L'ANALISI
07 Maggio 2024 - 11:21
Andrea Pecchia della Vanoli in possesso palla durante la sfida persa in casa contro Milano per un punto a un secondo dalla fine
CREMONA - Si è concluso in gloria, o quasi, il campionato di serie A 2023-2024 della Vanoli Basket che al PalaRadi ha tenuto in grave soggezione la corazzata EA7 Emporio Armani Milano, cedendo per un solo punto di scarto. Una coraggiosa Ferraroni JuVi ha disputato con grande determinazione la gara 1 della serie dei quarti di finale playoff promozione ad Udine, finendo travolta dagli avversari con un passivo decisamente non veritiero; e stasera, sempre in Friuli, è già in programma gara 2.
D’accordo, la Vanoli si è ritrovata con Milano nella identica situazione vissuta con Varese, rimediando il medesimo finale deciso da una tripla allo scadere (allora di Niccolò Mannion, stavolta di Nicolò Melli) e venendo superata di una sola lunghezza di scarto (quanto amaro in bocca). Stavolta come allora la squadra di Aldo Vanoli meritava di vincere, non ci sono dubbi, ma le regole dello sport a volte sono davvero difficili da digerire. Eppure, nonostante tutto, sapete cosa vi dico? E chi se ne frega. La gara di domenica aveva un importante significato esclusivamente per l’Olimpia (il cui obiettivo era mantenere la seconda posizione nella griglia playoff scudetto alle spalle della Segafredo Bologna), ma la squadra di Ettore Messina si è trovata di fronte una Vanoli che, pur non avendo nulla da chiedere all’ultima sfida stagionale, ha affrontato il match con una caparbietà e risolutezza da applausi, tenendo costantemente in affanno i più rinomati avversari; i quali, sono rimasti in scia dei cremonesi solo grazie alla classe pura e cristallina di due punte di diamante come Nikola Mirotic e Shavon Shields.
Lo avevamo scritto la scorsa settimana e lo ribadiamo: la formazione di coach Demis Cavina avrebbe meritato eccome di disputare la seconda fase del massimo torneo; fosse arrivato prima un motorino in cabina di regia come Corey Davis, senza alcuni infortuni di troppo, se non si fossero gettate al vento un paio (anche tre) partite a portata di successo, probabilmente la Vanoli ci sarebbe riuscita. Ma è risaputo che con i se e con i ma non si va da nessuna parte, anche se il team biancoblu di strada ne ha comunque fatta, chiudendo l’annata a un più che onorevole undicesimo posto, a soli 4 punti dalla zona playoff. Bellissima la festa seguita al match con Milano, con protagonisti i ragazzi del tifo organizzato, sesto uomo in campo in ogni occasione e sempre al seguito dei propri beniamini in trasferta.
Finisce la stagione e come sempre in questi casi rimane un po’ di dispiacere perché come ogni anno alcuni giocatori se ne andranno e la società si troverà nella situazione di dover costruire un roster nuovo per la prossima stagione. E in fatto di probabili saluti, gira sempre più insistente la voce del ritorno al Derthona Tortona di Davide Denegri (a Tortona ci è nato), grandissima sorpresa del campionato, uno dei migliori giocatori italiani della stagione. Nelle scorse ore, intanto, Aldo Vanoli si è incontrato con Cavina e con il dg Andrea Conti, bisogna ottimizzare i tempi e cominciare a porre le basi del futuro prossimo; secondo i soliti ben informati, sono in programma anche colloqui con i giocatori per capire se potranno esservi riconferme e poi iniziare a sondare il mercato.
Come era abbastanza prevedibile alla vigilia dell’ultimo turno di campionato, è la Vuelle Carpegna Pesaro la seconda formazione a retrocedere in serie A2 dopo Brindisi, un’altra piazza storica che deve lasciare il massimo palcoscenico della pallacanestro italiana.
Guardi il risultato senza aver visto la partita e pensi inevitabilmente a una scoppola. Numericamente lo è, certo, ma i trenta punti di distacco finali sono assolutamente non veritieri e fortemente punitivi se si analizza la prestazione della Ferraroni JuVi nella gara 1 della serie playoff con l’Apu Udine. I gigliati hanno iniziato alla grandissima (8-0 iniziale, 25-18 alla fine del primo parziale), giocando con ottima organizzazione difensiva e offensiva; la squadra di coach Luca Bechi ha poi tenuto benissimo a bada il prevedibile tentativo da parte dei friulani di mettere il muso avanti ed allungare il distacco dai cremonesi, operazione riuscita solo in parte grazie alla concretezza ed al cuore messo sul parquet del PalaCarnera da parte della formazione ospite, che se n’è fregata del pronostico sfavorevole e indossato l’elmetto da battaglia.
La sfortuna, però (e non è la prima volta quest’anno) ci ha messo lo zampino, togliendo dal match per infortunio Cosimo Costi a causa di un risentimento muscolare; una mazzata soprattutto psicologica per gli oroamaranto, i quali hanno ceduto di schianto nell’ultimo quarto – dal 67-61 del 30° al 95-65 finale con un parziale di 28-4 negli ultimi 10 minuti – e pagato lo sforzo anche per le rotazioni ridotte rispetto al roster dei friulani. Nelle serie playoff conta poco perdere una partita di 1 o di 30 punti, quello che conta ora per la Ferraroni JuVi è archiviare l’esito di gara 1 e guardare immediatamente avanti, anche perché questa sera è già tempo di scendere nuovamente in campo per affrontare gara 2 sempre in Friuli (inizio gara ore 20.30).
Lo staff medico juvino si è adoperato ieri (e lo farà anche oggi) per cercare di rimettere in sesto Costi e altri giocatori usciti da gara 1 con qualche acciacco; purtroppo il tempo per recuperare energie e forze è limitato, lo staff tecnico – sulla base delle indicazioni della prima sfida – cercherà di apportare alcuni aggiustamenti tattici nel tentativo di fare lo sgambetto ai padroni di casa e poi scendere in campo sabato sera al PalaRadi (ore 20,30) senza l’assillo della gara da dentro o fuori. Mai porsi limiti, è vero che tutti i favori del pronostico sono dalla parte dell’Apu Udine, ma l’andamento di gara 1 ha dimostrato che la Ferraroni JuVi ha le potenzialità per andare contro tutto e contro tutti, sfruttando le proprie qualità tecniche e caratteriali, magari senza farsi prendere dalla frenesia ed evitando di far correre gli avversari puntando sulla difesa. Stasera serve un capolavoro sportivo, serve una squadra che si esprima al meglio e anche oltre le proprie possibilità. Dai ragazzi, si può fare!
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