L'ANALISI
14 Maggio 2024 - 09:59
Coach Demis Cavina e coach Luca Bechi
CREMONA - Sono andati in archivio i campionati di serie A e di A2 che hanno avuto tra le protagoniste le formazioni cremonesi della Vanoli Basket e della Ferraroni JuVi. Ed è iniziata per entrambe quella fase della stagione sportiva nella quale si comincia a programmare il futuro prossimo: allenatori da confermare (già ufficiale Demis Cavina), giocatori da ingaggiare per allestire il prossimo roster.
Solo poche ore dalla sirena finale di Vanoli-EA7 Milano hanno separato l’incontro a Soncino tra Aldo Vanoli e Demis Cavina, appuntamento che ha sancito quanto ormai si era percepito della volontà espressa da parte di entrambi di proseguire insieme il cammino iniziato due stagioni or sono, con la splendida marcia trionfale che ha riportato i biancoblù dalla A2 alla serie A dopo un solo anno di purgatorio (nel quale si è vinto Supercoppa, Coppa Italia e Campionato) e con la meritata salvezza centrata in anticipo nell’ultimo massimo campionato.
Il coach emiliano rimane ben saldo alla guida della panchina e con il general manager Andrea Conti è già iniziata la caccia alle pedine che formeranno lo scacchiere della Vanoli edizione 2024-2025. Certo l’addio alla grande sorpresa Davide Denegri, finalmente assurto agli onori della cronaca cestistica dopo anni di gavetta, il duo Conti-Cavina vorrebbe giustamente confermare più giocatori possibili: il capitano Andrea Pecchia e Simone Zanotti sono sotto contratto per un’altra stagione, ma i rapporti di lavoro nella pallacanestro attuale consentono sia alla società sia all’atleta di poter decidere se proseguire o cambiare strada.
Personalmente farei di tutto per trattenere un grande difensore qual è Matteo Piccoli, giocatore che meriterebbe un aumento di minutaggio e che ha dimostrato anche di avere potenziale offensivo. Paul Eboua ha disputato una stagione in crescendo, un pochino faticata all’inizio per poi esplodere nelle ultime giornate; sicuramente ha messo in mostra le proprie qualità ed è probabile che molte società si interessino a lui. Per quanto riguarda gli americani il discorso è ancora più intricato: sicuramente c’è chi meriterebbe la riconferma (Trevor Lacey, ad esempio, si è dimostrato un grande collante dentro e fuori il parquet), ma è risaputo che trovare un accordo con i vari procuratori, soprattutto a maggio, non è mai semplice. La speranza è che Conti e Cavina, coppia che ha già ampiamente dimostrato di lavorare più che bene, riescano a tirare le fila nel minor tempo possibile, almeno nell’allestire l’ossatura principale della prossima squadra.
La Vanoli si è classificata al secondo posto per utilizzo degli italiani nella categoria Under 26. La classifica coinvolge solo le società che hanno scelto di utilizzare per tutta la stagione sportiva 2023-2024 la formula del 5+5, playoff compresi. In palio un premio di 250mila euro da suddividere tra le società con la migliore percentuale di utilizzo degli atleti di cittadinanza e formazione italiana Under 26. L’Openjobmetis Varese ha conquistato il primo posto schierando giocatori italiani e di formazione per un totale di 2.004 minuti (37,1%), seguita dalla Vanoli per un totale di 694 minuti (12,7%). Seguono Pistoia (4,4%) e Trento (2,8%). Pesaro, terza classificata ma retrocessa in A2, ha perso il diritto al premio.
Gara 2 del PalaCarnera, persa solo dopo un supplementare, aveva acceso le speranze di poter tentare il colpaccio in gara 3 al PalaRadi e allungare la serie, ma l’Apu Udine ha messo subito in chiaro le cose e, sulle ali delle qualità tecnica e fisica di livello superiore, ha chiuso la sfida dei quarti di finale playoff promozione sul 3-0. Non si può francamente muovere alcuna critica nei confronti dei ragazzi allenati da coach Luca Bechi, i quali – dopo una stagione (la seconda in serie A2) disputata a regola d’arte, con la salvezza centrata ampiamente in anticipo – hanno profuso il massimo sforzo contro i forti friulani, non tirandosi mai indietro, giocando alla pari per lunghi tratti nei 120 minuti di sfida, venendo superati alla fine da una squadra in possesso di un roster di prim’ordine, formato da giocatori esperti che in A hanno già giocato, forti atleticamente e smaliziati.
La giovane Ferraroni JuVi ha giustamente inorgoglito i dirigenti ed i tifosi, trasmettendo voglia e passione, cuore e determinazione, non solo durante le tre gare di playoff ma in tutta la stagione. Ora arriva il momento più delicato e importante, ovvero ripartire con entusiasmo per dare forma alla squadra chiamata ad affrontare il prossimo campionato mutato nella formula e nella sostanza, con la partecipazione di venti squadre raggruppate in un unico girone. Stagione che dovrà vedere la Ferraroni JuVi proseguire nel percorso intrapreso di consolidamento nella categoria. Club gigliato che deve dunque accelerare i tempi, con la definizione della guida tecnica (a breve l’incontro tra i massimi dirigenti e coach Luca Bechi per giungere all’eventuale rinnovo di collaborazione) e la successiva valutazione sui giocatori.
La società, pur tenendo sempre ben presente il budget a propria disposizione, deve anche cercare di crescere a livello organizzativo, potenziando il proprio organigramma dirigenziale e garantendo al club una struttura che possa competere con avversarie di lungo corso nelle categorie superiori. La famiglia Ferraroni è consapevole di questo e siamo certi che, anche da questo punto di vista, il sodalizio oroamaranto farà passi in avanti per una ulteriore crescita professionale.
La Pallacanestro Varese valuta il futuro di Vinnie Shahid, che ha chiuso la sua stagione alla Ferraroni JuVi Cremona con 15.7 punti di media e 2.4 assist. Come scrive la Prealpina, Shahid ha firmato la scorsa estate un 1+1+1; l’uscita dal contratto per Varese scade entro questa settimana.
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