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SERIE B

Calcio. Cremonese, Ballardini: "Le chiavi per fare bene? Disciplina e attaccamento"

Primo giorno di raduno della squadra grigiorossa in vista dell'esordio in campionato programmato per sabato 19 agosto

Ivan Ghigi

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ighigi@laprovinciacr.it

13 Luglio 2023 - 13:53

Calcio. Cremonese, Ballardini: "Le chiavi per fare bene? Disciplina e attaccamento"

Umberto Ventura, Simone Giacchetta e Davide Ballardini

CREMONA - C’è l’intenzione da parte della Cremonese di disputare un campionato competitivo, c’è la massima attenzione proprio perché la serie B è altamente competitiva. Per Davide Ballardini serviranno motivazioni e tanta disciplina, ma soprattutto la volontà di sposare la causa grigiorossa. Sono l’amministratore delegato Umberto Ventura, il direttore sportivo Simone Giacchetta ed il tecnico ravennate ad aprire il primo giorno di lavoro dei grigiorossi. «Iniziamo la stagione con serenità e spirito positivo - commenta Giacchetta - con la conferma di mister Ballardini che credo sia già un segnale importante di quello che la Cremonese vuole dimostrare. Vogliamo essere competitivi e daremo il meglio per esserlo. Abbiamo chiuso un’esperienza importante l’anno scorso: ripartiamo da lì e da Ballardini.

Il tecnico parla della squadra che sarà.
«L’idea è di partire con la difesa a quattro, ma come abbiamo detto tante altre volte in passato non è quello che condiziona. Se vediamo che siamo più solidi in un altro modo allora cambieremo. Perché valgono i principi della fase difensiva e di quella offensiva a prescindere dalla disposizione in campo. Partire con quattro dietro ci consente di avere un un centrocampista e un attaccante in più».

Sul banco c’è la questione regista e si è parlato di Vazquez.
«Lui non è un regista come intendo io, ma centrocampista offensivo. Dove ho lavorato ho sempre avuto un regista classico a cui piace fare giocare i compagni. Oggi in quel ruolo fai fatica a trovare quel giocatore con quelle caratteristiche, ma proveremo a prenderlo o raggiungerlo».

Come si allena una squadra in divenire?
«Con la serietà, le motivazioni forti e con la disciplina, perché bisogna essere disciplinati. Facciamo il mestiere più bello del mondo, non devo dare calci nel sedere per stimolare i ragazzi».

Rispetto alla serie A cambieranno le prospettive: sarà una Cremonese aggressiva o più coperta?
«La Cremonese deve avere un’idea chiara di quello che deve fare sia in attacco che in difesa, a prescindere dagli avversari. Quest’anno a parere mio dovremo costruire una squadra ancora più forte di quella che avevamo l’anno scorso e più motivata, perché è un campionato terribilmente complicato. A parere mio la rosa dovrà essere molto competitiva: in serie B tutte sono competitive. Penso a Benevento e Perugia che sono retrocesse ma che hanno messo in difficoltà anche le prime della classe. Il nostro obiettivo è quello di essere all’altezza e desiderosi di essere protagonisti. La differenza sta nella disciplina: se credi di essere forte perché hai già vinto la B o perché arrivi dalla serie A non hai capito nulla. Serietà e disciplina sono requisiti fondamentali».

La Cremonese riparte da Ballardini e Ballardini ritrova Ciofani.
«Direi che si è guadagnato e meritato la fiducia da parte di tutti e la riconferma».

Come ritorna in B dopo tanti anni?
«Sono cose a cui non penso».

Poi Ballardini chiarisce ancora più il concetto di squadra.
«Chi vuole bene alla Cremonese sta bene qua. Vogliamo ragazzi che corrono, sudano e si divertono: se qualcuno non ha queste motivazioni alla cremonese non ci deve stare, perché non va bene».

Giacchetta lo scorso febbraio aveva detto che la Cremonese avrebbe trattenuto il suo parco giocatori. Oggi è pronto a ribadirlo?
«Sono pronto a dire le stesse cose — commenta il direttore sportivo — poi bisogna confrontarsi con la volontà degli altri, ovvero dei giocatori. Qualcuno potrebbe avere apprezzamenti da categorie superiori o da altre avversarie di B: la Cremonese come sempre vuole gente motivata che ci crede. Noi ci crediamo, ovvio che ricominciare dopo una stagione sofferta non è semplice, ma è un nostro obbligo ripartire carichi. La società ha un rapporto pulito e corretto con tutti, ognuno poi coltiverà le proprie ambizioni personali. Se ci saranno le condizioni soddisfacenti per tutti la società potrà anche condividere certe scelte, altrimenti si resta a Cremona perché qua il livello è alto e faremo di tutto per ritornare in A».

Durante il mercato in quale misura cambierà la squadra?
«Come ho detto c’è la volontà di mantenere il gruppo il più possibile. Vedremo strada facendo cosa accadrà a livello di singoli. Se ci sono opportunità interessanti possiamo prenderle in considerazione altrimenti al primo posto c’è l’interesse comune per un traguardo importante da raggiungere insieme. C’è la percezione che qualcuno piaccia in serie A o in campionati esteri: questo dimostra che la Cremonese si è affacciata ad una vetrina importante e prestigiosa ed oggi è riconosciuta da tanti».

Pensando ad una rosa di oltre trenta giocatori di proprietà, oggi raccogliete i frutti della politica cominciata due anni fa?
«Chiaro che oggi hai la forte sensazione di avere un gruppo di partenza. Qualcuno magari si trascina scorie o entusiasmi della stagione precedente, ma adesso c’è un percorso da condividere insieme. La mentalità e lo spirito di gruppo valgono tantissimo: in B non vince chi è più forte tecnicamente, ma chi sa soffrire. La serie B è tornata ad essere ad altissimo livello, ci sono stadi in cui puoi trovare 40 mila persone e ci sono società con tradizione e cultura calcistica di alto livello. Tutti devono capire che parliamo di un campionato top. Mettiamo da parte l’egoismo individuale e stringiamoci attorno a questa ambizione».

Il mercato finora si è mosso solo in uscita.
«Le entrate non sono legate alle uscite, non c’è questa logica. Dessers è stata scelta condivisa tra club e giocatore, abbiamo dimostrato di essere credibili anche sul mercato internazionale, siamo riconosciuti anche all’estero. Dessers va in un club storico del calcio europeo e andrà a fare la Champions: a livello economico è stata un’operazione vantaggiosa per la Cremonese. Era corretto fare così, ma non siamo condizionati da nulla. Mi auguro che a breve arriveranno primi ingressi».

Nei giorni scorsi qualche agente ha lasciato capire che i propri giocatori a Cremona non siano intenzionati a restare in B.
«I mugugni ci sono sempre ma credo che certe dichiarazioni siano state estrapolate da contesti più ampi e articolati che alla fine hanno cambiato il senso della frase. C’è stato il caso di un agente che si è espresso con toni inappropriati per dare valore al giocatore senza però voler screditare la Cremonese. Mi è sembrato un modo per porre l’attenzione sul ragazzo che ha parlato. Oggi gli agenti fondano il loro lavoro sui trasferimenti quindi più un giocatore si muove, più loro guadagnano».

L’amministratore delegato Ventura ha fatto invece cenno alla riorganizzazione societaria.
«Non è una rivoluzione, ma una evoluzione. Abbiamo imparato in quali aree avremmo potuto migliorare. Ringrazio Paolo Rossi per come ha seguito la causa della Cremonese e gliene siamo grati. Sono in consiglio da nove anni e posso dire che siamo a disposizione della causa. Per le parti più operative sono arrivati Missiroli e Bernini, sono segnali importanti come l’arrivo di Pasquinelli al vivaio».

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