L'ANALISI
26 Aprile 2023 - 05:25
CREMONA - A spiegare male argomenti e libri ostici ci si può divertire e, quel che più conta, fare divertire i piccoli lettori che, alla fine, rischiano di appassionarsi per davvero alla storia e finiscono magari per leggere il romanzo originale, godendoselo pure. A «spiegare male» ai ragazzi è Francesco Muzzopappa, tra i più apprezzati copywriter su piazza nel mondo della pubblicità a Milano ma, soprattutto, brillante scrittore per ragazzi, che celebra a modo suo i 150 anni dalla scomparsa di uno degli incubi degli studenti delle medie inferiori e superiori, Alessandro Manzoni, con il libro game ‘I promessi sposi spiegati male’, che segue il successo di ‘L’Europa spiegata male’ e ‘lnferno spiegato male’, dedicato - quest’ultimo, a un altro incubo che toglie il sonno agli studenti, ‘La Divina Commedia’. Muzzopappa spiega (bene!) a Paolo Gualandris il senso di questa sua operazione nella videointervista per la rubrica ‘Tre minuti un libro’ online da oggi sul sito www.laprovinciacr.it.
Spiegati male perché? «Perché li spiego alla mia maniera, perché non sono un professore e neanche un esperto di Manzoni. Diciamo che ci ho messo del mio per rendere più divertente il testo, tendendo ai ragazzi una trappolona che inizia fin dalla copertina, un fumetto ammiccante». Muzzopappa fa un’altra operazione interessante in chiave didattica: spiega il significato delle parole più desuete che si incontrano in Manzoni, dallo schioppo, al curato che sta per prete e non per malato, alla profonda differenza che c’è la qualifica di «don» per il povero prete Abbondio e il cattivissimo Rodrigo: si pronunciano e si scrivono alla stessa maniera significano qualifiche assai diverse, per certi versi opposte.
Un’operazione di erudizione, in fondo. «Ho cercato di mettermi nei panni dei miei giovani lettori. I grandi autori non hanno scritto per loro», incidentalmente ci sono testi che si incrociano a scuola ed è lì che comincia la fatica della comprensione. «I miei ricordi del Manzoni sono offuscati dall’età che avevo quando l’ho incontrato. Faceva di tutto per sembrarmi vecchio, pomposo, retorico, specie negli Inni sacri o nell’Adelchi. La sua penna era molto pacata, intrisa di religione, un po’ in antitesi con ciò che passava nella mia testa tra i 12 e i 15 anni. Ho cercato di rendere tutto più giocoso e all’altezza dei ragazzi».
E allora accade che l’autore mandi il povero Renzo in Brasile, e a fare una serie di cose ipermoderne, come per esempio il dj o l’influencer. E lo fa senza deragliare: «Spesso i ragazzi rischiano di annoiarsi davanti a delle storie che risentono del momento storico in cui sono stati scritti e dell’età dell’autore. Il trucco è offrire un’alternativa nel momento in cui il racconto può risultare un po’ noioso, offrendo un bivio facendo scegliere loro come continuare la storia. Negli anni Ottanta c’erano i libri game, sono cresciuto con loro e intendo riproporne il fascino». Ed ecco allora comparire tra un capitolo e l’altro giochi e quiz, come risolvere un indovinello usando l’alfabeto Morse o un crucipuzzle, che fanno fare ai giovani lettori percorsi trasversali e ‘ossigenanti’ per poi riportarli sulla retta via del racconto originario.
«Si tratta di enigmi usati per incollare gli occhi dei ragazzi alla parola scritta, esattamente come succedeva a me quando leggevo il Corriere dei Piccoli o la Pimpa di Altan». Muzzopappa porta a galla concetti e situazioni che possono interessare i ragazzi, lui fa parlare delle cose loro come la maglietta, Internet e i suoi videogiochi. «L’obiettivo è rendere tutto più semplice o renderlo veramente interattivo, più moderno, usando un linguaggio che i ragazzi conoscono bene, usando termini con Minecraft e Gta». Insomma riesce ad annullare la distanza tra un testo che potrebbe essere inteso come intoccabile sacro.
Ma papà, chiedevamo da piccoli, alla fine renzo e Lucia si sposano? «Si sposano anche da me, ma possono anche fare altro. Il libro prevede anche tra le scelte quella di mollarli per andare a imbattersi nella storia di Romeo e Giulietta o trasformare Renzo in un fotomodello o inviare don Rodrigo all’Inferno di Dante: qui i finali possono essere veramente tanti». E state sicuri che, se e quando, i ragazzi leggeranno per davvero i Promessi sposi, si divertiranno a scoprire che cosa è successo loro veramente.
Partendo da Muzzopappa, che spiega loro: «C’è un libro studiato in tutte le scuole, così famoso che le sue righe iniziali hanno più follower di Lady Gaga: ‘Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno…’ sulle sponde dove oggi stanno gli yacht delle star di Hollywood, all’inizio dell’Ottocento Alessandro Manzoni ha ambientato una storia d’amore che sembra un film. Quella di Romeo e Giuliet…oops, Renzo e Lucia! E anche di molti altri personaggi, certi bravi ed educati, altri che pur essendo cattivi si fan chiamare bravi, e alcuni che invece preferiscono non essere nominati affatto. Dentro ci sono matrimoni mancati, tumulti, rapimenti e pestilenze, ma pure cose graziose, come ricette per torte nuziali da 230 invitati, party con il dj internazionale, molte stelline per recensioni positive e la Provvidenza che fa finire tutto per il meglio».
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