L'ANALISI
BASKET: PICK AND ROLL
30 Aprile 2025 - 08:40
A sinistra Payton Willis della Vanoli e lo juvino Eric Washington
CREMONA - I numeri non mentono mai, soprattutto nella pallacanestro dove quello matematico è un principio ampiamente riconosciuto. Le statistiche, come punti, rimbalzi, assist e falli, forniscono un’analisi obiettiva delle prestazioni dei giocatori e delle squadre, aiutando a valutare la loro efficacia e a trarre conclusioni sulla qualità di una partita. C’è anche una componente più sentimentale, ma di questa parleremo più avanti.
Partiamo dai numeri che spiegano alla perfezione la netta differenza vista sul parquet tra la Vanoli e la Pallacanestro Trieste, differenza notevole in fatto di percentuali di realizzazione (41% contro 48% dal campo), di numero di rimbalzi catturati (33 contro 51), di assist (15 contro 22). Trieste è il quinto miglior attacco del campionato ad 87.3 punti segnati a gara, media che addirittura si alza nelle gare giocate in trasferta. I giuliani sono anche secondi (a pari merito con Trento, la migliore è Trapani) nella speciale graduatoria del tiro da tre punti, fondamentale che ha avuto un ruolo particolare nel successo centrato da Ruzzier e soci a Cremona. Quattro triple segnate nel 1° quarto, altrettante nel 2°, 3 nel 3° periodo nel quale la Vanoli si è riavvicinata dal -17 al -4 riaprendo la gara; annusato il pericolo (Trieste voleva assolutamente vincere per agguantare il sesto posto nella griglia playoff), gli attaccanti ospiti si sono superati nell’ultimo quarto piazzando ben 7 triple (su 12 tentativi) che hanno tagliato le gambe ai biancoblù e chiuso i giochi. La Vanoli poteva e doveva difendere meglio, con maggiore aggressività e determinazione, ed evitare un altro centello dopo quello abbondante subito a Milano? Certo, una squadra che sta lottando per evitare la retrocessione – anche se con un margine apparentemente rassicurante sulle inseguitrici – sarebbe dovuta entrare in campo con uno spirito diverso, con il cuore in mano (a proposito di componente sentimentale) e con il coltello tra i denti; ma per lunghi tratti questo non si è visto. C’è stata la reazione, è vero, ma è sembrata più scomposta che organizzata; i giocatori di Aldo Vanoli hanno provato a trovare la via del canestro con continuità, ma la fisicità, la tecnica e l’organizzazione difensiva degli avversari non lo hanno permesso. Insomma, Trieste ha oggettivamente giocato meglio e la Vanoli deve assolutamente evitare la frustrazione per il kappao.
Per raggiungere la matematica certezza dell’obiettivo finale con le proprie forze, serve almeno una vittoria da centrare nelle prossime due ultime gare di stagione regolare, domenica al PalaCarrara di Pistoia o nell’ultimo turno al PalaRadi con Tortona. L’incredibile successo dei toscani nell’ultima giornata sul campo della Reyer Venezia («Una vergogna» ha tuonato nel dopo gara l’allenatore croato Spahija dei veneti, non ancora matematicamente ai playoff), consente ai giocatori di Pistoia di tenere viva la fiammella di una complicata ma matematicamente possibile salvezza; toscani che, dopo aver raggiunto Scafati a quota 12, puntano ad agguantare in classifica una (o entrambe) tra Vanoli o Napoli. Negli scontri diretti Pistoia vanta infatti il 2-0 con Napoli (ma lo 0-2 con Scafati) e arriva alla gara con la Vanoli forte del +1 (66-65) ottenuto al PalaRadi grazie a quell’incredibile e incomprensibile palla persa da Eboua e al successivo canestro a fil di sirena di Rowan. Ecco che per i toscani la sfida di domenica con la Vanoli diventa la ‘gara della vita’, un match da conquistare ad ogni costo per poter sperare fino all’ultimo nel clamoroso colpo di scena. Vincere con la Vanoli ai toscani non può ovviamente bastare – in contemporanea si giocheranno Scafati-Virtus Bologna e Tortona-Napoli -, mentre per i ragazzi di Brotto sfruttare il primo match point al PalaCarrara garantirebbe l’immediata riconferma in serie A. Dunque si faccia quadrato e sotto con la miglior prestazione possibile.
Niente da fare, la JuVi Ferraroni dovrà giocarsi la permanenza per la prossima stagione nel campionato di serie A2 salendo sull’ottovolante del playout. La salvezza diretta nell’ultima giornata di stagione regolare avrebbe necessitato di una serie di concomitanze positive, tra tutte il successo casalingo degli oroamaranto su Avellino e la contemporanea sconfitta di Cento nel derby romagnolo contro Forlì. Nessuna di queste possibilità si è concretizzata, così l’agognato traguardo stagionale della formazione cara alla famiglia Ferraroni – che avrà dalla sua il fattore campo grazie al 16° posto - passerà dalla sfida al meglio delle cinque gare (con alternanza casa-casa-fuori-fuori-casa e, dunque, occorreranno tre vittorie per evitare la retrocessione) contro l’Hdl Nardò Basket. Secondo quanto stabilito dalla Lega Nazionale Pallacanestro, gara 1 è in programma sabato 10 maggio.
L’ultima gara con l’Avellino Basket (grazie alla vittoria ottenuta a Cremona gli irpini proseguono la stagione al playin) guidato del tecnico cremasco, ed ex coach juvino, Alessandro Crotti – artefice della promozione in A2 della JuVi Ferraroni al termine della stagione 2021-2022 – era iniziata col piglio giusto, tanto che a metà del secondo quarto i cremonesi si sono portati in vantaggio di 14 lunghezze (43-29). Poi il motore si è spento all’improvviso senza più ripartire: le notizie negative provenienti da Cento, secondo quanto raccontato dallo stesso coach Luca Bechi nell’intervista post-partita, avrebbero spento l’entusiasmo e la carica dei padroni di casa, con la conseguenza di permettere agli avversari di agguantare e poi sorpassare Tortù e compagni. Il castello juvino si è di colpo accartocciato su sé stesso, regalando l’ennesima delusione a società e tifosi; il problema è che questa situazione si è verificata più volte durante una stagione nella quale la JuVi Ferraroni ha gettato al vento una lunga sequela di occasioni favorevoli. Opportunità che, se colte come si sarebbe dovuto, avrebbero permesso di tagliare in anticipo lo striscione d’arrivo senza ulteriori strascichi pericolosi. L’auspicio che società e tifosi si aspettano ora, è che i componenti della rosa gigliata prendano esempio dall’indomito spirito di sacrificio, determinazione, lotta e cuore messo in campo contro Avellino da parte di Yannick Giombini – doppia doppia per il lungo anconetano con 18 punti con 8 su 11 al tiro e 10 rimbalzi di cui 6 offensivi -, nettamente il migliore dei suoi, ultimo ad arrendersi insieme ad Eric Washington (ma sette palle perse sono davvero troppe). Occorre resettare perché al contrario di quanto si possa credere, il playout sarà tutt’altro che semplice da affrontare senza le giuste motivazioni e convinzioni. La JuVi Ferraroni deve prendere d’esempio quanto di buono fatto contro Nardò nei due ottimi precedenti stagionali (vittoria per 97-72 all’andata in trasferta lo scorso 6 ottobre 2024, successo per 98-73 il 2 marzo nel ritorno al PalaRadi), ma negli spareggi salvezza l’atmosfera cambia repentinamente, occorrono litri su litri di sangue freddo e tanta esperienza per partire immediatamente col piede giusto e superare indenni i momenti di difficoltà che inevitabilmente si incontreranno lungo il percorso. Una lotta di nervi ed emozioni fortissime dalle quali dipenderà il destino della JuVi Ferraroni.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris