L'ANALISI
JUKEBOX GRIGIOROSSO
31 Marzo 2024 - 17:30
CREMONA - Quando una cosa ti capita per l’ultima volta, in quel momento quasi mai ti rendi conto che è stata l’ultima. Te ne accorgi eventualmente a distanza di tempo, e magari ti viene addosso anche un filo di nostalgia. Quello che è sicuro, è che del buco nero di Bolzano non proveremo la minima nostalgia, quando voltandoci indietro ripenseremo a quell’ultima partita buttata via. Perché a questo punto l’essenziale è che sia stata sul serio l’ultima volta. Aver lasciato sei punti su sei a una squadra onesta quanto modesta come il Südtirol deve essere l’ultimissima rata del debito che la Cremo paga in questa stagione alla sua allergia alle squadre capaci di compensare il gap tecnico con aggressività, agonismo e ritmo a vagoni.
Guadata l’ultima sosta, a Pasquetta si imbocca il lunghissimo vialone d’arrivo del campionato. Complice lo scontro diretto che si giocherà a Sant’Elena il 26 aprile, la Cremo condivide con il Venezia il privilegio di avere il destino nelle proprie mani, o se preferisci nei propri piedi. Perché se le vince tutte, la serie A non gliela leva nessuno. Una prospettiva abbastanza vertiginosa, e dato che io soffro di vertigini adesso mi limito a pensare alla prima delle otto partite capestro.
Che tanto per gradire ci serve un altro ricordo agro come un limone acerbo, quello del Galleana dove si sono devoluti tre punti alla causa delle velleità di salvezza della Feralpisalò. Velleità che proprio da quel pomeriggio si sono un pochino ringalluzzite, con i bresciani di lago che hanno in seguito sgambettato altre squadre di un certo riguardo, anche in trasferta. E la possibilità di agguantare i playout è ancora sul tavolo. Tanti auguri, ma stavolta non contate su di noi, abbiamo già dato.
Sembra in forse Kourfalidis, che all’andata trasformò la gita a Piacenza in un pianto greco. Stroppa ritrova Johnsen e con lui, si spera, la chiave per ridare verve a una manovra che troppo spesso appassisce appena sente l’odore dell’area avversaria. Sembra strano dirlo di uno che è arrivato a gennaio, ma l’effetto Dennis è vistoso sia quando c’è che quando manca. Johnsen fa alla squadra l’effetto che quando ero bambino, tanti anni fa, certe polverine facevano all’acqua del rubinetto, trasformandola in acqua con le bollicine. Se l’effetto si ripeterà, a Johnsen verrà affibbiato d’ufficio il soprannome Idrolitina.
Un altro recupero prezioso, non so se già con la Feralpisalò dopo il lungo stop, è quello di Collocolo, centrocampista dinamico e che vede la porta. Senza dimenticare Buonaiuto, che ha già riassaggiato il campo ed è uno di quelli che conoscono il segreto di come si cambiano le partite in un amen. Insomma non mancano gli argomenti per contare su una Cremo lontanissima parente di quella che regala punti come una Befana fuori stagione. Non so come Stroppa abbia passato la sosta, io essendo fatto alla vecchia maniera avrei messo i nostri eroi davanti a una lavagna a scrivere cento volte col gessetto ‘non lo faccio più’. I guai fatti sono ancora rimediabilissimi, il secondo posto è ancora lì, a patto che Bolzano sia stata sul serio l’ultima volta.
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