L'ANALISI
11 Ottobre 2022 - 05:05
CREMONA - Orgogliosi della Cremonese? Sicuramente. Preoccupati per la classifica? Altrettanto. È da Firenze che si propone ormai con forza questo contrasto che divide la critica. La squadra combatte e tiene testa anche alle big (eccezione da dimenticare alla svelta la sfida contro la Lazio), ma non raccoglie risultati. Il tempo intanto passa e comincia a farsi largo anche il sospetto che più di così al momento sia difficile spremere dalla rosa grigiorossa. Soprattutto contro le big del campionato che hanno velocità, ritmi e qualità superiori. Questo era prevedibile. Qualche attenuante finora non è mancata, ma ci sono anche problemi da affrontare.
Quasi tutte le squadre della metà alta della classifica hanno incrociato le armi con la Cremonese, che adesso aspetta avversarie più alla portata e che il calendario ha piazzato in maggiore misura nella seconda parte del girone di andata. Il mese di ottobre deve essere quello delle opportunità da raccogliere, per avere la reale dimensione della Cremonese attraverso gli scontri diretti. La zona salvezza dista quattro punti e Alvini adesso mette nel mirino due appuntamenti fondamentali: Spezia e Sampdoria. Il pareggio a Lecce ha lasciato l’amaro in bocca, la prova di sacrificio e sofferenza contro il Napoli restituisce una squadra viva che non abbassa la testa. Inutile negare però che adesso una svolta è necessaria e nei prossimi 180 minuti il campionato della Cremonese deve spiccare il volo decisamente. Virtualmente, si può dire che la vera stagione dei grigiorossi comincia adesso anche se la classifica dice che un certo ritardo è stato accumulato.
Restare inchiodati nelle ultime due posizioni per nove giornate non è rassicurante sebbene il rischio fosse elevato. Da un lato questo fattore non aiuta la squadra ad accumulare maggiore fiducia e lavorare serenamente, ma i numeri non sono ancora da allarme rosso. Bologna e Lecce, a quota 7, sono le prime rivali da agganciare per cominciare a parlare di «classifica tranquilla» e non fare scappare lo Spezia domenica sarà fondamentale.
Ripercorriamo il cammino fin qui compiuto dai grigiorossi. Per sette giornate la Cremonese ha portato avanti un assetto con la difesa a tre. Contro l’Atalanta e il Sassuolo sono arrivati i primi squilli, ma i numeri dicono anche che la difesa della Cremonese è stata bersagliata specialmente nelle gare in cui la difesa è stata ingaggiata nei duelli individuali.
Il cambio di modulo ha dato più organizzazione in campo e Alvini è pronto a rimodulare ancora la squadra in base all’avversario che si trova davanti. Contro il Napoli il primo tempo è stato difensivo, perché la fase d’attacco è stata costellata da lunghi lanci senza costruzione. Il copione è cambiato nella ripresa, quando la Cremonese ha provato a gestire il possesso con più geometrie. Non che la difesa se la sia passata meglio, ma la minore sofferenza patita a Lecce, fa credere che contro le squadre di pari livello questa scelta tattica garantisca più protezione alla squadra e un maggiore controllo del match. Contro il Napoli, per restare agli esempi più freschi nella memoria, è emersa l’elevato tasso di qualità dei partenopei, favorito in parte da qualche errore della difesa, in particolare sul secondo gol. E in serie A chi sbaglia paga, specialmente in gare molto tirate.
Contro le grandi squadre uno dei problemi è stata costantemente la difficoltà di centrare la porta avversaria. Il numero di tiri in porta non è corrisposto da una rassicurante capacità di trovare il gol. Dal debutto contro la Fiorentina alla gara casalinga contro il Napoli, la Cremonese ha calciato in porta 26 volte segnando solamente 7 reti. Un dato insufficiente per sperare di fare il colpaccio contro le grandi squadre e preoccupante quando invece le gare sono da vincere, come a Lecce. Nota positiva la prima rete in grigiorosso di Dessers che si spera possa esaltarlo per iniziare una striscia positiva. Finora il capocannoniere della Cremonese è Okereke con due reti all’attivo. Però l’attacco grigiorosso è il peggiore dopo quello della Sampdoria e a pari con quello di Spezia e Fiorentina. La causa di questo dato in parte potrebbe essere trovata nell’atteggiamento prudente della squadra che in alcune partite ha badato prima di tutto a contenere i giocatori avversari più pericolosi prima ancora che pensare ad offendere. Ma c’è anche la fisicità degli attaccanti grigiorossi che spesso non riesce ad avere la meglio nei duelli individuali. Vedi lo stesso Dessers che tenta più volte lo stesso dribbling a rientrare senza successo quando prova a lanciarsi a rete. Infine la difesa, purtroppo, resta quella più perforata dell’intero campionato e manca ancora la prima vittoria stagionale.

Il tecnico di Fucecchio non cerca sicuramente i complimenti ma i risultati e nelle ultime due gare ha provato a dare la scossa disponendo la squadra in modo diverso. I risultati nel calcio sono tutto e nei prossimi 180 minuti in ballo non ci sarà solamente il cammino della squadra ma anche il suo. Di questo bisogna prenderne atto. Con Udinese e Milan in arrivo, prima della sosta dedicata ai mondiali la Cremonese deve trovare punti pesantissimi.
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