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BASKET: SERIE A

Conti e la Vanoli dei record: «Grazie al lavoro di tutti»

Il general manager, appena premiato come il migliore della A2, parla del futuro della società biancoblù: «Lavoreremo per le riconferme e per avere un nucleo di cinque italiani, sugli americani sarà complicato»

Alberto Guarneri

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01 Luglio 2023 - 05:20

Conti e la Vanoli dei record: «Grazie al lavoro di tutti»

CREMONA - Forse scontata, risultati stellari alla mano. Forse meno, perché calarsi per la prima volta da dirigente in un campionato mai affrontato ed uscirne con un triplete, non è esattamente cosa banale. Tuttavia, la proverbiale ciliegina sulla torta biancoblù è arrivata: è Andrea Conti il dirigente dell’anno della Serie A2. Un’ulteriore soddisfazione al termine di un’annata alla quale era difficile chiedere di più. Per il Gm vanoliano, a dire il vero, anche un po’ inaspettata, ma senz’altro condivisa con l’intera società. Il tempo a disposizione per godersi il premio ‘Gabriele Fioretti’ è però poco. C’è una stagione di Serie A da progettare, a partire da un nucleo che inizia a prendere forma.

Dopo aver dominato sul campo, una soddisfazione personale anche per lei, che questa squadra l’ha costruita.
«È sicuramente una bella sensazione. Sono sincero, non ero stato avvisato, quindi l’annuncio di giovedì mi ha colto di sorpresa. Senza fare retorica, voglio davvero condividere questo riconoscimento e questa soddisfazione con tutta la società. Dal presidente Aldo Vanoli in giù, senza fare nomi perché sicuramente dimenticherei qualcuno. Questa stagione è il frutto del lavoro di tutti, una squadra dentro e fuori dal campo, che ha remato sempre unita nella stessa direzione anche nei momenti in cui il mare era mosso».

Triplete al primo anno nella categoria da dirigente. Non male come biglietto da visita.
«Approcciare la Serie A2 è stata una bella sfida, assolutamente non scontata. Ho scoperto davvero un bel campionato, magari lungo ed estenuante nei suoi ritmi, ma senz’altro avvincente. Il fatto che ci siano tanti italiani ti offre la possibilità di avere una visione diversa del nostro mondo, forse più completa. Porto a casa questo premio con orgoglio, ma è già tempo di metterlo nel cassetto e guardare avanti».

A.J. Pacher si è sbilanciato, definendo la Vanoli di quest’anno la miglior squadra di sempre della Serie A2. Vittorie alla mano, difficile dargli torto.
«Effettivamente i numeri dicono questo, nessuno prima aveva mai fatto l’en plein delle competizioni stagionali. Sicuramente è un’annata che entra nel palmarès e nella storia di questa società e che le dà ulteriore lustro. Dopo la Coppa Italia di Serie A del 2019 e le tante buone stagioni nella massima serie, abbiamo di nuovo lasciato in segno anche in A2, dopo la promozione del 2009».

Ora che la stagione dei record è definitivamente in archivio, è tempo di pensare alla prossima. Qual è la situazione?
«La parte più importante in questo momento è quella burocratica, relativa all’iscrizione al campionato. Il termine per la presentazione della documentazione è il 7 luglio e al momento le nostre energie sono in buona parte destinate a questi passaggi».

E per quanto riguarda la squadra?
«Lo staff tecnico è interamente confermato. Ripartiamo da quello zoccolo duro la cui bontà del lavoro è sotto gli occhi di tutti. Coach Cavina sarà ancora al timone e al suo fianco avrà di nuovo Gigi Brotto, Carlo Campigotto e Jacopo Torresi. Saranno ancora loro a pilotare la nave nella prossima stagione. A livello di giocatori, la priorità sono ovviamente le conferme, a partire dal nucleo italiano. Abbiamo dei contratti’e l’intenzione di dare la possibilità a ragazzi magari meno conosciuti al piano di sopra di dimostrare il proprio valore, una filosofia che è sempre stata nelle corde di questa società. Purtroppo, per forza di cose, dovremo fare delle scelte dolorose dal punto di vista affettivo, dato che tutti sono stati protagonisti di questa grande stagione».

A giorni parte la Summer League Nba, vetrina d’eccellenza per il mercato degli americani. Ci sarete?
«No, ci concentreremo su ciò che abbiamo, dando continuità ad un lavoro iniziato lo scorso anno, consapevoli che l’asticella si alzerà sotto tutti i punti di vista. Lavoreremo dall’Italia, in un clima di grande condivisione, una caratteristica e una forza di questa società. Condivisione sulle scelte tecniche ma anche sul lato umano, che sarà fondamentale nei giocatori che cercheremo. Oltre che buoni giocatori, vogliamo persone che sappiano calarsi nella nostra realtà».

Per il momento il vostro mercato è fatto di riconferme. Una strategia che sembra andare per la maggiore.
«A parte le grandi che hanno la possibilità di muoversi con anticipo, la situazione mi sembra piuttosto stagnante. Si muove poco, a parte le permanenze. La nostra idea è quella di adottare la formula del 5+5, se dovessimo ripartire da un nucleo di cinque italiani potremmo considerarci a buon punto. Poi molto dipenderà dal mercato Nba, ma con i Two-Way contract e gli Exhibit 10 sarà molto complicato».

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