L'ANALISI
12 Novembre 2021 - 18:32
CREMONA - "L'opera più preziosa di Cremona" - come l'ha definita il direttore, don Gianluca Gaiardi - chiude idealmente il percorso espositivo del nuovo Museo Diocesano: collocata in una sala dedicata, la Tavola di Sant'Agata è l'opera simbolo - contesa e chiacchierata come ogni star - dell'allestimento di arte sacra inaugurato negli spazi sotterranei di Palazzo Vescovile. All'interno della collezione, che raccoglie opere provenienti da numerose chiese del territorio della Diocesi di Cremona, spiccano l'antico mosaico del Torrazzo e alcune tele firmate dal Boccaccino, dal Genovesino e dal Campi. Un'intera sala è riservata alla collezione privata di Giovanni e Luciana Arvedi Buschini, composta da una ventina di capolavori provenienti dal Centro Italia, datati fra il XII e il XV secolo.
Il cavalier Arvedi, al fianco del vescovo monsignor Antonio Napolioni, ha svelato la targa dedicata ai suoi genitori, Dante Arvedi e Augusta Pavanati, a cui il Museo Diocesano è intitolato.
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