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Breve storia dell'umanità

''Da Animali a Dei'', ecco come l’uomo domina il mondo

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

30 Giugno 2014 - 16:41

''Da Animali a Dei'', ecco come l’uomo domina il mondo
Yuval Noah Harari
‘Da Animali a dei’
Bompiani
534 pagine, € 18.70

Se l’uomo domina il mondo è grazie al potere dell’immaginazione: da questa prospettiva inizia la riflessione di Yuval Noah Harari, giovane storico israeliano, nel best seller ‘Da Animali a Dèi’. «I conflitti e le trasformazioni sono provocati dal dissenso su una credenza comune», ha dichiarato. E se, secondo Harari, la «realtà immaginata» ci ha fatto evolvere, «facendoci andare sulla Luna», essa però ci rende schiavi della continua ricerca della felicità. Se ancora non tutto è stato chiarito sull’evoluzione dell’essere umano dalla sua comparsa sulla Terra a oggi, esiste però una certezza: l’uomo è riuscito a dominare il mondo e continua a farlo. Un’affascinante teoria svela i segreti dell’incredibile successo dell’Homo sapiens (la specie a cui apparteniamo tutti e l’unica, a differenza delle altre 5 che 100mila anni fa abitavano il pianeta, a essere sopravvissuta): è quella che Harari propone nel suo libro. Secondo Harari, sono la forza dell’immaginazione e la capacità di creare storie a cui tutti credono gli elementi che hanno reso gli uomini dominatori incontrastati. «I conflitti e le trasformazioni sono provocati dal dissenso su una credenza comune», ha detto ancora l’autore, «mentre erroneamente si pensa che sia il cibo una delle cause principali. L’uompo è come un essere che nei secoli vaga alla continua ricerca della felicità: «Siamo andati sulla Luna e abbiamo scoperto il genoma ma non siamo più felici dell’età della pietra, perché ci si abitua sempre alle nuove conquiste e si cerca altro». Abbiamo, secondo l’autore, due opzioni: o ci lasceremo distruggere, oppure, cosa che ritengo più probabile, ci avvicineremo agli dèi, anche se in fondo siamo animali». Certo è che il libro regala al tempo stesso fascino e inquietudine: proprio perché questa prospettiva inedita è offerta da uno storico. Quello che colpisce fin dalle prime righe del libro è il linguaggio: dosando perfettamente l’approccio divulgativo a uno stile ironico e moderno, Harari affronta in modo agile una materia pressoché infinita e molto complessa, attirando i lettori come una calamita. In primis i suoi studenti all’università, per i quali il libro è stato scritto, e poi il pubblico di tutto il mondo per il quale sta diventando una celebrità: «Durante i corsi i ragazzi si lamentavano che non ci fosse in Israele un testo in grado di comprendere tutta la storia, per questo in 500 pagine ho cercato di dare loro un quadro completo. Ma di certo non mi aspettavo tanto successo».

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