L'ANALISI
06 Febbraio 2024 - 12:29
CREMONA - Ancora un turno negativo, quello disputato domenica, per le nostre squadre nei rispettivi campionati di serie A e A2. La sconfitta della Vanoli a Sassari coincide con il terzo stop consecutivo dopo i ko con Varese (al PalaRadi) e Reggio Emilia (in trasferta). La Ferraroni JuVi è stata superata nettamente tra le mura amiche da Torino, un match che ha visto gli orogranata sempre in affanno.
Quello che colpisce della sconfitta della Vanoli a Sassari è l’andamento del match, praticamente simile a quello di sette giorni prima a Reggio Emilia: la squadra di coach Demis Cavina prima ha inseguito, è poi riuscita a recuperare mettendo persino la testa avanti, ma nel momento decisivo non ha trovato la capacità di approfittare dell’evidente situazione di affanno dei padroni di casa. E così i biancoblù hanno nuovamente ceduto nel finale, dimostrando di aver perso la tenuta psico-fisica del girone di andata.
Niente di nuovo, si sa che nel determinante girone di ritorno tutto si complica di più: gli avversari hanno imparato a conoscerti mettendo a fuoco i tuoi punti deboli, la maggior parte delle squadre hanno fatto interventi migliorativi sui rispettivi roster, alcuni tuoi giocatori non rendono come prima per svariati motivi, e così il percorso si fa molto complicato. Ed ora? È molto semplice: guai farsi prendere dal panico. La squadra deve continuare a lavorare in palestra il più serenamente possibile, il pubblico deve tifare ancora più forte perché è il momento di fare quadrato.
Ovvio, che dopo tre ko consecutivi (e la sconfitta con Varese che brucia ancora tremendamente) e non potendo continuare solo a sperare nelle disgrazie altrui (leggi Treviso, Pesaro e Brindisi per ora relegate in fondo alla classifica), diventa di grande importanza la gara interna di domenica (ventesima giornata di serie A), quando al PalaRadi sarà ospite la sorpresa Napoli, sesta forza del campionato e squadra assai pericolosa. Una formazione che la Vanoli dovrà affrontare con il coltello tra i denti, con quella determinazione da parte del collettivo che purtroppo non sempre si è potuta ammirare. Il match con i partenopei – che precederà le due settimane di stop del campionato per la finestra della Nazionale e la disputa della Final Eight di Coppa Italia - farà inevitabilmente da spartiacque nella stagione di capitan Pecchia e compagni.
Serve una prova di grande cuore per sbloccarsi e tornare al successo, consentendo di guardare alle ultime dieci giornate senza ulteriori patemi d’animo e di spegnere quel certo malumore che serpeggia ormai da tempo e sempre più insistentemente nella tifoseria e nell’ambiente biancoblu. È vero che non bisogna fare voli pindarici e rimanere concentrati sull’obiettivo stagionale rappresentato esclusivamente dalla salvezza; ma va capito che la scottatura della retrocessione del 2022 è ancora troppo vicina ed è inevitabile che i tifosi cremonesi siano preoccupati e abbiano bisogno di vedere al più presto una reazione concreta da parte dei loro beniamini.
La scorsa settimana, dopo la sconfitta con Agrigento, avevo puntato il dito su quanto fosse stato assolutamente inappropriato l’approccio della Ferraroni JuVi, arrivata a soccombere di ben 30 lunghezze, prima di intraprendere una clamorosa rimonta sino al meno 3 all’inizio dell’ultimo giro di cronometro. Stavolta non ci sono stati picchi eccessivi, ma ciò non toglie che il kappao interno con Torino abbia fatto storcere il naso - e nemmeno poco - soprattutto per la sensazione lasciata dalla squadra, troppo molle e disattenta sulle due parti del campo, con molti errori commessi e troppi rimbalzi concessi ai piemontesi, terza forza del girone Verde ma formazione alla portata (da quanto si è visto) dei giocatori juvini.
La pecca più evidente è stata sicuramente la scarsa aggressività difensiva, perché se concedi 99 punti al tuo avversario diventa davvero improbabile conquistare la posta in palio. Trovo poi inevitabile quel certo scompenso generale per il rientro – dopo molte settimane di assenza - di Tekele Cotton: senza la guardia statunitense si erano creati ovviamente nuovi equilibri in campo, ancora più marcati dopo la sostituzione in cabina di regia di Lester Medford con Vinnie Shahid.
Cotton, non ancora al meglio della condizione, avrà bisogno di un po’ di tempo per conoscere le caratteristiche del nuovo compagno di squadra e per adattarsi alle nuove dinamiche di gruppo. Normale sia così, ma è chiaro che ora i protagonisti orogranata - non va comunque dimenticato quanto di buono fatto sino a questo punto - debbano ritrovare compattezza per affrontare al meglio le dieci gare della (criticata) fase Orologio, dove ogni squadra incontra in casa le 5 squadre dell’altro girone che sono posizionate alle sue spalle in classifica e in trasferta le altre 5, arrivate sopra di lei.
Viene mantenuta la classifica all’interno dei gironi Verde e Rosso, con i punti ottenuti nella fase Orologio che si sommeranno a quelli della prima fase, dando luogo alla classifica finale. Le squadre arrivate nei primi 8 posti nei rispettivi gironi, al termine della fase di qualificazione, giocheranno i playoff. Il calendario ufficiale della fase Orologio sarà reso noto dal Settore Agonistico Fip e da Lnp entro la giornata odierna, una volta risolte eventuali problematiche di utilizzo degli impianti nelle date dei turni casalinghi previsti dalla formula. La Ferraroni JuVi dovrebbe comunque iniziare questa seconda fase in trasferta, domenica sul campo della Fortitudo Bologna.
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