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VOLLEY SERIE A1

'Riscatto Vbc, vi spiego i segreti'

Coach Pintus: 'Meno paura di sbagliare, ora restiamo umili però'

Matteo Ferrari

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redazione@laprovinciacr.it

07 Febbraio 2024 - 18:55

'Riscatto Vbc, si spiego i segreti'

Lorenzo Pintus

CASALMAGGIORE - Doveva essere un traghettatore, una soluzione temporanea in attesa di un nuovo coach. La società era a caccia di un profilo con esperienza che potesse dare la svolta a una stagione iniziata male e proseguita peggio. Invece coach Lorenzo Pintus, silenziosamente, ha lavorato senza pensare troppo al domani, forte della gavetta che l’ha portato da allenare dalla terza divisione sino all’esordio in A1 (memorabile perchè avvenuto con un errore di compilazione del Camp3 che l’ha costretto a restare seduto per tutto il match con Trento). Alla fine il mercato degli allenatori non ha presentato soluzioni adeguate e ora che il tecnico di Roma ha ottenuto risultati (tre vittorie in quattro match, otto punti contro i nove in quattordici giornate fatti prima del suo avvento in panchina) non c’è motivo per cercare altrove (Micoli, per dire, si è liberato tardi a quanto pare).

Dopo Trento si augurava che la squadra potesse finalmente aver trovato l’innesco per svoltare la stagione. Si aspettava ciò accadesse così repentinamente?
«Sono abituato a essere estremamente pratico e per questo motivo sono il primo a gioire per i risultati che abbiamo ottenuto ma allo stesso tempo sono il primo a gettare acqua sul fuoco per non alimentare inutili entusiasmi che ci distoglierebbero dal nostro obiettivo. Sono felice di essere spettatore di questa rivoluzione, le protagoniste sono le ragazze che si sono prese il campo, si sono aiutate a vicenda e hanno lavorato duramente per uscire da una situazione negativa. Poi servono anche avversari che commettano errori e non riescano a uscire dai momenti difficili come successo con Cuneo e Firenze, motivo per il quale è giusto gioire per quanto abbiamo fatto fin qui ma senza dimenticarci che il processo è tutt’altro che risolto e che abbiamo ancora strada da fare per poter stabilizzare le nostre consapevolezze».

Qual è l’aspetto che l’ha colpita maggiormente di questa inversione di tendenza della squadra?
«Senza dubbio la capacità di pensare al pallone successivo. Siamo spesso stati vittime di questo circolo vizioso attraverso il quale l’errore chiamava errore e momenti potenzialmente propizi si trasformavano in lunghi black out capaci di compromettere set e partite. Riuscire a emanciparsi dall’errore non è affatto semplice e sono felice che le giocatrici più esperte abbiano lavorato e tracciato la via da seguire con profitto. L’obiettivo è quello di rendere ogni elemento della squadra capace di non dipendere dall’errore ma in grado di andare oltre se arriva. Chiaro, anche sotto questo aspetto, serve un po’ che l’avversario si presti».

Nei numeri la sua Vbc è cresciuta molto, specie in attacco e a muro, ma ha anche aspetti che possono essere ulteriormente. Condivide?
«Siamo molto contenti del lavoro che sta facendo la squadra ma condivido ci siano aspetti del gioco sui quali possiamo ancora migliorare. Uno di questi è senza dubbio il coinvolgimento dei centrali nella fase offensiva. Chiaro che con le prestazioni di Smarzek e Lee dell’ultimo periodo venga voglia di servirle continuamente perchè si stanno rivelando molto efficaci ma non possiamo pensare che ogni domenica sia uguale alla precedente. Sono convinto che per noi, tatticamente, avere un’opzione che per ora è stata poco sperimentata possa davvero essere importante nelle giornate complicate degli attaccanti laterali. Hancock sta già procedendo in questa direzione. Aggiungo che la sana rivalità tra Colombo e Manfredini può essere utile a entrambe nel loro processo di crescita per prendersi il posto e provare a salire di livello».

Domenica c’è Busto Arsizio, una squadra mai banale per lei che ha passato molto tempo in maglia biancorossa.

«Sarà una partita come le altre, non c’è tempo per i personalismi e con i movimenti che avvengono di anno in anno ogni partita potrebbe essere un amarcord. Quindi non guarderemo il colore della maglia degli avversari ma penseremo unicamente a noi stessi, a cercare di confermare quanto fatto di buono. Busto è una squadra fisica, strutturata, che ci aggredirà al servizio e in attacco. Dovremo essere bravi a tenere la barra dritta nella tempesta, a giocare la nostra pallavolo senza perderci nelle trame di un match complicato».

La classifica si è fatta più confortante. Cambiano gli obiettivi?
«Noi ci siamo dati come deadline la partita con Roma. Dopo Roma ci guarderemo in faccia, guarderemo la classifica e vedremo un po’ quali possano essere gli obiettivi della squadra. Le variabili sono ancora tante ma dopo questo blocco potremo restringere un po’ il campo e lavorare al rush finale con qualche indicazione in più».

Tre vittorie in quattro partite, da traghettatore a punto fermo. Sta già pensando a cosa farà l’anno prossimo e se, magari, nel suo futuro ci sarà ancora Casalmaggiore?
«Sinceramente allo stato attuale dell’anno prossimo mi interessa poco. Siamo tutti concentrati su questo blocco per noi decisivo che per ora ha portato ottimi risultati ma che dobbiamo cercare di concludere al meglio. Dopo Roma avremo elementi in più per fare una serie di valutazioni, magari anche questa».

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