L'ANALISI
10 Ottobre 2023 - 08:00
Marcus Zegarowski della Vanoli e Bernardo Musso della JuVi Ferraroni
CREMONA - En plein. Le principali formazioni cremonesi di pallacanestro escono entrambe vittoriose dal secondo turno dei rispettivi campionati. Per Guerino Vanoli Basket e JuVi Ferraroni si tratta del primo, sudato e fortemente cercato, primo sigillo di una stagione forse tra le più importanti degli ultimi anni, caratterizzata da obiettivi specifici ma anche dalla consapevolezza di quanto il percorso non sia per nulla facile. Del resto, per rimanere a certi livelli, bisogna dimostrare di avere una marcia in più, non dettata solo dalla tecnica ma soprattutto dagli attributi e dalla chimica di squadra.
Il grande basket è tornato al PalaRadi: dopo un anno di purgatorio in A2, la Vanoli Guerino Basket si è infatti riaffacciata nella massima serie nazionale. E lasciato alle spalle lo sfortunato esordio stagionale sul campo di Trento, la squadra di coach Demis Cavina si è presentata di fronte al pubblico amico incrociando la palla a spicchi con il Banco di Sardegna Sassari (ex squadra di Cavina dal 2007 al 2009 e nel 2021). È stato un match nel quale i biancoblu di casa hanno leggermente faticato ad ingranare inizialmente, pur non lasciandosi mai travolgere da un avversario tra i più quotati alla vigilia, ma uscito con le ossa rotte dalla gara interna di sette giorni prima con la lanciatissima Napoli. E, si sa bene, quando il tuo avversario è ferito, va messa in campo la massima attenzione. I sardi, con Stefano Gentile in grande spolvero nel tiro dalla lunga distanza, hanno cercato di spaccare in due il match dando uno strappo deciso al punteggio (massimo vantaggio ospite sul 24-33 al 16’). Ma, a proposito di attributi, la Vanoli è rientrata punto su punto affidandosi ai suoi leader silenziosi rappresentati da Trevor Lacey e Davide Denegri (gara perfetta la loro con 16 punti a testa e tantissima concretezza), coadiuvati da Grant Golden e Nathan Adrian.
La chiave però della sfida è stata l’intensità e l’ottima applicazione difensiva che i ragazzi di Cavina hanno sfoderato nella seconda parte di gara: l’organizzazione in difesa, il cui merito va dato a tutti coloro che sono scesi sul parquet, ha dato linfa anche all’attacco, dove la Vanoli ha ragionato a dovere, forzando raramente ed anzi cercando di trovare sempre l’uomo giusto al momento giusto per scoccare un tiro ad alta percentuale realizzativa. Ci sono alcuni aspetti dal punto di vista tecnico che indubbiamente vanno ulteriormente migliorati (non va scordato che siamo solo alla seconda di campionato), ma sicuramente la Vanoli piace per l’atteggiamento che ognuno porta sul parquet, per la voglia di lottare anche quando va sotto nel punteggio, dimostrando di essere un gruppo in possesso di un’anima ben definita. Quella con Sassari, al di là dei singoli punteggi, è stata una vera vittoria di squadra e, come dicono i grandi tecnici, è importante che tutti diano il proprio contributo alla causa per livellare il gap tecnico-fisico nel confronti di formazioni più accreditate.
Partiamo da un presupposto, determinato dall’esperienza in qualsiasi campionato: vincere in trasferta non è mai affatto facile. Per questo il successo della JuVi Ferraroni sul campo di Latina non è un risultato banale, anzi la conquista della posta in palio si è concretizzata al termine di una autentica battaglia, nella quale i giocatori gigliati hanno dimostrato di possedere quel killer instinct che non è da tutti. La squadra di Luca Bechi è partita bene, chiarendo sin dalla palla a due di essere arrivata nel capoluogo laziale ben determinata a conquistare i due punti. Tra il dire e il fare, però, ci sono nel mezzo tutta una serie di complicanze e variabili, a partire dal fatto che di fronte ci sono sempre avversari che anche loro vogliono mettere il proprio sigillo al match. E Latina si è affidata al veterano Frank Gaines (giocatore dalla lunga milizia in Italia e all’estero) che contro la JuVi Ferraroni ha crivellato il canestro avversario da tutte le posizioni e le distanze possibili immaginabili (31 punti, con 7 triple su 13 tentativi). Una prestazione monstre che però non ha scalfito l’obiettivo juvino: i ragazzi di Bechi non avranno magari un cecchino come Gaines, ma dalla loro hanno la possibilità di fare affidamento su un gruppo vero, ben amalgamato e concreto nonostante sia stato completamente stravolto rispetto alla stagione precedente.
Presentarsi sul mercato con un’idea precisa di squadra e mettere insieme le varie tessere puntando sulle caratteristiche tecniche, morali e comportamentali dei singoli giocatori, sembra facile ma non lo è affatto. Invece, da quanto visto sin dal precampionato, la JuVi Ferraroni ha raggiunto il primo obiettivo, allestendo una formazione di evidente spessore; ora si tratta di andare avanti tutta – a partire dal match infrasettimanale di mercoledì sera (11 ottobre, ore 20.30) al PalaRadi contro la sin qui imbattuta Luiss Roma - e tagliare al più presto lo striscione del traguardo salvezza, per poi vedere di togliersi qualche altra soddisfazione.
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