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Sabato 22 e domenica 23.

Le ‘Giornate di primavera’ del Fai a palazzo Donati a Crema

‘Ciceroni’d’eccezione saranno alcuni studenti del liceo classico Racchetti

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

13 Marzo 2014 - 13:20

Le ‘Giornate di primavera’ del Fai a palazzo Donati a Crema
www.palazzodonaticrema.com
Le porte del palazzo apriranno dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
Seconda edizione cremasca alle porte per ‘Le giornate di primavera’ del Fondo Ambiente Italiano (Fai). L’appuntamento è per sabato 22 e domenica 23 marzo, quando la delegazione locale offrirà la possibilità di visitare in esclusiva gli interni di uno degli edifici più antichi e ricchi di storia della città: palazzo Donati de Conti di via Marazzi, in passato già dimora delle famiglie Benzoni, Scotti e Martini Giovio della Torre. A dare il benvenuto ai curiosi sarà la padrona di casa Severina Donati De Conti, che ha accolto di buon grado la proposta del Fai, mentre a fare da ciceroni saranno gli studenti del liceo classico Racchetti affiancati dai loro professori e dalla storica dell’ar - te Eva Coti Zelati.
«Visitare il palazzo sarà una grande sorpresa» ha assicurato in conferenza stampa Cesare Alpini, altro esperto ‘amico’ del Fai. L’ingresso sarà gratuito e organizzato a gruppi di 60 persone. Come sottolineato dalla responsabile cremasca dei Fai Moni - ca Scandelli, vistoancheil pienone di gente dello scorso anno, è preferibile prenotare la propria visita collegandosi online al sito dell’asso ciazione. Le porte del palazzo apriranno dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30, sia sabato che domenica.
Ma le ‘Giornate di primavera’ del Fondo Ambiente Italiano non si fermeranno qui, anzi: la responsabile della delegazione cremonese France - sca Bottini ha annunciato infatti una ricca serie diappuntamentiin tutto il territorio provinciale (tutte le iniziative consultabili online). Applausi all’iniziativa sono giunti dal consigliere comunale Livia Severgnini, che ha sottolineato «l’importanza di riscoprire il patrimonio che ci appartiene e che ha segnato la nostra storia».
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