L'ANALISI
19 Giugno 2022 - 11:51
L'assessore Federico Marchesi e Torre Isso
CASTELLEONE - «Sarebbe il sogno dei castelleonesi, lo attendono da tanto tempo. Faremo il possibile perché si avveri». Federico Marchesi, assessore alla partita, guarda alla Torre Isso, per tutti il Torrazzo di Castelleone. E pensa al nuovo progetto per aprire ai turisti. «Il primo piano lo è già e ha ospitato anche prestigiose mostre — spiega — ora stiamo avviando, concordemente con la Soprintendenza, uno studio di fattibilità per realizzare un vero e proprio museo verticale lungo l’altezza della torre». Tempi e costi restano una matassa il cui bandolo sarà difficilmente trovato entro l’anno: «Da un primo confronto con gli architetti è emerso che, a seconda del progetto, i costi potrebbero variare dai 200 mila al milione di euro. Dipende tutto da come e cosa si potrà fare. L’intenzione di restituire il nostro Torrazzo a cittadini e turisti il prima possibile però resta, senza dubbio».
Cremona con un Torrazzo in più, quello di Castelleone. C’è già, certo. E la vista è appagante anche dall’esterno ma poterlo ammirare nella camminata verticale non ha prezzo. Oggi non si può, il passaggio dalla base alla sommità è ostruito dal vecchio impianto che ospita l’acquedotto della partecipata comunale. Toglierlo? Impossibile. Aggirarlo? Costoso e difficile ma conviene. «Stiamo già prendendo i primi contatti con la Soprintendenza — spiegano da piazza del Comune —: il progetto è ancora in fase embrionale ma siamo convinti di portarlo avanti. La Torre ha grandi potenzialità turistiche, senza contare che sarebbe l’occasione per restituire una vista privilegiata e tanto agognata dai castelleonesi».
L’aspetto dei finanziamenti, come per tutti i borghi, non è nemmeno in questo caso secondario. I cugini soncinesi per riaprire il loro campanile civico sono dovuti ricorrere al Pirellone, chiedendo oltre 300 mila euro. A Castelleone un ruolo importante lo giocheranno anche i privati: «Sappiamo che c’è forte interesse intorno a questa iniziativa e cercheremo di coinvolgere anche dei benefattori privati — chiosa Marchesi —: vogliamo andare fino in fondo e condividere con la cittadinanza le nostre idee».
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