L'ANALISI
01 Ottobre 2024 - 10:18
La schiacciata di Federico Poser contro l’ex Paul Biligha
CREMONA - Torna il campionato di serie A e sono subito fuochi d’artificio. La neopromossa Trieste abbatte la corazzata Olimpia Milano, Trapani va vicinissimo all’impresa con l’altra big Segafredo Bologna, mentre già alla prima giornata fioccano le vittorie in trasferta grazie ai blitz di Trento a Reggio Emilia, Virtus a Trapani, Scafati a Sassari e Treviso a Venezia. Una sorpresa via l’altra a conferma di quanto questa nuova stagione si preannunci equilibrata, complicata, clamorosamente difficile – almeno per ora - da pronosticare.
E in questo clima di incertezza, la Vanoli ha dimostrato di essere un osso duro salvo poi cedere alla Bertram Derthona Tortona (sul campo di Casale Monferrato) nell’ultimo parziale di gara. La squadra di coach Demis Cavina si è mossa bene, ha tenuto il passo a lungo contro una formazione dalla panchina lunga, costruita per il doppio impegno in campionato e in Europa; ha respinto i tentativi di allungo del team allenato da Walter De Raffaele ma è andata a sbattere contro uno scoglio insormontabile che ha un nome, un cognome e pure una nazionalità. Parliamo del 23enne lungo francese Ismael Kamagate, 211 centimetri per 100 chili, un vero enigma insoluto per la formazione cremonese.
Selezionato dai Detroit Pistons al secondo giro del Draft Nba 2022 (46ª scelta assoluta), giocatore della nazionale d’oltralpe, sotto contratto in Italia con l’EA7 Armani Milano (come Paul Eboua), contro i biancoblù Kamagate ha segnato 23 punti in 25 minuti (7 su 8 nel tiro da due e 9 su 12 nei tiri liberi), ha catturato 9 rimbalzi, subito 8 falli (nessuno commesso) e ha trovato il tempo di mettere a statistica anche 4 stoppate ed altrettante schiacciate. Il tutto per una valutazione pazzesca di 40. Chiaro, il francesone («Il miglior Kamagate visto in serie A», titola il sito internet della Lba) non ha vinto la gara da solo ma ha dato un forte impulso al successo dei piemontesi.
Detto questo, comunque, il distacco finale (80-68) è decisamente bugiardo visto che a metà dell’ultimo quarto il match era ancora apertissimo. «Mi tengo stretto quello che abbiamo fatto a livello di intensità e a livello tecnico. Qualche errore è stato commesso e ci lavoreremo su», ha dichiarato coach Demis Cavina a esordio stagionale terminato. Già perché non dobbiamo scordare che si trattava comunque della prima gara ufficiale della nuova stagione, su un campo da sempre ostico e che la Vanoli ha dimostrato notevoli passi avanti nel gioco d’insieme pur avendo cambiato sette giocatori su dieci.
Le uniche annotazioni negative, del tutto personali e sicuramente migliorabili già nel prossimo futuro, sono quei 68 punti messi a referto da capitan Trevor Lacey e compagni, il bottino più basso messo a segno nel turno tra tutte le 16 formazioni del massimo campionato. Frutto di percentuali decisamente bassine – 17 su 44 da due (38.6%) e 9 su 23 da tre (39.1%) - e di una relativa pericolosità in attacco, vedi gli 8 tiri liberi tirati rispetto ai 22 degli avversari; e ancora le 14 palle perse, decisamente troppe in una gara dall’andamento per la maggior parte equilibrato. Ripeto però, non c’è nulla di che preoccuparsi, Cavina e il suo staff tecnico sanno bene dove e come intervenire.
Anche perché ora il calendario offre alla Vanoli due grandi opportunità: il PalaRadi ospiterà infatti due match casalinghi consecutivi, domenica (6 ottobre) alle 19 contro la UnaHotels Reggio Emilia (sconfitta sabato sera sul campo amico da Trento) e il 13 ottobre alle 18.15 con la Estra Pistoia. Formazioni, entrambe, che vengono considerate alla portata dei ragazzi di Aldo Vanoli, chiamati a mettere in campo grinta e cattiveria agonistica e soprattutto una grande voglia di mostrare di che pasta sono fatti.
E concedetemi anche di ‘chiamare alle armi’ il pubblico cremonese, il cui compito quest’anno sarà ancora più importante di sempre (visti gli equilibri e le difficoltà oggettive del campionato), sostenendo numerosi e a gran voce la squadra ‘nella buona e nella cattiva sorte’.
Questa sì che è una partenza col botto. La JuVi Ferraroni, al termine di un paio di settimane complicate causa infortuni e, per questo, con la necessità di inserire nel roster e tesserare nuovi giocatori (nuovi arrivati il play Alfonso Zampogna e la guardia Giovanni Galantini), si presenta sul campo della storica avversaria Elachem Vigevano e mette a segno un blitz meritatissimo e importantissimo per il morale dei ragazzi guidati da coach Luca Bechi. Meglio di così proprio non si poteva pensare di iniziare una stagione che si preannuncia complicata, anche se alcuni indizi (su tutti la vittoria a sorpresa nel quadrangolare di precampionato a Modena) potevano e dovevano far ben sperare.
Sulla carta comunque, quello contro la formazione ducale si presentava come un impegno davvero complicato, contro un team impegnato nello stesso percorso juvino, ovvero quello che porta al traguardo della permanenza nella categoria.
Eppure, nonostante un avvio di gara impervio (meno 12 a fine primo quarto), la Ferraroni band ha poi preso decisamente in mano le redini dell’incontro e nonostante un po’ di sofferenza nel finale, con Vigevano a tentare disperatamente il recupero e il controsorpasso, Lorenzo Tortù e compagni hanno strappato la posta in palio e incamerato due punti davvero fondamentali per classifica ed entusiasmo.
E probabilmente non è un caso che a trascinare i gigliati, vero eroe di giornata, sia stato l’ex di turno, quel Gianmarco Bertetti da Biella che lo scorso anno vestiva proprio i colori gialloblu vigevanesi e che sul parquet è stato determinante con le palle recuperate e due triple spezzagambe. Con il play piemontese – 4 assist a statistica - si sono distinti Simone Barbante, Yannick Giombini, i due statunitensi Isiah Brown (miglior realizzatore juvino con 19 punti grazie allo 5 su 8 da due, una tripla e il 6 su 6 ai tiri liberi) ed Eddy Polanco (16 punti, due triple e 7 su 8 ai tiri liberi). Ma tutta la squadra (nuovi ben 11 giocatori sui 12 iscritti a referto) ha evidenziato grandi passi in avanti nel gioco collettivo, negli equilibri in campo, nell’aggressività e nello spirito di gruppo. Eppure (giustamente) coach Bechi, gran conoscitore delle vicende cestistiche, a fine gara ha predicato prudenza: «Dobbiamo togliere qualche ingenuità – ha sottolineato il tecnico toscano – però siamo stati molto diligenti. Dopo un mese e mezzo io guardo alle cose che dobbiamo migliorare, ma lavorare con il sorriso è meglio e questa vittoria ci dà spinta».
La vittoria di Vigevano rappresenta un ottimo viatico – chi ben comincia... - per il nuovo campionato di A2 a girone unico, ma è chiaro che la concentrazione deve rimanere ai massimi livelli dato che già domani, mercoledì 2 ottobre, si torna in campo al PalaRadi (palla a due ore 20.30) per il primo match stagionale tra le mura amiche contro un avversario davvero tosto, la Gesteco Cividale allenata dal capitano di lungo corso Stefano Pillastrini e nelle cui fila militano giocatori importanti per la categoria. I friulani – «squadra costruita per stare nelle prime sei», ha sottolineato Bechi - hanno superato all’esordio la Unieuro Forlì (battuta anche dalla JuVi Ferraroni a Modena) grazie a un’ottima percentuale nel tiro dalla lunga distanza, trascinati dal cecchino italo-argentino (ex Brindisi in serie A) Lucio Redivo. L’intensa settimana oroamaranto si concluderà poi domenica alle 17 sul campo di Lecce, ospite del Nardò Basket.
Intanto, è di ieri l’ufficialità della separazione della JuVi Ferraroni da Tommaso Biagini, giovane play-guardia ingaggiato a fine luglio per completare il gruppo dei giocatori italiani a disposizione di coach Bechi. Questo il comunicato del club: «La società sportiva Ferraroni JuVi Cremona comunica di aver interrotto il rapporto contrattuale che la legava all'atleta Tommaso Biagini, cui vanno gli auguri per il proseguimento della sua carriera».
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