L'ANALISI
06 Maggio 2025 - 09:52
L’americano Eric Washington della Juvi Ferraroni in possesso palla contro Avellino
CREMONA - Tutto in dodici giorni, forse anche meno: la stagione della JuVi Ferraroni si deciderà nella sfida al meglio delle cinque gare contro la Hdl Nardò Basket, società della provincia di Lecce che nel proprio logo mette in bella mostra con orgoglio il Toro, simbolo della città di Nardò e del movimento cestistico neretino.
Club relativamente giovane, ha centrato la promozione in serie A2 nel giugno del 2021, un anno prima la storica salita nel secondo campionato nazionale da parte della JuVi, che ora si deve giocare la permanenza in A2 in una sfida che si preannuncia una lotta di nervi ed emozioni fortissime, dove la parte tecnica e fisica avrà un ruolo minore (diciamo il 40%) mentre molto di più conteranno sacrificio, consapevolezza, coraggio, attaccamento alla maglia e ai colori sociali, esperienza e tantissimo sangue freddo. Non sarà sicuramente una serie per deboli di cuore: ci sarà da stringere i denti e soffrire sia in campo sia in tribuna, questo è certo.
La squadra di coach Luca Bechi avrebbe potuto evitare di giocarsi l’annata nel playout, perché durante il percorso in campionato sono stati lasciati punti pesanti anche là dove invece si sarebbe dovuta conquistare la posta in palio; ma è inutile rivangare quanto successo in precedenza, ora bisogna solo ed esclusivamente concentrarsi sulla decisiva serie con Nardò, che la formazione gigliata può affrontare avendo acquisito il vantaggio del fattore campo.
Con la speranza che il palasport venga preso d’assalto da tifosi e appassionati per sostenere adeguatamente Washington e compagni. Si parte sabato sera (ore 20.30) con gara 1 al PalaRadi, poi si tornerà in campo lunedì 12 (sempre a Cremona, stesso orario), mentre gara 3 si disputerà venerdì 16 maggio alle 20.30 presso il palasport S. Giuseppe da Copertino di Lecce (via Caduti di Nassiriya). Nel caso si rendesse necessario proseguire la serie, l’eventuale gara 4 si disputerà sempre in Puglia domenica 18 maggio (ore 20.30), mentre per l’eventuale gara 5 al PalaRadi mercoledì 21 maggio (ore 20.30).
I punti di riferimento della formazione allenata dal senese Matteo Mecacci (ex allenatore di Cento, chiamato in Puglia nel dicembre 2024 per sostituire in panchina l’esonerato Luca Dalmonte) sono essenzialmente tre: gli americani Russ Smith (play-guardia di 183 cm) e Wayne Stewart jr (ala di 201 cm), e il camerunense di formazione italiana Aristide Mouaha (guardia di 192 cm). Da loro passano la maggior parte delle conclusioni del Nardò Basket, anche se la punta di diamante delle ultime giornate di stagione regolare rimane Smith (39% da due, 55% da due, 96% nei tiri liberi), autore di 42 punti contro Orzinuovi e di 24 a Rimini.
Nardò arriva al playout sull’onda dell’entusiasmo avendo vinto le due ultime gare di campionato, nettamente in casa con Orzinuovi (103-83) e all’ultimo respiro a Rimini (86-84); la JuVi Ferraroni, invece, ha perso le due ultime sfide a Rieti (67-69) e al PalaRadi con Avellino (90-101), ma in precedenza aveva vinto i due match consecutivi disputati a Cremona con Pesaro (91-89) e con Livorno (107-95). Ed è proprio la squadra ammirata in quelle due occasioni che l’ambiente juvino si aspetta di rivedere all’opera contro Nardò, formazione battuta nettamente da Tortù e soci nei due precedenti stagionali.
Bisogna sfruttare al massimo il vantaggio del fattore campo nelle due prime gare, per poi magari chiudere i conti in Puglia. La società, a sorpresa, ha voluto fare uno sforzo ulteriore, non lasciando nulla al caso e mettendo a disposizione di coach Bechi la guardia-ala piccola lettone Kristaps Kilps, giocatore utile negli allenamenti e ben consapevole del ruolo di eventuale supporto in caso di bisogno. Ora la parola passa al campo dove conterà una cosa soltanto: l’unione di intenti dei giocatori juvini.
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