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CASTELLEONE: IL VIDEO

Torre Isso riapre ma solo per valutare i lavori

Tecnici e amministratori comunali all’interno del monumento, chiuso da anni e destinato a diventare museo

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

22 Luglio 2022 - 05:00

CASTELLEONE - Torre Isso riapre. Ma piano con l’entusiasmo, si tratta solo di un sopralluogo a scopo promozionale. Ieri, infatti, per la prima volta dopo decenni, qualcuno ha calcato, o meglio ha mostrato di aver calcato nei giorni precedenti, le antiche scalinate del Torrazzo di Castelleone. Si tratta dei volontari delle associazioni coinvolte e dei tecnici del Comune che hanno realizzato un trailer per promuovere l’iniziativa del restauro.

Coinvolgere i cittadini è infatti fondamentale, visto che si spera siano anche loro a contribuire alla maxi opera che potrebbe costare da 300 mila fino al milione di euro. Come e perché lo spiega Antonio Ruggeri, presidente della Pro loco: «Intendiamo, concordemente col Comune, quando i tempi saranno maturi, attivare una raccolta fondi per gli interventi. Bisogna però attendere che venga effettivamente implementato l’ArtBonus, cosa che pensiamo richieda qualche settimana poi come associazioni farci promotrici dell’iniziativa. Intanto crediamo sia importante raccontare ai castelleonesi, e non solo, cosa si sta progettando».


Torre Isso, «El Turass» per poco meno di diecimila persone, è un simbolo, un’istituzione, una bandiera. Eppure tra queste diecimila persone forse, esagerando, saranno stati in cento ad arrampicarsi sulle sue scalinate. Non si può più fare da decenni infatti, principalmente per motivi di sicurezza. L’androne, quello sì, l’hanno visto anche i bambini, perché è talvolta meta delle gite scolastiche ma, per tutti gli altri, la Isso è e resta quel gigante che si staglia in centro. Granitico, un blocco hce ha solo quattro lati esterni.

Eppure c’è molto di più. Da qui parte l’ambizioso progetto del Comune che, insieme alle associazioni del borgo guidate dalla Pro loco, vuole riaprirlo. Perché dentro ci sono delle antiche scale, c’è in cima un bellissimo terrazzo da cui si vedono bene addirittura alcune cime alpine e molto di più. C’è persino il vecchio acquedotto, da aggirare per l’obiettivo finale, cioè rendere la torre un museo. Il fine ultimo è infatti fare del luogo simbolo della città (che è almeno un secolo più vecchio del borgo stesso) uno spazio vivibile e aperto a tutti. Dentro, insomma, ci si potranno organizzare expo ed eventi, riunioni e conferenze, tutte arricchite da un panorama meraviglioso. Difficile, costoso ma non impossibile. Con la rocca sforzesca di Soncino ci si è riusciti, la San Giorgio di Orzinuovi è addirittura stata riconvertita in pinacoteca. Il primo ok della Soprintendenza, per lo studio, è già in cassaforte. Al lavoro per il via libera al cantiere.

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