Porta spalancata con il pullman in movimento, la protesta dei genitori

PIZZIGHETTONE/GRUMELLO - Come se non bastassero le corse sovraffollate (con studenti costretti a restare a piedi come abbiamo riferito nei giorni scorsi) ora si aggiungono anche preoccupanti guasti, che seppure temporanei e in alcuni casi fisiologici, di certo non fanno stare tranquilli i genitori. Uno di questi viene raccontato proprio da una famiglia, i cui figli usufruiscono della tratta Soresina-Annicco-Grumello-Pizzighettone-Acquanegra-Sesto-Cremona (la K302). Il servizio in questione è gestito dalla società lodigiana Star Mobility e mercoledì il bus di ritorno dalla città avrebbe subito un disservizio. Per una parte del tragitto, proprio a Cremona, stando a quanto riferito si sarebbe mosso proprio con la porta aperta. Davanti a studenti che si trovavano in piedi per mancanza di posti a sedere. «Ai ragazzi è stato riferito che si trattava di un guasto - racconta un genitore cremonese, con tanto di video che prova la presenza della porta spalancata durante una parte della corsa -. Al di là di questo, basta farsi un giro una mattina su un pullman per rendersi conto della qualità del servizio. Non cerco polemica, ma serve fare qualcosa soprattutto per garantire ai nostri ragazzi la possibilità di adempiere al loro diritto e dovere, lo studio, in modo dignitoso e puntuale. Anche perché paghiamo un abbonamento».

La protesta è stata rilanciata anche sulla pagina social di uno dei paesi serviti dalla corsa in questione, dove fra coloro che commentano indignati c’è chi propone una raccolta firme da presentare all’ente che gestisce il servizio e, in contemporanea, a tutte le autorità competenti. «Aggiungo che in orario scuola al ritorno dalla città esiste solo un autobus per Pizzighettone e Grumello - scrive infine un utente - ed è superaffollato. Perché non esiste, poi, una fermata a Pizzighettone centro, vicina alle stazioni?».

Autobus, disservizi e sovraffollamento su alcune linee extra-urbane

Malumori tra ragazzi e famiglie, con genitori costretti ad andare a recuperare i figli in città e giovani rimasti a piedi o arrivati in ritardo a lezione