L'ANALISI
01 Marzo 2024 - 15:27
Coach Bechi in conferenza stampa
CREMONA - «Cividale sta bene, ha vinto cinque delle ultime sette gare, ma la Juvi è pronta e vuole avvicinarsi alla meta». Coach Luca Bechi finalmente può sorridere, la sua squadra è al completo e domani tornerà in campo al PalaRadi per fare un altro passo verso la salvezza e rilanciarsi dopo un momento poco brillante. Il coach, nella conferenza stampa nello studio dentistico D&A al fianco della responsabile Daniela Palmieri, è sembrato finalmente sereno.
Finalmente potrà contare su tutti quanti?
«Senza dirlo troppo forte direi di sì. L’ultima volta che il venerdì la squadra era al completo, all’ultimo minuto abbiamo perso Tortù. Ora sia lui che Shahid hanno recuperato da problemi fisici non così banali. In questo senso lo stop al campionato ci è servito. Non saranno al massimo della condizione ma potranno darci una bella mano».
Cividale è un avversario tosto.
«Dobbiamo dividere la stagione dei nostri avversari in due parti. Nella prima hanno avuto qualche difficoltà, mentre con il nuovo anno è cambiata la marcia. Nella fase Orologio hanno vinto due gare su due, battendo anche la corazzata Trapani. Cividale è cambiato molto, ha trovato un assetto più equilibrato soprattutto grazie a un gruppo di italiani che è cresciuto mese dopo mese. Sono in fiducia, hanno una buona aggressività difensiva, sono bravi a rimbalzo. Servirà fare una partita di livello».
La sosta è servita?
«Molto. Avevamo bisogno di un recupero sia fisico che mentale. Eravamo arrivati alle ultime gare molto stanchi. Le tante assenze hanno costretto molti ragazzi a un lavoro extra durante le partite e negli allenamenti. Anche a livello mentale non c’è stato modo di rallentare un attimo. Era normale pagare un po’ in questo senso. Nei momenti migliori la squadra ha sempre saputo alzare i giri del motore nel finale, riuscendo spesso a fare selezione. Nelle ultime gare non è stato così, spesso ci spegnevamo alla fine del terzo quarto... In queste due settimane di sosta abbiamo rimesso a posto le cose. Abbiamo lavorato bene, sviluppando la nostra pallacanestro fatta di ritmo e velocità».
La panchina è cresciuta.
«Per una squadra come la nostra non ci sono comprimari e titolari. In questi mesi abbiamo visto quanto tutti quanti siamo molto importanti. A turno, in momenti diversi del campionato, tutti sono stati protagonisti. La nostra forza non è l’individuo, ma la squadra. La crescita della Juvi è avventura grazie al miglioramento del singolo. È stato il gruppo a far fare un salto di qualità a tutti quanti. Rispetto a settembre i ragazzi sono tutti cresciuti, sia tecnicamente che come approccio alla partita. Poi è chiaro che all’interno della stagione ci siano degli alti e bassi, ma è la mentalità su cui si fanno degli step decisivi per arrivare al risultato. Serve non farsi deviare dai momenti negativi e pensare solamente a tornare alla vittoria con lo spirito giusto».
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