CREMONA — Ponchielli vestito a festa, con le bandierine del mondo a sventolare sulla facciata neoclassica e un tuffo nei sapori internazionali per arricchire le proposte dei ristoranti che aderiscono alla Strada del gusto cremonese. Già sperimentata con evidente successo in occasione della stagione lirica, torna anche in occasione del Festival Monteverdi l’abbinata tra la proposta musicale del teatro Ponchielli e i menu tematici pronti a tentare i golosi.
I menu de... Les Nations sono stati presentati ad addetti ai lavori e tour operator e nel pomeriggio aperto a tutti. Il tema è un omaggio a Expo 2015 e lo stesso cartellone del festival — che oscilla tra le proposte musicali di varie zone europee — è diviso nei Padiglioni Italia, Francia, Germania e Inghilterra. I ristoratori possono quindi spaziare nelle tradizioni di mezza Europa, suggerendo un viaggio nei sapori di ieri e di oggi che appagherà anche i palati più esigenti. I locali che aderiscono sono: il
Caffè enoteca La Crepa di Isola Dovarese, l’
enoteca Cremona di Cremona, l’
Hosteria 700 di Cremona, la
Locanda del Carrobbio di Cremona, l’
Osteria dell’Olmo di Olmeneta, l’
Osteria La Sosta di Cremona, l’
Osteria Palio dell’Oca di Cremona, il ristorante enoteca
Cà Barbieri di Levata di Grontardo e la trattoria
Il gabbiano di Corte de’ Cortesi.
«Il nostro — ha sottolineato Angela Cauzzi, sovrintendente del Ponchielli — è un modo per rinnovare una collaborazione con la Strada del gusto ed è un piccolo modo, concreto per parlare di Expo 2015. Anche l’assaggio di piatti stranieri offre l’occasione per uno scambio, per una conoscenza ». E così, per la durata del festival monteverdiano, conviveranno negli stessi menu pane e salame e tarte Tatin, spaghetti al pomodoro e cheese cake, lumache alla Monteverdi e risotto al Munster Géeromé con torcione al fois gras de canard, Spätzle di spinaci con speck e panna, fish and chips e marubini in brodo, e così via. Sia Oreste Perri, presidente della Fondazione Ponchielli, che Patrizia Signorini, vicepresidente della Strada del gusto, hanno dal canto loro evidenziato l’aspetto positivo e peraltro avviato da tempo della collaborazione tra pubblico e privato che in questo caso si rinnova. A Lisa Navach, coordinatrice artistica del festival, è toccato il compito di illustrare a grandi linee i ‘padiglioni’ del cartellone.
Il sipario si aprirà il
4 maggio con la versione marionettistica de
Il ballo delle ingrate e de
Il combattimento di Tancredi e Clorinda con la
compagnia Carlo Colla & Figli, mentre il giorno successivo (
5 maggio) verrà proposto l’
Orlando di Vivaldi, e il
4 maggio si intrecceranno danza rinascimentale, storia del cibo e canti carnascialeschi. Lasciato il padiglione Italia, nel fine settimana successivo protagonista sarà la Francia: il
9 maggio sarà a Cremona l’
ensemble Le Concert Spirituel, il
10 maggio farà tappa sotto il Torrazzo — nell’unica data italiana — il gruppo
Le concert d’Astrée diretto da Emmanuelle Haïm, e l’
11 maggio toccherà a
Les Surprises, gruppo giovane selezionato dal festival d’Ambronay con cui il Monteverdi è gemellato.
Il terzo fine settimana di maggio è dedicato alla Germania: il
17 maggio il
Collegium 1704 proporrà un confronto tra responsori e mottetti di Johann Sebastian Bach, colosso della storia della musica, e di Jan Dismas Zelenka , compositore boem sconosciuto ai più. E Backt o Back tornerà
Paolo Fresu, trombettista jazz di fama internazionale, che dialogherà con I virtuosi italiani. Gran finale con il padiglione Inghilterra, che il
23 maggio vedrà in scena
Robin Blaze ed Elizabeth Kenny, seguiti il
24 maggio dal
New London Consort.
Rientrano nel cartellone del Monteverdi anche tre incontri aperti al pubblico su Musica e cibo (il
4 maggio con
Massimo Montanari), con
Paolo Fresu (il
18 maggio) e, infine, con
Philipp Pickett.
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