Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA NEL NOME DI VIALLI

«L’umanità è decisiva nella cura del paziente»

‘Update on Pancreatic Cancer’: parlano i medici che hanno seguito il campione

Gabriele Cogni

Email:

redazione@laprovinciacr.it

31 Maggio 2024 - 18:45

CREMONA - L’aspetto umano componente fondamentale nell’affrontare la malattia. Il supporto nei momenti difficili. La comunicazione corretta. Per il paziente, per i suoi familiari. Questo delicato, allo stesso tempo molto importante tema è stato al centro dell’incontro in memoria di Gianluca Vialli. «Un campione anche da questo punto di vista – ha introdotto Paolo Gualandris, direttore de La Provincia, moderatore dell’incontro – che ha sempre mostrato sensibilità umana e capacità di interagire con gli altri, pure nel momento della malattia». Un esempio, è stato sottolineato ancora una volta, proprio per la capacità di riuscire a far arrivare la forza del suo messaggio, in modo molto sobrio e incisivo. Come lo è stato oggi, nel momento divulgativo che si è svolto all’interno della seconda giornata di sessioni multidisciplinari di ‘Update on Pancreatic Cancer’, il congresso dedicato al tema del tumore al pancreas.

Un incontro in cui la questione umana legata alla malattia è stata affrontata dal punto di vista del paziente e di chi lo assiste, andando a sottolineare l’importanza e l’esigenza di un sostegno di fronte alle problematiche del percorso. Sono stati aspetti che sono emersi nella testimonianza del fratello Nino Vialli, e con gli interventi del professore Alessandro Zerbi, responsabile Chirurgia Pancreatica dell’Humanitas e chirurgo che ha operato il campione cremonese, la professoressa Silvia Carrara, caposezione dell’Ecoendoscopia diagnostica e terapeutica dell’Humanitas e presidente dell’associazione italiana per lo studio del pancreas, che ha fatto la diagnosi, e Jessica D’Errico, infermiera dell’Humanitas, che l’ha seguito durante il ricovero.

uyuy

Gianluca Vialli «ha accettato di parlare, in modo molto sobrio e molto lucido e informativo», ha sottolineato Zerbi, ed è stato proprio dallo spirito con cui è stato affrontato e si può affrontare la malattia che si è iniziato a entrare nelle questioni umane. Nino Vialli ha ricordato con grande emozione il lato privato dopo la scoperta del tumore al pancreas, con la preoccupazione di come comunicarlo alla sua famiglia, successivamente di cosa fare per se stesso, per i suoi familiari e anche per gli altri. E da allora «ha trasmesso messaggi di speranza, ha cercato di fare capire alle persone che la malattia va vissuta, senza che la propria vita e quella dei propri cari ne soffra più di tanto».

L’aspetto umano come elemento della cura. «Chi si occupa di questa malattia – ha spiegato Zerbi – ha costantemente l’impegno nei confronti dei pazienti, sia con il gesto tecnico, ma anche con quanto si trasmette a livello di colloqui e di comunicazione non verbale. La gestione dei primi momenti è differente in ogni paziente». Carrara ha sottolineato: «Ci si trova di fronte a una persona spaventata, perché teme di essere sola. Essere inseriti in un contesto che può assistere la persona è molto importante. Noi da medici cerchiamo di stare vicini, non facciamo solo diagnosi, ma abbiamo davanti una persona con tutte le sue criticità e si cerca di tranquillizzarla. La presa in carico è una delle fasi più delicate». Carrara ha poi voluto sottolineare l’importanza della prevenzione per una diagnosi precoce. «Ci sono campanelli d’allarme, come per esempio un dolore dalla schiena, ma anche un diabete di recente insorgenza in un soggetto che sta bene o uno scompenso a un diabetico da anni, ancora un calo di peso, un modo di scaricarsi diverso dall’abituale o l’ittero. É importante ascoltare il proprio corpo e che i medici sappiano interpretare anche i segni meno evidenti».

iuiu

Per questo la divulgazione è una componente fondamentale e Vialli «ha avuto il grande merito di parlare di questa malattia – ha detto Zerbi – e questo ha acceso molti riflettori». Il campione cremonese «aveva bisogno di un’assistenza dettagliata, poneva molte domande – ha ricordato D’Errico – e, da sportivo, di obiettivi quotidiani». Poi ha sottolineato «umanità e alta competenza» come elementi necessari da porre in campo nell’assistenza ai pazienti.

Anche le associazioni di pazienti sono preziose e «possono fornire informazioni più oggettive e realistiche possibili», ha detto Zerbi, attraverso anche «iniziative come questa – ha sottolineato Carrara – e sono un ponte tra il paziente che ha bisogno e il medico che può recepire le esigenze».

L’incontro si è inserito in una serie di sessioni multidisciplinari che ha caratterizzato l’ultima giornata di lavori. Soddisfatto il professore Gian Luca Baiocchi, primario di Chirurgia generale dell’ospedale di Cremona e presidente dell’iniziativa: «Il bilancio è molto positivo: siamo felici della buona riuscita del congresso scientifico, che ha avuto anche un momento divulgativo».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400