L'ANALISI
L'INIZIATIVA EDITORIALE: IL VIDEO
08 Settembre 2023 - 15:11
CREMONA - Il cartaceo torna a pieno titolo fra gli strumenti di comunicazione della diocesi cremonese. Non che fosse del tutto assente, dopo la chiusura dello storico settimanale 'La Vita cattolica' (2017) – ci sono le due pagine 'Cremona 7' nel numero domenicale del quotidiano 'Avvenire' – ma da adesso, quattro volte all'anno (agosto/settembre, Natale, Pasqua, maggio/giugno), sarà in distribuzione, attraverso la vasta rete delle novantacinque parrocchie e unità pastorali, un nuovo giornale di 24 pagine. Si chiama 'Il Mosaico', è stampato – da 60mila a 100mila copie - al Csq di Erbusco (Brescia), e riprende la testata che, per oltre trent'anni, è stata della Pastorale giovanile e della Federazione oratori (Focr). È stato presentato stamattina in una conferenza stampa nella sala riunioni della Curia vescovile da monsignor Antonio Napolioni insieme a don Federico Celini, che assume la direzione del periodico, a Riccardo Mancabelli (responsabile dell'Ufficio comunicazioni sociali) e a Filippo Gilardi (coordinatore redazionale dell'editrice Teleradio Cremona Cittanova).
«Si tratta – ha introdotto Mancabelli – di un trimestrale che consente alle comunità cristiane di allargare i propri orizzonti, di migliorare la comunione e la comunicazione, di disporre di qualcosa che vada oltre, e insieme sia di collegamento pastorale e di aiuto ai bollettini parrocchiali già presenti sul territorio». Di «continuità, completamento e ampliamento» e, soprattutto, di «qualità e fruibilità» della nuova pubblicazione, «fortemente voluta dal vescovo», con «contenuti pensati e approfondimenti», ha parlato don Celini, precisando che 'Il Mosaico' sarà inviato a tutti coloro che già ricevono i giornalini parrocchiali, ma intende raggiungere anche coloro che non frequentano le parrocchie.
Gilardi ha illustrato la struttura del periodico, precisando che non rientra in un «progetto isolato» ma si integra in un sistema informativo che «secondo i principi della multimedialità... utilizza supporti e canali diversi per essere accessibile a diverse fasce della popolazione, dal web ai social, dalle produzioni televisive di approfondimento alle dirette delle celebrazioni e degli eventi diocesani, dal mensile digitale Riflessi Magazine alla collaborazione con il quotidiano Avvenire». Un punto di forza saranno le interviste, come, nel primo numero, quella di Gilardi al cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, che sarà a Cremona, la sera di venerdì 29, per inaugurare il nuovo anno pastorale. Tra le altre firme Giovanni Gardini, Piermarco Aroldi, Matteo Liut, Maria Chiara Gamba, Andrea Bassani, don Enrico Maggi, don Andrea Spreafico, Claudio Gagliardini, Gregorio Ceccone, Matteo Cattaneo, Riccardo Mancabelli.
«La Chiesa locale non è autosufficiente» nella comunicazione, ha esordito il vescovo Napolioni ringraziando i media locali e i presenti. «La parola chiave – ha detto – è integrazione. Per noi la comunicazione è a servizio della comunione, non della divisione e neppure solo del mercato, che pure è necessario. La chiave di lettura di questa iniziativa è far sì che la comunicazione crei rete, legami, semini speranza». Dell'informazione diocesana ha offerto l'immagine delle «tessere di un mosaico», di «cerniere e porte, un sistema integrato dal punto di vista tecnologico, ma anche tra i livelli e gli ambiti». Un modo di diffondere la «Buona notizia del Vangelo» attraverso le «buone notizie» spesso sottovalutate, ha detto portando l'esempio della recente Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, cui ha partecipato, e del suo «spessore culturale, spirituale ed educativo» che non ha visto colto a sufficienza, tranne eccezioni, dai media laici. «Mi fa piacere – ha detto il vescovo – ereditare il nome del periodico della Federazione oratori cremonesi, perché questa dimensione giovanile dovrà essere ancora caratterizzante, nell'ottica di quella alleanza tra generazioni che il Papa chiede di coltivare». La logica – ha concluso – è quella evangelica del «buon seme», in attesa dei frutti.
«Nel mosaico diocesano il dialogo è con tutti», così si intitola l'articolo che introduce il primo numero del trimestrale, nel quale monsignor Napolioni, tra l'altro, osserva: «Sono tempi in cui la comunicazione è tanta, a volte troppa è confusa, moltiplicata dalla tecnologia che ci avvicina il mondo intero. Sono tempi in cui sembra più facile cliccare che leggere, eppure nelle case entrano ancora tanti giornalini parrocchiali, preziosissimi per sentirsi comunità». Sono seguiti due brevi interventi. Riccardo Crotti, presidente della Sec – presente con il direttore de 'La Provincia' Paolo Gualandris – ha sottolineato i concetti di «ascolto» perché oggi le istituzioni, Chiesa compresa, stanno facendosi sempre più prossimi alla gente, e di «innovazione dal basso» (in questo caso partendo dalle parrocchie) in un mondo che sta vivendo un periodo particolarmente difficile. Mattia Cabrini, dell'equipe educativa della Focr, ha espresso apprezzamento per l'evoluzione del 'Mosaico' che «oggi diventa grande, ma sono certo che non smetterà di stare sui tavolini dei bar negli oratori».
FOTO E VIDEO: FOTOLIVE/PAOLO CISI
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