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CALCIO. SECONDA CATEGORIA

San Luigi Pizzighettone: insulti alla memoria della madre, Ferrari risponde con un video

L'attaccante rivierasco lancia un appello: "Offendere i genitori degli avversari è da immaturi"

Francesco Jacini

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redazione@laprovinciacr.it

24 Gennaio 2024 - 17:26

San Luigi: insulti alla memoria della madre, Ferrari risponde con un video

Gabriele Ferrari del San Luigi

PIZZIGHETTONE - Mike Maignan, portiere del Milan, ha abbandonato il campo e non voleva riprendere la gara quando alcuni tifosi dell’Udinese lo hanno apostrofato con insulti di stampo razzista. La protesta dell’estremo difensore rossonero ha toccato le coscienze di tutti su un tema che crea ancora spiacevoli episodi nel mondo dello calcio e che va affrontato.

È giusto lanciare appelli per sensibilizzare le persone, come ha fatto Gabriele Ferrari, attaccante del San Luigi Pizzighettone. Anche lui è stato preso di mira con vari insulti, ma da un avversario in campo. Non con frasi razziste, ma con epiteti che hanno preso di mira la madre, scomparsa alcuni anni fa.

È accaduto domenica scorsa durante la gara tra Nuova Zorlesco e San Luigi Pizzighettone, gara valida per il girone M di Seconda categoria.

A seguito di un fallo di gioco subito Ferrari è stato preso a male parole dall’avversario con offese rivolte alla madre, scomparsa alcuni anni fa. L’avversario non poteva sapere e i suoi insulti sono stati due volte più gravi colpendo Ferrari nei propri affetti più cari. Da qui l’idea del calciatore di lanciare un appello per sensibilizzare tutti attraverso un video. Perché ci sono parole che feriscono nel profondo.

«Se dobbiamo usare i social per condividere le cose usiamoli per le cose giuste — le parole con cui Ferrari inizia il video su YouTube —. Vorrei sensibilizzare le persone a non usare insulti ed offese che non c’entrano nulla con quello che sta succedendo intorno a loro. Durante una partita di calcio, se ne sentono d’ogni e la battuta e la presa in giro è all’ordine del giorno, ma a tutto c’è un limite. Andare ad insultare i genitori dei propri avversari è da persone immature, soprattutto se queste persone hanno 30, 35 anni e ci si mette pure l’allenatore. A quell’età potreste avere un figlio: cosa gli insegnate a trovare i punti deboli delle altre persone? Con che coraggio andate a toccare i genitori delle altre persone per una partita di calcio? Riflettete ed usate la testa durante le competizioni. Non c’è solo razzismo nel mondo, ci sono anche persone immature che pur di farti sentire una merda ti dicono qualsiasi cosa. Riflettete perché le parole pesano».

 

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