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Panorami e colori dolomitici. Passeggiata sulle montagne di Cortina d'Ampezzo e dintorni

Paolo Reale

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lromani@laprovinciadicremona.it

18 Ottobre 2013 - 14:03

Panorami e colori dolomitici. Passeggiata sulle montagne di Cortina d'Ampezzo e dintorni
Il punto di partenza dell'itinerario si
trova sul versante cortinese del passo
Giau, a circa 1700 metri di quota. Vi si
accede seguendo le indicazioni per
passo Giau a partire da Cortina (località
Pocol) oppure scollinando dal versante
meridionale e proseguendo per
sei chilometri verso Pocol.
Per informazioni turistiche, http://cortina.
dolomiti.org.
www.crodadalago.it è il sito web del rifugiomentre,
infine, si può consultare
il sito www.arpa.veneto.it (sezione previsionimeteo
Dolomiti) per le informazioni
meteorologiche.
Il punto di partenza dell'itinerario sitrova sul versante cortinese del passoGiau, a circa 1700 metri di quota. Vi siaccede seguendo le indicazioni perpasso Giau a partire da Cortina (localitàPocol) oppure scollinando dal versante meridionale e proseguendo persei chilometri verso Pocol.
Per informazioni turistiche, http://cortina.dolomiti.org.
www.crodadalago.it è il sito web del rifugio mentre, infine, si può consultareil sito www.arpa.veneto.it (sezione previsioni meteo Dolomiti) per le informazioni meteorologiche.
La successione di panorami di cui si gode durante una passeggiata al rifugio Croda da Lago (Palmieri) lascia davvero senza fiato. Le possibilità di accesso a questo panoramico rifugio, costruito sulle rive delle limpide acque del lago Federa ed ai piedi della montagna da cui prende il nome, sono svariate. Più completa, tuttavia, risulta un'escursione circolare—abbastanza impegnativa — in partenza dal ponte sul rio Curto, lungo la strada che da Pocol conduce al passo Giau. Si parte seguendo le indicazioni del sentiero 437. Si superano le tumultuose acque del torrente prendendo rapidamente quota in un fitto bosco di conifere. Si aprono, ogni tanto, scorci nella vegetazione che consentono di ammirare le vicine Cinque Torri, le Tofane e, più in lontananza, la Croda Rossa. Suggestiva l'ambientazione del Cason de Formin, dopo pochi minuti di salita. Adun bivio si lascia sulla destra il sentiero 435 e si procede lungo il sentiero 434. Raggiunta una staccionata che delimita un'area di pascolo ci si sposta di qualche metro dal sentiero per arrivare ad apprezzare una sorprendente vista sulla conca di Cortina d'Ampezzo: la ‘perla delle Dolomiti’ è attorniata dalle Tofane, dalla Croda Rossa, dal monte Cristallo, dal Sorapiss e dall'Antelao. Le fatiche per arrivare al rifugio Croda da Lago sono terminate: l'escursione, infatti, prosegue in piano e ci si può distrarre contemplando le pareti del Sorapiss oppure la curiosa forma di alcuni alberi le cui radici sembrano abbracciare le rocce su cui sono cresciuti. Una volta giunti al rifugio (2046 mslm) non si può non godere di una passeggiata attorno al lago per ammirare ogni prospettiva. Indimenticabili i colori del lago come i riflessi delle montagne che vi si specchiano. I meno allenati possono concludere qui la passeggiata e rientrare sui propri passi. Gli amanti della mtb possono invece raggiungere questo rifugio percorrendo la strada forestale che vi accede da Cortina d'Ampezzo, passando per Pianozes. Chi invece, a piedi, desidera proseguire oltre si mette in marcia verso la forcella Ambrizzola (2272 mslm): un ampio sentiero risale un pendio roccioso fino a portarsi ai piedi del Becco di Mezzodì. Il piccolo valico apre le porte alle ampie distese prative di Mondeval dove, nel 1985, vennero ritrovati i resti — incredibilmente conservati—di un cacciatore del Mesolitico e di alcune parti del corredo funebre. La piacevole passeggiata per i prati di Mondeval, punteggiati da svariati massi erratici, regala scorci sul monte Pelmo e sul monte Civetta, in lontananza, e si svolge sulle pendici meridionali dei Lastoni di Formin. Raggiunta forcella Giau (2361 mslm) lo sguardo abbraccia panorami infiniti: si spazia dalle creste del Ra Gusela e dell'Averau alle vicine Tofane per spingersi poi in lontananza fino alle Dolomiti ladine. Si riconoscono il massiccio del Sella, l'affilata sagoma delle Odle e il gruppo del Puez. In discesa si procede verso Capanna Rava da dove si rientra agevolmente al ponte di Rio Corto. Per evitare quest'ultimo tratto, un po' troppo vicino alla strada del passo Giau, si può ritornare sui propri passi da forcella Giau in direzione di forcella Ambrizzola e scendere lungo la val Formin (sentiero 435).
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