L'ANALISI
24 Febbraio 2023 - 22:59
CASALMAGGIORE - «È un controsenso credere alla pace e mandare le armi. L’Ucraina ne chiede sempre di più. Ma che cosa volete che salti fuori dai cannoni e dagli aerei? La guerra e le armi servono solo a far soffrire, a uccidere, a distruggere Paesi interi».
Parole del parroco di Bozzolo, don Luigi Pisani, pronunciate durante il suo intervento alla polisportiva Amici del Po, terminale della manifestazione ‘Un Po di pace’, organizzata oggi a un anno esatto dall’inizio del conflitto in Ucraina, dopo l’invasione russa, da Associazione Persona-Ambiente, Tavola della Pace Oglio Po, Comunità Laudato sì Oglio Po, Noi Ambiente e Salute, Anpi, Tavola della Pace Cremona, Pax Christi con la partecipazione degli Amici di Emmaus di Piadena. Oltre cento i partecipanti.
Il via è stato dato alle 18 a Cicognara, dal primo gruppetto raccolto intorno al monumento di don Primo Mazzolari. «Questa è una manifestazione importante che unisce un territorio – ha esordito il sindaco di Viadana Nicola Cavatorta —. Parliamo di una ricorrenza che mai avremmo immaginato di dover vivere. Si sperava che la guerra durasse poco, invece così non è. La speranza è che la diplomazia faccia cessare quel che ha causato finora migliaia di morti e distruzioni». Don Andrea Spreafico ha poi letto un brano scritto da don Primo Mazzolari per un lunedì santo, intitolato ‘La nostra pace’. «Siamo uomini – ha poi commentato — quando cambiamo per scegliere il giusto. Il Signore incuta un po’ di timore nel cuore degli uomini violenti e metta nel cuore degli uomini buoni l’ansia giusta per arrivare alla pace».
A piedi il corteo ha raggiunto Fossacaprara, dove sono state accese le fiaccole. Quindi tutti lungo l’argine, sino in piazza Garibaldi a Casalmaggiore, e poi agli Amici del Po, per gli interventi, moderati da Damiano Chiarini. Da Mezzani sono arrivati lungo il fiume anche alcuni partecipanti con le canoe. Don Pisani ha osservato che «bisogna chiedere alla gente che diffonda la cultura della pace perché davanti alle difficoltà e alle discordie l’unica soluzione è il dialogo e il confronto». Don Pisani ha quindi letto un brano di ‘Tu non uccidere’ di don Primo e ha invitato tutti ad una camminata per la pace domenica 26 marzo, a Bozzolo.
Mauro Ferrari per gli Amici di Emmaus: «A noi piace un’Europa che lotta per la pace, non che è distratta e attenta solo agli interessi economici, ai soldi che gireranno per la ricostruzione». Paola Longari di Anpi Viadana: «La nostra associazione crede in momenti come questi in cui poter riunire insieme varie forze per poter arginare il pericolo che sta venendo avanti». Luigi Gardini di Viadana: «In tutta Italia in questi giorni si sta manifestando e penso sia importantissimo perché gli italiani purtroppo negli ultimi anni hanno perso un po’ l’abitudine saggia e sapiente di protestare. Non è possibile e con le nostre risorse siano continuamente sperperate in questi in questi armamenti».
Fabrizio Aroldi per la Tavola della pace: «Dobbiamo chiederci come costruire la pace inviando armi». Luisa Paroni per Laudato sì ha sottolineato il pericolo di una escalation nucleare e ha evidenziato anche «oltre la catastrofe umanitaria, anche quella ambientale». Al termine altri interventi di Renato Pinardi e Paolo Antonini, presidente degli Amici del Po.
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