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Uomini e terre basse nel cinema di Bernardo Bertolucci, rassegna al CineChaplin dal 25 gennaio al 3 febbraio

Betty Faustinelli

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08 Gennaio 2016 - 12:51

Uomini e terre basse nel cinema di Bernardo Bertolucci, rassegna al CineChaplin dal 25 gennaio al 3 febbraio

«Sappia Bernardo che sono tornate le lucciole in giardino» è il titolo che profuma di nostalgia scelto per la rassegna cinematografica e non solo: Uomini e terre basse nel cinema di Bernardo Bertolucci, presentata al CineChaplin. Questo annuncio, mai recapitato al regista, è stato pronunciato da Piero Longari Ponzone che aprì la casa di famiglia alle riprese della Strategia del ragno e morì prima di potergli dire di questo felice ritorno. Con la rassegna che si terrà dal 25 gennaio al 3 febbraio Olivia Barbieri, insieme alle amiche de Lo Studiolo di via Beltrami, presieduto da Daniela Mondini Tavecchi e con l’appoggio di Elisabetta Carutti, insieme a Giorgio e Michele Brugnoli, esercenti della sala di via Antiche Fornaci, si vuole rendere omaggio agli uomini e alle terre della Bassa che Bertolucci seppe raccontare con ferocia e poesia.
Ad aprire la presentazione è stato il trailer realizzato da Pierluigi Bonfatti Sabbioni in cui Bernardo Bertolucci esordisce dicendo: «Il mio amore per Godard» e in quel rotolare di erre parmigiana è uno spettacolo sonoro ed un mondo che si apre. Ed è quello che ha fatto Olivia Barbieri, introdotta da Michele Brugnoli, raccontando come è nata la volontà di una rassegna che vuole chiamare «a raccolta le persone che hanno amato e condiviso il senso di cultura visiva e cinematografica di un grande regista —spiega —. Abbiamo considerato anche l’incrocio di punti di vista e di esperienze fra l’intellettuale raffinato e le comparse: gente del posto, lavoratori della terra che ridevano nello specchio di uno sguardo altro la propria esperienza, la propria cultura maturata attraverso generazioni.
Come non ricordare che il set di Novecento rimase per due anni nella Bassa, un’esperienza unica e che per molti è ancora ricordo vivo». E in questo senso più ampio di riflessione si pone la proposta cinematografica della rassegna che vedrà proiettato Novecento (25 e 26 gennaio), Prima della rivoluzione (1° febbraio), la Tragedia di un uomo ridicolo (2 febbraio) con uno strepitoso Ugo Tognazzi e Strategia del ragno (3 febbraio). Ne è un esempio il convegno che si terrà il 29 gennaio in sala Puerari dal titolo: Uomini e terre basse nel cinema di Bernardo Bertolucci una «riflessione che unisce l’aspetto cinematografico ad analisi di carattere antropologico e culturale in senso lato — ha sottolineato Olivia Barbieri — L’obiettivo è cogliere la narrazione che sta nel cinema di Bertolucci, è raccontare il suo cinema attraverso non solo gli occhi degli esperti e degli spettatori, ma anche di chi l’ha vissuto e partecipato».
In questa direzione va tutta una serie di incontri collaterali in cui spazio avranno anche i testimoni, le comparse, gli attori di chi fece Novecento. Il 27 gennaio al Chaplin saranno mostrati documenti rarissimi dal set diNovecento, Pierluigi Bonfatti Sabbioni porterà i materiali in suo possesso, ma soprattutto sarà possibile colloquiare con Gianfranco Azzali e Demesio Lusardiche a Novecento parteciparono. La speranza — detta a denti stretti — è quella di poter coinvolgere direttamente Bernardo Bertolucci, i contatti ci sono, ma bisogna vedere la disponibilità del regista.
Fra gli incontri non si può non citare quello con lo scrittore e traduttore Paolo Nori che il 2 gennaio sarà a Casa Elisa Maria per l’incontro dal titolo: Le parole del Novecento, discorso sulla lingua. Intanto l’organizzazione di Sappia Bernardo che sono tornate le lucciole in giardino ha inviato ai dirigenti scolastici la comunicazione d el l’iniziativa, nella consapevolezza che esperire il cinema della bassa di Bertolucci possa essere utile ai ragazzi per recuperare la memoria e la storia del territorio in cui vivono, anche grazie all’esperienza documentaristica di Giuseppe Morandi con il ciclo di film, I paisàn, in cartellone sempre al Chaplin il 3 febbraio. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero. Insomma il 2016 si apre sotto il segno di una voglia vera e intelligente di valorizzare la cultura cinematografica, nella consapevole ridefinizione del ruolo delle sale di prossimità. Tanto di cappello.
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