L'ANALISI
16 Dicembre 2025 - 10:00
Ike Anigbogu a canestro nella sfida contro Napoli. A fianco, Billy Garrett in penetrazione
CREMONA - Le prime volte lasciano sempre il segno: in questa stagione la Vanoli aveva toccato il cielo con un dito quando, a cavallo tra la seconda e la quarta giornata di campionato, aveva centrato tre vittorie consecutive con Sassari in casa, a Bologna con la Virtus e al PalaRadi con Treviso. L'andamento successivo alterno (alle sconfitte in trasferta sono sempre seguiti successi interni) aveva consentito di rimanere nella parte alta della graduatoria, quella che porta alla Final Eight di Coppa Italia.
Ora però il trend si è invertito e stavolta ci si trova a dover affrontare una sequela di tre ko di fila a Brescia prima della pausa Fiba, in casa con Varese e domenica scorsa a Napoli. La più brutta prova della squadra allenata da Gigi Brotto in questa prima parte della stagione, il punteggio più pesante mai subito (meno 26), ma soprattutto l'incapacità di riuscire a ribaltare una situazione che in campo si è fatta complicatissima sin dal secondo quarto.
Se con Varese, sette giorni prima, la Vanoli aveva perso la trebisonda nel decisivo ultimo parziale di gara (16-30 pro ospiti), in Campania tutto si è annebbiato molto prima, quando gli uomini di coach Magro hanno piazzato un break di 34-18 (quello che ha di fatto determinato il successivo andamento del match) nei secondo dieci minuti; inizialmente, dopo l'intervallo lungo, i biancoblù cremonesi hanno provato a reagire, ma di fronte all'evidenza di uno sterile e inefficace tentativo, la nave lombarda ha mollato completamente gli ormeggi ed è andata mestamente alla deriva nel golfo di Napoli.
Al netto del disfattismo serpeggiante tra coloro che invece dovrebbero sostenere più che mai la squadra in questo momento di difficoltà collettiva, partiamo dall'aspetto positivo dato dalla classifica che nonostante i tre ko vede la Vanoli a cavallo dell'ottava posizione a quota 10 con Napoli e Trento, mentre alle spalle si è creata una piccola frattura con ben quattro squadre a quota 6 (Udine, Varese, Sassari e Cantù) e due sul fondo a quota 4 (Reggio Emilia e Treviso).
Il tesoretto accumulato nelle prime giornate consente alla compagine di Aldo Vanoli di rimanere in quota salvezza, che è bene rimanga per tutti (compresi quelli che sono già partiti per affrontare inopportuni voli pindarici) l'obiettivo stagionale.
Detto questo, però, va certamente analizzata la situazione di un gruppo che dopo la pausa si è ripresentato al cospetto della serie A avendo perso le proprie peculiarità. Se nelle prime nove giornate la Vanoli ha retto grazie alla brillantezza del gioco, alla performante fase difensiva e alle buone percentuali d'attacco, alla voglia di dimostrare le proprie qualità da parte dei giocatori, riuscendo così a mascherare il gap con le avversarie, adesso è emersa la difficoltà di avere a disposizione un roster limitato rispetto a tutti gli altri (anche Varese ha abbandonato il 5+5 per passare al 6+6 con i nuovi innesti).
La realtà, inoppugnabile e ben conosciuta sin dall'inizio, è che la coperta è corta, che la Vanoli non può permettersi influenze, infortuni o giornate storte, altrimenti tutto si fa maledettamente complicato. Ma è altrettanto noto che il budget a disposizione ha messo la dirigenza nella condizione di operare sul mercato puntando su giocatori in cerca di riscatto o di una opportunità per mettersi in mostra, facendo delle scommesse.
Due i punti fermi, il play Durham (a lungo inseguito dal gm Conti) e la guardia Willis: attorno a loro è stata costruita l'ossatura di una formazione che sin qui è andata ben oltre le aspettative. Domenica al PalaRadi (ore 18) arriverà la Bertram Tortona e questi ragazzi avranno bisogno del sostegno di tutti, più caloroso che mai; altro che mugugni o lamentele.
L’arrivo della combo guard 32enne Kadeem Allen non ha portato gli effetti immediati di cui la Ferraroni JuVi necessitava, o per lo meno li ha portati ma solo in parte. Contro l’esperta Torino, il giocatore uscito dal contratto con Forlì e con 47 presenze in Nba tra Celtics e Knicks (franchigia con la quale ha totalizzato 239 punti nel 2019-2020) ha dimostrato di sapere il fatto suo, portando vivacità, esperienza e mentalità.
Purtroppo la sua forma fisica attuale non è sembrata ottimale, tanto è vero che dopo i 9 punti nella prima parte di gara, nella seconda si è fermato a 4. Suo il tentativo da tre punti allo scadere di ultimo quarto, con gli ospiti avanti 71-69, conclusione che si è fermata sul primo ferro, decretando il successo esterno della formazione piemontese assolutamente alla portata del team gigliato.
Ed ecco che il rammarico si fa ancora più grande in considerazione del fatto che la classifica si fa sempre più complicata, alla vigilia oltretutto della trasferta a Scafati e dell’ultimo impegno casalingo dell’anno solare con Cividale. L’ingaggio di Allen è una mossa importante per la famiglia Ferraroni, alla ricerca di soluzioni efficaci per incrementare la solidità della squadra, il cui obiettivo primario è la riconferma diretta nel campionato di serie A2.
Restano però alcune incognite che, anche contro Torino, si sono confermate. Su tutte le difficoltà interminabili da parte di Garrett (2 su 4 da due e 1 su 7 da tre) non solo a trovare la via del canestro, ma soprattutto nel creare qualcosa di concreto a favore dei compagni. Vecchiola, cui va il merito di aver dati l’impulso decisivo nel finale di match di sette giorni prima con Ruvo, cerca di mettere rimedio in cabina di regia, ha un potenziale importante, ma non ha ancora acquisito completamente (è ancora giovanissimo) l’esperienza necessaria per mantenere continuità.
Panni ha un vissuto cestistico importante, ma non sempre riesce a performare la retina come servirebbe. Anche sotto canestro la JuVi sta facendo molta fatica (Bortolin 1 su 8 da due, Barbante 1 su 5 dal campo, Bartoli 2 su 9), il solo Del Cadia (limitato dai problemi fisici) riesce ad incidere con regolarità. Per Allinei vale lo stesso discorso di Vecchiola, quando non riesce a sparare le sue bordate dalla lunga distanza diventa troppo prevedibile e non riesce a limitare i falli.
A proposito, l’arbitraggio di domenica è stato davvero incomprensibile, dopo il fallo tecnico a Barbante e le proteste di Panni, la terna si è quasi accanita contro la squadra di casa sanzionando persino i sospiri e chiudendo gli occhi su falli evidenti subiti. Detto questo però, la formazione guidata da Luca Bechi ha comunque avuto a disposizione le opportunità per conquistare la posta in palio, non trovando soluzioni adeguate.
Il problema più evidente rimane, come detto, la incapacità di Garrett nel trovare soluzioni in grado di favorire se stesso e i compagni, ed anche il linguaggio del corpo non è quello che proprietà, dirigenza e tifoserie si aspettavano da lui. Coach Bechi ha provato a collocarlo in altre posizioni del quintetto, con l’arrivo di Allen, Billy potrebbe giocare da ala piccola, ma la pericolosità nel tiro da fuori per ora non si è ancora vista. Insomma, è un dilemma che va risolto il prima possibile anche perché il campionato ora propone la trasferta (domenica 21 dicembre, ore 18) sul campo sempre ostico della Givova Scafati.
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