L'ANALISI
15 Maggio 2024 - 18:36
CREMONA - Oggi la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al decreto agricoltura, giovedì 23 la spedizione a Bruelles per convincere l’Unione Europea ad un linea più realistica e meno ingiustamente penalizzante nel confronti dell’Italia e della sua suinicoltura. Passa anche da qui la strategia di contrasto alla Psa dell’assessore regionale all’Agricoltura, alla Sovranità alimentare e alle Foreste Alessandro Beduschi, oggi nel Cremonese dove tra l’altro ha visitato «un’azienda di eccellenza e all’avanguardia» come la Martino Rossi di Malagnino.
Nella sua tappa a La Provincia, dove è stato accolto dal presidente della Sec Riccardo Crotti e dal direttore Paolo Gualandris, Beduschi ha fatto il punto su due fra i temi più ‘caldi’ di questi giorni: il sempre più preoccupante avanzamento della Psa e l’avvio della sperimentazione in campo delle Tea.
Nonostante l’infondatezza di ‘rumors’ che accreditavano il blocco totale del mercato Usa alle importazioni dei salumi italiani (si mantiene il ‘no’ verso i prodotti a breve stagionatura, mentre il prosciutto di Parma è salvo), l’allarme tra allevatori e trasformatori cresce.
«Ma ci sono anche segnali positivi, stiamo lavorando molto e bene - sia a Roma che in Regione - in una situazione oggettivamente complessa», ha detto, replicando all’accusa formulata qualche settimana fa dal vicepresidente del Senato ed ex ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio («La verità è che non si sta facendo quasi niente, o niente di veramente utile»). «Centinaio sa perfettamente quanto tempo e lavoro ci vuole per cambiare le norme, e noi lo stiamo facendo. Poi forse potrebbe considerare con più attenzione il tempo stato perso negli anni scorsi, con la disattenzione riservata all’emergenza cinghiali che cominciava a crescere...».
«Lavoriamo al contrasto della Psa da mesi. Un periodo nel quale si è proceduto alla messa in sicurezza di tutti gli allevamenti di suini e ad alzare ulteriormente il livello dell’attenzione sanitaria; credo si possa affermare senza tema di smentita che i servizi sanitari hanno agito per il meglio».
«Ma altre iniziative sono già in programma», ha aggiunto l’assessore. «Faremo un lavoro importante sulle barriere autostradali e attiveremo ancora di più gli interventi di selezione ed eradicazione della specie cinghiale. Una strategia finalizzata ad ottenere anche un consistente cambio di rotta da parte della Commissione Europea. Le zone di restrizione devono essere riviste; come era già stato fatto in passato per l’influenza aviaria, è infatti necessario valutare le oggettive differenze tra la situazione dei capi selvatici e di quelli domestici. Il rinvenimento della carcassa di un cinghiale positiva alla Psa non può andare a danno degli allevamenti, dove non si registrano infezioni ormai da mesi, e il buon lavoro fatto sta oggettivamente pagando. L’infortunio di Pavia è stato isolato, si è proceduto alla necessaria bonifica. E’ tutto sotto controllo, e rischiare di venire ulteriormente penalizzati per essere stati bravi (come certamente è accaduto in Lombardia) ci sembra francamente troppo».
Anche perché nel confronto con altri Paesi europei i conti non tornano affatto. «Noi siamo stati più realisti del re: abbiamo cercato e trovato, siamo intervenuti. Poi c’è chi non cerca e quindi non trova. O davvero dobbiamo credere che in Francia e Spagna non c’è neppure un cinghiale positivo, e di conseguenza si può tranquillamente beneficiare dei vantaggi commerciali connessi ai vincoli posti alle esportazioni italiane?».
Oltre al comparto «va difesa anche la reputazione italiana. In Europa ci faremo sentire. Vogliamo una zonizzazione diversa e più realistica che permetta ai nostri prodotti di recuperare quote di mercato; vogliamo condizioni di reale reciprocità, e nuovi accordi bilaterali con i Paesi terzi - con particolare riferimento a quelli d’Oltreoceano - per rivedere le pesanti restrizioni ad oggi in essere».
Intanto, in Lombardia stanno per debuttare i distretti suinicoli, suggeriti nelle scorse settimane dal Commissario straordinario alla Psa Vincenzo Caputo, durante l’affollatissimo incontro di Alessandria con gli allevatori organizzato dalle principali confederazioni regionali del Nord Italia afferenti a Confagricoltura.
«Direi che i distretti suinicoli sono attualmente ‘in produzione’. Abbiamo risposto ‘presente’ pressoché in tempo reale all’invito di Caputo, per il quale - del resto - il modello Lombardia è il più efficiente nel contrasto alla diffusione della Peste Suina Africana».
I distretti suinicoli lombardi saranno tre, e interesseranno i territori di Lodi-Cremona, Mantova e Brescia-Bergamo. «Permetteranno interventi puntuali. Non dovranno esserci cinghiali, dunque si procederà con azioni massicce e mirate di bioregolazione; con selettori volontari, Protezione civile ed Esercito, con l’utilizzo di gabbie. Si tratta quindi di zone di attenzione che verranno bonificate. Con l’obiettivo di difendere il ‘tesoro’ zootecnico delle province interessate».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris