L'ANALISI
21 Dicembre 2025 - 19:59
CREMONA - Partita senza storia al PalaRadi, dove la Vanoli si arrende a una Tortona in totale controllo per tutti i quaranta minuti. La formazione di Fioretti domina dall’inizio alla fine, approfittando di una serata nera dei biancoblù, apparsi scarichi, disordinati e incapaci di trovare continuità su entrambi i lati del campo. Possono pesare i problemi fisici accusati in settimana da Cremona, ma non bastano certo a spiegare una prestazione fatta di errori a ripetizione e di una lunga serie di scelte sbagliate.
Il dato più evidente è quello delle palle perse: 12, troppe, spesso banali, alcune addirittura incredibili per questo livello. Errori che hanno alimentato il contropiede di Tortona e permesso agli ospiti di prendere il largo già nel secondo quarto, scavando un solco che la Vanoli non è mai riuscita davvero a colmare. I problemi maggiori arrivano soprattutto in difesa, troppo morbida e poco reattiva, incapace di contenere le iniziative avversarie. La coppia Vital-Hubb fa letteralmente il bello e il cattivo tempo, trovando con facilità soluzioni dal perimetro e in penetrazione, ben supportata da una squadra ordinata e lucida. Dall’altra parte del campo, Cremona fatica terribilmente anche in attacco (il 9 su 32 da tre punti è un dato decisamente indicativo). I tiri aperti falliti si accumulano, le percentuali restano bassissime e l’inerzia della gara scivola via senza mai dare l’impressione di poter essere invertita. Emblematica la prima vera fiammata sul 24-33, a metà del secondo quarto, firmata da Baldasso, ma è solo un lampo isolato. Tortona risponde subito e torna a comandare con autorità. Al 28’, il canestro di Pecchia vale il 46-59, un margine che racconta già molto dell’andamento del match. Da lì in poi, la partita sembra scivolare via senza sussulti, con gli ospiti in gestione e la Vanoli incapace di cambiare passo.
Nel finale arriva però un sussulto d’orgoglio. Negli ultimi tre minuti, complice una Tortona ormai distratta, Cremona ritrova finalmente intensità difensiva ed efficacia offensiva. La Vanoli risale fino al -5 a 1’12’’ dalla sirena con la tripla di Ndiaye, accendendo il PalaRadi e regalando un finale emozionante, anche se privo di reale sorpresa. È una piccola consolazione, l’unica vera nota positiva della serata, ma anche un atteggiamento da cui ripartire lunedì prossimo a Milano. Il risultato finale certifica la quarta sconfitta consecutiva, un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Ora servirà ben altro spirito nel prossimo turno con l’Olimpia, per dimostrare che questa fiammata finale non è stata solo un’illusione, ma il primo passo verso una reazione attesa da provare anche contro una grande di questo campionato.
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