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Cercasi Vanoli disperatamente, e la Juvi accende la spia rossa

I biancoblù sembrano essersi smarriti. E lunedì c’è Milano al Forum. Con Scafati altra sconfitta per la Ferraroni. E la classifica è sempre più corta

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

23 Dicembre 2025 - 09:26

Cercasi Vanoli disperatamente, e la Juvi accende la spia rossa

Ousmane Ndiaye della Vanoli al tiro. A destra, Vittorio Bartoli della Juvi Ferraroni

CREMONA - «AAA cercasi la Vanoli disperatamente». Mi scuso con i fan di Louise Veronica Ciccone in arte Madonna per aver storpiato il titolo di un noto film interpretato, tra gli altri, dalla loro artista preferita; ma il momento di annebbiamento collettivo attraversato dalla formazione biancoblù in campionato, reduce domenica scorsa dalla quarta sconfitta consecutiva e da un mese di dicembre avaro che più avaro non si può di soddisfazioni. E lunedì prossimo, la chiusura dell’anno solare vedrà i ragazzi di coach Gigi Brotto di scena al Palalido di Milano ospiti della EA7 Armani Milano.

Proprio Brotto aveva chiesto alla squadra di gettare il cuore oltre l’ostacolo di una Bertram Derthona Tortona da sempre indigesta ai cremonesi per le proprie caratteristiche tecniche e atletiche; anche in questa occasione, nonostante ai piemontesi mancassero gli infortunati Manjon (regista titolare) e l’ala Strautins. Ma quella guidata dal tecnico Mario Fioretti è una rosa lunga e variegata, al contrario della Vanoli che deve ogni volta andare oltre i propri limiti per porre rimedio agli equilibri in campo. Non è per piangeria, Gigi non è così, che Brotto ha messo in guardia alla vigilia l’ambiente vanolino, al termine di una settimana forse tra le più complicate dal punto di vista dei problemi fisici, attacchi influenzali compresi, che hanno attanagliato i suoi giocatori e di conseguenza hanno limitato il potenziale degli allenamenti.

Coach Gigi Brotto

Avrebbe voluto poter rispondere alla brutta prestazione di Napoli potendo fare affidamento sulla migliore versione della sua squadra, invece le migliori intenzioni da parte di tutti non sono state supportate dalle gambe e, per tutto il match, anche dalla migliore interpretazione mentale. Troppe palle perse banalmente, molte conclusioni affrettate e al di fuori degli schemi, una difesa non sempre registrata: man mano che il tempo scorreva e l’avversaria era sempre avanti, si è fatta largo la frenesia di voler cercare conclusioni personali senza logica, anziché affidarsi al punto fermo che è il gioco di squadra.

Casarin, Ndiaye, Veronesi e Grant hanno pensato di poter da soli invertire il trend del match, e invece sono andati ad infrangersi contro l’organizzata difesa della Bertram. È vero anche che molti tiri sono stati costruiti con giudizio, ma la precisione nelle conclusioni è arrivata solo parzialmente (28% al tiro da tre, in casa, è davvero troppo poco). Lo spunto finale ha consentito alla Vanoli di limitare lo svantaggio, ma purtroppo era troppo tardi per riaprire la gara. Qualcuno ha criticato la gestione dei giocatori (in particolare di Durham) da parte di Brotto, ma l’allenatore e il suo staff hanno dovuto centellinare sia Aljami sia gli altri giocatori reduci dalla settimana complicata.

Il problema è che nelle ultime giornate la squadra ha perso brillantezza, sfacciataggine, convinzione dei propri mezzi; non si riesce a vedere, ed è la cosa più preoccupante, quel fuoco dentro che ha animato Burns e compagni nelle prime nove giornate. Fortunatamente la classifica regge ancora, ma non ci si deve illudere perché con i cambiamenti attuati da avversarie dirette nella corsa verso la salvezza, qualcosa sul fondo della graduatoria inizia a muoversi. È importante più che mai, ora, non farsi prendere dal panico, lavorare duro in settimana (possibilmente al completo) e recuperare le energie fisiche e mentali per riprendere al più presto il percorso interrotto. Lunedì a Milano sarà una sfida impossibile, ma non lo era anche quella di Bologna?

SERIE A2

Si fa sempre più complicata la situazione di classifica della Ferraroni JuVi nel campionato di A2 dopo il ko subito domenica sul campo di Scafati. Il bilancio, a una giornata dalla conclusione dell’andata, parla chiaro: sei vittorie contro dodici sconfitte, nelle ultime undici gare disputate – dalla trasferta di Cento del 29 ottobre alla sfida campana del 21 dicembre – la formazione di Luca Bechi ha potuto festeggiare solo il 9 novembre in trasferta con Bergamo e il 6 dicembre al PalaRadi con Ruvo di Puglia.

Con 12 punti all’attivo, la squadra della famiglia Ferraroni si trova in terzultima posizione in coabitazione con Pistoia, Urania Milano e Forlì, con il leggero vantaggio (comunque importante vista la situazione) di aver vinto gli scontri diretti con Forlì e Pistoia. Sul fondo della graduatoria, a quota 8, rimangono Ruvo di Puglia e Roseto, entrambe battute da Panni e compagni nei rispettivi match. Per completare il quadro oggettivo della situazione, vale la pena ricordare che al termine della fase di qualificazione l’ultima squadra classificata retrocederà direttamente in serie B nazionale, mentre le quattro formazioni classificate dal 16° al 19° posto dovranno passare attraverso la roulette russa dei playout e solo le due vincenti confermeranno la partecipazione alla categoria nella prossima stagione.

Allo stato attuale, al netto degli scontri diretti dell’andata, la JuVi è al 17° posto, dunque in zona rossa. Venendo alla gara di Scafati, contro una squadra che fa dell’aggressività e del corpo sempre addosso all’avversario, oltre che indubbie qualità tecniche, le proprie caratteristiche, la compagine juvina è riuscita a rimanere a contatto dei padroni di casa sino al 68-64 del 35’, questo nonostante l’infortunio occorso nella prima parte di gara a Kareem Allen, al colpo subito da Allinei e dall’assenza dell’indisponibile Panni.

Nonostante il risveglio (speriamo definitivo) di Garrett (25 punti) (4 su 7 da due e 5 su 7 da tre), negli ultimi 5 minuti – film già visto – la Ferraroni JuVi non è più riuscita ad arginare la verve offensiva dei vari Mascolo, Walker, Caroti. Senza Panni e con Allen non più utilizzato nella seconda parte di match, la responsabilità della gestione della cabina di regia è stata quasi tutta sulle spalle del giovane Vecchiola e non sempre tutto è filato liscio (4 palle perse). Sotto canestro Bortolin non è mai riuscito ad incidere (zero punti, 2 perse e 4 rimbalzi in 20 minuti di utilizzo), ma al di là dell’apporto o meno dei singoli – in una trasferta che si sapeva sarebbe stata molto complicata – è l’atteggiamento e l’aggressività che devono mutare al più presto.

L’ultima gara dell’anno solare vedrà la Ferraroni JuVi ospitare domenica 28 dicembre (PalaRadi, ore 18) la UEB Gesteco Cividale in quella che secondo gli esperti di basket mercato potrebbe essere la gara d’addio del talentuoso Francesco Ferrari prima del trasferimento in un top club della serie A (Virtus Bologna?). La Gesteco di coach Stefano Pillastrini - e degli esperti Freeman, Amici, Redivo, Mastellari e Berti - è reduce dalla sconfitta interna subita per mano di Avellino, ma in classifica si trova comunque a soli sei punti di distacco dalla vetta. Per la squadra gigliata, nella speranza di poter recuperare i vari infortunati, si tratta di una ghiotta occasione per salutare il 2025 con un successo importante da regalare a proprietà, dirigenza e tifoseria.

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