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IL COSTO DELLA VITA

Caro energia, Marchi lancia il suo appello: "Intervenga il Governo"

Il sindaco di Gerre de' Caprioli: "Sarà difficile capire come pagare le spese fisse al netto degli aumenti"

Serena Ferpozzi

Email:

serena.ferpozzi@gmail.com

03 Febbraio 2022 - 15:36

GERRE DE' CAPRIOLI - «Contro il caro bollette e il rincaro delle materie prime dobbiamo essere pronti ad indossare la fascia tricolore e a manifestare davanti alla Prefettura». È l’invito del sindaco di Gerre de’ Caprioli Michel Marchi che, dopo aver scritto al presidente del consiglio Mario Draghi, lancia un nuovo appello contro l’aumento dei costi dell’energia elettrica, del gas e delle materie prime.

«Ancora una volta torno sul tema dell’aumento delle utenze e in generale di quelli che sono gli incrementi dei costi legati alla vita di famiglie, imprese e Comuni. La situazione che si sta delineando dopo il mese di gennaio, la stiamo vedendo nelle tasche di ognuno di noi con rincari in tutti i settori: energia elettrica, gas, carburante, carrello della spesa. Per i Comuni questa situazione si sta amplificando. Tutti i bilanci che stiamo approvando presentando oggi coperture finanziare che ci consentono di arrivare massimo a settembre. Abbiamo tre mesi, dove in questo momento, tranne modifiche, sarà difficile comprendere come pagare le spese fisse, al netto degli aumenti dei contratti in essere previste dalla leggi del 2021. Una situazione —sentenzia — insostenibile perché crea incertezza oggi e anche tra nove mesi. Oggi perché i bilanci subiscono un sorta di cristallizzazione e a settembre, quando capiremo come sarà, si dovrà eventualmente decidere di tagliare alcuni servizi perché non ci sono le risorse per effettuare i pagamenti. Il Governo non può girarsi dall’altra parte. Ciò che è stato fatto sino ad ora sulle utenze, la riduzione dell’Iva, dei costi di trasporti, è irrisorio. In questi quattro mesi abbiamo sperperato tutti quei vantaggi che i Comuni hanno costruito nel corso degli anni, grazie agli efficientamenti energetici. Stiamo spendendo più di prima, quando gli edifici non erano ancora stati oggetto di lavori di risparmio energetico».

Da qui l’appello ai colleghi sindaci. «Se entro fine febbraio non avremo una risposta, è giunto il momento di indossare le fasce e di andare sotto la Prefettura per dire che questa cosa non è tollerabile».

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