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CREMONA

‘I penalisti golosi’ ai fornelli per i detenuti

Avvocati-chef, salami in gara e torte all’asta: 2mila euro devoluti a Ca’ del Ferro

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

16 Aprile 2024 - 20:41

CREMONA - I cannelloni ripieni e il sartù di riso, le quaglie e gli arrosti, le burratine e i pomodorini, le torte salate e le torte dolci, le pastiere napoletane, gli aperitivi, il vino, la sangria e molto altro ancora. La gara tra salami: il cremonese sconfitto dal cremasco. E le torte messe all’asta. Per chef, ‘i penalisti golosi’, prima edizione della cena autogestita organizzata dalla Camera Penale di Cremona e Crema ‘Sandro Bocchi’.

Un evento benefico: il ricavato — 2.000 euro — è stato destinato al carcere di Cà del Ferro per sostenere nuovi corsi di falegnameria già attivi nel penitenziario. Perché la rieducazione passa anche dalla falegnameria. Perché attraverso il lavoro, chi deve scontare una condanna può imparare un mestiere e iniziare a ricostruirsi una vita, riducendo nettamente la possibilità di tornare a delinquere. Il ricavato potrà essere destinato anche all’acquisto di attrezzi per la falegnameria.

«Ci auguriamo che sia la prima di una lunga serie di iniziative condivise non solo da noi avvocati, ma da tutti. Perché il carcere non dev’essere un luogo abbandonato a se stesso: va supportato dalla società», spiega Micol Parati, presidente della Camera Penale, organismo in prima linea per migliorare le condizioni carcerarie e delle persone recluse.
Alla cena hanno partecipato 45 avvocati: c’erano anche le delegazioni, bresciana e mantovana, della Camera Penale della Lombardia Orientale.

Luogo, Crema: la mansarda messa a disposizione da Maria Luisa Crotti, presidente della Camera Penale della Lombardia Orientale, che per l’occasione ha cucinato 20 quaglie e la polenta. Mentre Parati ha pensato agli aperitivi e alla logistica: sua l’idea dei sottopiatti dorati sulle tovaglie gialle. Tutti gli avvocati del direttivo hanno indossato il grembiule nero con la scritta in rosso ‘Il penalista goloso’, ciascuno aveva il proprio compito: chi stava in cucina, chi faceva da cameriere.

Per un giorno, gli avvocati-chef hanno ‘dimenticato’ codici e fascicoli, cimentandosi ai fornelli. Marilena Gigliotti, natali ad Avellino, la mattina si è messa sotto con i cannelloni ripieni: ricotta, mozzarella, ragù (ne ha fatti cento). E con le polpettine. Raffaella Buondonno, origini campane, ha cucinato il sartù di riso e l’arrosto, Caterina Pacifici sei torte salate (ricotta e spinaci) a forma di girasole. E ancora, le torte salate di Stefania Giribaldi, Michele Tolomini, gli arrosti e il salame cremasco di Paolo Sperolini, la torta al cioccolato preparata da Nadia Baldini.

Una cucina made in Italy: i penalisti-cuochi hanno portato in tavola i sapori delle proprie terre. Una amalgama perfetta. Grandi risate grazie a Giovanni Salvi, penalista di Brescia, perfetto battitore d’asta delle torte. «Chi offre 10? Aggiudicato a 30!». Chi offre 20? Aggiudicato a 25!». Una dopo l’altra, le torte sono state aggiudicate.

All’avvocato Tolomini il compito del cassiere. Conti alla mano e al netto delle spese, dei 2mila euro consegnati alla direttrice del carcere, Rossella Padula, 1.040 euro arrivano dalla cena (25 euro a testa), 520 euro sono stati ricavati dall’asta delle torte, 440 euro dall’acquisto di mobili costruiti dai detenuti nella falegnameria di Ca’ del Ferro.
Convivialità, allegria, buona tavola e beneficenza sono stati gli ingredienti di una cena mandata in soffitta con successo. E da ripetere. In ricordo della serata, il video realizzato da Christian Fabiano.

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