L'ANALISI
28 Luglio 2024 - 20:51
Giovanni Ghini
CASALMAGGIORE - Il nuovo corso della Vbc Casalmaggiore - per meglio dire Volleyball Casalmaggiore - ha il volto del nuovo presidente Giovanni Ghini, già direttore generale della Vbc e ora massima carica del nuovo sodalizio casalese. Un cambiamento, o meglio, un passaggio di testimone, quello da Boselli Botturi a Ghini che è passato attraverso a mesi di riflessione, di sondaggi, di movimenti sottotraccia che hanno poi condotto Casalmaggiore all’acquisizione in extremis del titolo di Legnano per ripartire, così, dalla serie A2. Le tappe che hanno condotto dalla cessione del titolo di A1 a Cuneo all’acquisto del titolo di A2 di Legnano non sono state banali e gli scenari che si sono presentati alla dirigenza casalese sono stati diversi. È proprio il presidente Ghini a riavvolgere il nastro. «Stavamo già facendo la squadra per la A1 2024-2025 pur nella consapevolezza di dover trovare un nuovo main sponsor. Qualche contratto firmato e l’orizzonte di una stagione a dover cercare risorse per far quadrare i conti. Cuneo ci ha formulato un’offerta dandoci 24 ore di tempo per decidere e a quel punto ci siamo guardati in faccia e abbiamo assunto la decisione più onesta nei confronti di tutti. In quel momento, francamente, pensavo si fosse scritto l’ultimo capitolo, ma si sa com’è Casalmaggiore, non molla mai».
Da lì si sono tratteggiati diversi scenari.
«Esatto, le ipotesi sul tavolo erano diverse. Con Ostiano c’è stata una bella interlocuzione anche se con visioni leggermente diverse. Noi pensavano a uno scambio di titoli con Legnano, A2 per B1, di modo da ripartire, insieme, subito, dalla A ma la dirigenza di Ostiano ha fatto altre valutazioni. Con Esperia l’interlocuzione è stata altrettanto franca e produttiva e i presupposti per chiudere positivamente la trattativa c’erano tutti. Avremmo portato qualcosa di nostro, l’esperienza, qualche risorsa, per puntare a fare le cose in grande insieme. C’è stata anche l’ipotesi di chiudere. Quando però Legnano, il 29 giugno, ci ha detto di voler vendere il titolo abbiamo seguito quella strada».
Ora siete qui, con una presidenza nuova, una società rinnovata. Come sono maturate queste decisioni?
«Diciamo che tutto è venuto abbastanza naturalmente. Un po’ tutta la squadra dirigenziale, negli ultimi anni, ha accusato il colpo di uno sport che stava mutando profondamente, sempre più professionistico e con poco spazio al divertimento. Io in primis ho pensato di mollare più volte. Quando abbiamo deciso di ripartire abbiamo voluto cambiare un po’ di cose, dandoci nuovi stimoli e provando anche a organizzare una progettualità diversa. La nostra filosofia sarà questa, aiutarsi, divertirsi ed essere sempre al servizio della squadra, senza tensioni o musi lunghi. Abbiamo grande voglia di fare bene».
La squadra che sta nascendo come le sembra?
«È chiaro che siamo partiti in ritardo e abbiamo dovuto adattarci al mercato già fatto. Stiamo prendendo il meglio, ci stiamo fidando perchè ci caliamo in una categoria che non frequentiamo da più di un decennio e che è cambiata profondamente da allora. Punteremo molto, anche di necessità, sulle giovani, cercheremo di formarle, di vederle crescere e di valorizzarle al meglio. Qualche garanzia l’abbiamo, Pincerato l’abbiamo già presentata ma anche altre, e crediamo di poter dire la nostra. L’obiettivo per questa stagione è provare di arrivare ai playoff e ce la metteremo tutta per raggiungerlo».
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