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LA MARCIA DELL'ARCOBALENO: IL VIDEO

In trecento a Crema sotto la pioggia. Il silenzio è un grido di pace

«No» alla guerra: iniziativa organizzata dalla Chiesa cremasca con Caritas e Pastorale sociale e del lavoro

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

02 Marzo 2023 - 08:56

CREMA - Il suono del silenzio è l’invito della comunità cremasca a far tacere le armi in Ucraina, dove la guerra continua a far piovere bombe e a seminare vittime. La marcia organizzata dalla Chiesa cremasca con la Caritas e la Pastorale sociale e del lavoro è la promessa di trecento anime mute che attraversano la città al buio in un solo, immane, dolore: quello per il massacro degli innocenti che si prolunga da oltre un anno. Il ritrovo, in largo della Pace, è sotto il segno delle parole del profeta Isaia: «Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione». Poi scatta il voto del silenzio, lungo l’intero cammino che conduce in piazza Garibaldi.

La grande bandiera arcobaleno che apre il corteo si scompone nell’iride di ombrelli spalancati sotto le nuvole cariche di pioggia, come a voler spegnere le fiamme della guerra. E dalle labbra sigillate delle donne, degli uomini e dei bambini che avanzano con passo leggero affiora, implicita, una «smisurata preghiera». Così tra i profondi solchi del silenzio sembrano germinare i versi di Faber, «sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso a guidare la colonna di dolore e di fumo...».


Dietro il telo zuppo dei Marciatori per la Pace, ci sono anche i rappresentanti della politica di casa: il sindaco Fabio Bergamaschi con gli assessori Anastasie Musumary e Gianluca Giossi, i consiglieri comunali Laura Zanibelli e Matteo Gramignoli, il consigliere regionale Matteo Piloni, tra gli altri. In piazza Garibaldi il serpentone si arrotola attorno al vessillo dai sette colori, steso sui sampietrini. Se il silenzio è il grido più forte, ora le voci si slegano. Perché chi predica la pace non è un illuso. E risuonano i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani, echeggiano le parole della Nobel pakistana Malala Yousafzai, rimbombano i pensieri di Papa Francesco espressi nell’ultimo Messaggio per la pace: «La guerra è un virus senza ancora vaccino. Il nostro tesoro più grande, seppure anche più fragile, è la fratellanza umana».

FOTO E VIDEO: FOTOLIVE/JACOPO ZANINELLI

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