Non si è spenta l’eco per il successo delle ‘invasioni botaniche’ ed ecco una nuova manifestazione capace di portare in centro migliaia di persone. Ma questa volta verranno prese per la gola. Parte infatti giovedì 2 maggio ‘Pane in piazza’, fresco e sfornato sul campo dal maestri del Gruppo Provinciale Panificatori di Confcommercio. Sino a giovedì 9 maggio si uniranno gusto, tradizione, cultura e solidarietà. Nella tensostruttura di piazza Roma, di circa 250 metri quadrati, attrezzata come un vero forno, verranno preparati, in diretta, leccornie apprezzate da tutta la comunità come pizzette focacce, ma soprattutto il pane, morbido, lungo e rotondo, a rosetta, con cereali, integrale e in tutte le sue mille coniugazioni.
Tantissimi i fornai coinvolti nella preparazione, compresi artigiani in pensione, che avranno il supporto dei ragazzi dell’Enaip. Presentando la manifestazione, il presidente dei panificatori Michele Quarantani ha detto che ‘il pane non è soltanto farina, acqua, sale e lievito. La rassegna rispecchia in pieno lo spirito della nostra categoria perché racchiude aspetti che ci appartengono da sempre, la tradizione artigiana, la festa legata alla buona tavole, l’attenzione al sociale, la creatività». Concetti condivisi dagli assessori Matteo Soccini e Jane Alquati. La rassegna, con apertura dalle 9 alle 20, si rivolge a tutti. Accanto alle degustazioni, sono in programma laboratori didattici, con le scuole ma anche con le famiglie. Sempre ai bambini è dedicata la ‘merenda con pane e cioccolato’. I fornai cremonesi non dimenticano la salute e giovedì 2 alle 17,30 a palazzo Vidoni ci sarà un convegno, insieme all’Asl, dedicato alla corretta alimentazione e all’importanza del pane fresco.
Ma la ‘festa del pane’ è anche l’occasione per una gustosa anteprima: un pane che evoca, nella forma, la cassa armonica di un violino.
“E’ una ricetta del tutto inedita – spiega orgoglioso Michele Quarantani, presidente del gruppo Confcommercio dei maestri dell’arte bianca – E’ un pane buono ma anche sano. Ha profondi legami con il territorio, è quasi a chilometro zero e, nella forma, evoca il violino”. Quasi come se a disegnarlo fosse stato Man Ray, il “pane di Cremona”, richiama, nel profilo morbido, la cassa armonica di un violino. Il resto lo fa la bombatura, data dalla naturale lievitazione, e quattro solchi, appena accennati, sulla parte superiore a richiamare le corde Come dice il vicepresidente Andrea Badioni, si userà la farina di mais, tipica dei nostri campi. E si potrà votare, nella tensostruttura dei giardini di piazza Roma o attraverso i social network, il nome di questo nuovo pane, che vuole diventare ‘tipico’.