L'ANALISI
06 Ottobre 2021 - 17:30
CREMONA - In poco più di 24 ore, il livello del Po è cresciuto di oltre quattro metri e mezzo arrivando a far paura alle società canottieri, letteralmente invase da tronchi e schiuma. Un annuncio di piena che, però, resta al momento sotto controllo: per quanto riguarda il territorio cremonese, da Aipo viene spiegato che «non ci sono criticità idrauliche sulle nostre opere» e che «il livello resta sotto lo zero idrometrico, molto al di sotto della prima soglia di criticità».
Fa impressione vedere il Po in questo stato: il fiume è come se fosse sparito, scomparso sotto tonnellate di legna trascinata dalla corrente. Basta osservarlo: a valle sono piombati boschi interi, fra tronchi giganteschi, alberi più giovani, rami, fascine. Come una valanga liquida, ricompattata negli «iceberg del Po», che già si sono frantumati contro i piloni dei ponti e insinuati sotto le zattere di attracco delle barche, da Cremona fino a Casalmaggiore.
Danni grossi sono stati evitati, almeno a Cremona, perché un provvidenziale vento da est a ovest ha spostato le masse verso la riva piacentina (deserta) allontanandole dalle Canottieri, che comunque hanno dovuto combattere per allontanare i tronchi che si staccavano dalla massa. Ma il rischio è stato molto alto.
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