L'ANALISI
22 Agosto 2022 - 05:25
Mister Alvini
CREMONA - Tre delle fatidiche otto sorelle della Serie A nelle prime quattro giornate. L’avvio di campionato della Cremonese non si può definire soft e dopo la Fiorentina, la squadra di Alvini fa visita alla Roma che trabocca di entusiasmo dopo la recente conquista della Conference League e la possibilità di recitare un ruolo da protagonista in campionato: contro i grigiorossi lo stadio Olimpico registra il nono sold out. Si gioca oggi alle 18,30.
E Massimiliano Alvini riparte ancora per stupire. Il ko contro la Fiorentina non ha lasciato ferite profonde, ma solo voglia di riscatto e il tecnico grigiorosso si prepara ad affrontare la sfida all’Olimpico con grande carica.
«Ripartiamo — dice Alvini in conferenza — da quella che è stata la prestazione, l’atteggiamento e le idee che abbiamo messo in campo a Firenze. Sicuramente abbiamo analizzato quello che abbiamo fatto bene, quello che non abbiamo fatto e che potevamo fare. Dunque riprendiamo il discorso da quello fatto al Franchi, dove la Cremonese ha giocato la sua gara e dal lavoro settimanale».
La Roma gioca in modo diverso dalla Fiorentina. Che gara si aspetta?
«Difficile ma bella, in una cornice importante ma mi aspetto una gara da Cremonese da quella che è la nostra identità e le nostre idee. Abbiamo grande rispetto della Roma, sappiamo chi abbiamo davanti, conosciamo la loro forza e ne siamo consapevoli, ma vogliamo andare all’Olimpico a fare una gara da Cremonese con i nostri punti di forza e la nostra idea».
La situazione infortunati?
«Molto chiara. Escalante è fuori per squalifica e Castagnetti non è a disposizione per il problema al costato che non lo fa respirare bene. Vedremo se utilizzare o meno Valeri. Il resto della squadra è a disposizione».
Per Radu una settimana difficile. Come l’avete gestita?
«Per quanto riguarda noi ci siamo dedicati a mente e corpo sul lavoro, c’è stata massima sincronia sul lavoro, ogni giorno si è concentrato solo sull’allenamento per migliorare. Il punto di forza di Radu è potersi concentrare interamente su quello che fa, perché solo attraverso il miglioramento quotidiano si cresce. Quando siamo rientrati gli ho detto che abbiamo la fortuna di stare in un centro sportivo bellissimo e di dedicarsi all’allenamento. Messaggio semplice, chiaro e diretto».
Contro la Fiorentina nel secondo tempo lei ha schierato la difesa a quattro. Può essere un’opzione da sviluppare?
«Non è che cambi tantissimo da tre a quattro. Anche con la Ternana ad un centro punto abbiamo ruotato difendendo a quattro. Questa squadra è in grado di giocare senza problemi in due modi, ma i principi li ho chiari io e li devo trasmettere ai giocatori».
La Roma si abbassa molto in fase difensiva; è un vantaggio per il centrocampo?
«Con Escalante e Castagnetti fuori è normale che lavoriamo in mezzo in maniera diversa. Può darsi che Ascacibar giochi come a Firenze per togliere le giocate a Dybala o Zaniolo, ma la Roma se si abbassa poi ti attacca in campo aperto. È un piacere giocare contro i giallorossi ma loro che si abbassino o stiano alti hanno sempre mille opzioni. Dobbiamo curare bene i dettagli, tocca a noi stare attenti».
A Firenze c’è stata qualche difficoltà contro Sottil e Kouamè. Ora davanti ci saranno Dybala e Zaniolo.
«Noi a Firenze abbiamo giocato una gara importante, contro una squadra che ha giocato molto meglio contro il Twente. In questo momento Sottil mette in difficoltà chiunque. La qualità dei giocatori bisogna saperla leggere, il problema è adattarsi alla gara e per me la Cremonese ha disputato una grande prestazione non premiata dal risultato».
Primo confronto con un tecnico come Mourinho.
«Sarà un piacere per la Cremonese affrontare un avversario da Europa League. È straordinario giocare all’Olimpico. Poi se devo essere sincero, da allenatore è un piacere sfidare Mourinho. Lui nel 2010 faceva il triplete con l’Inter e io nel mio piccolo lo facevo con il Tuttocuoio. A distanza di 12 anni sono felice di stringergli la mano. Noi però vogliamo essere all’altezza della sfida e del palcoscenico».
La rosa grigiorossa è ampia e le scelte non sono facili. Su cosa si basa per schierare squadra?
«Sul lavoro settimanale. Mi è sempre piaciuto lavorare sul quotidiano e quindi mi baso su quello che vedo. Ci sono varie dinamiche che ti portano a scegliere l’undici, noi ci basiamo sul lavoro ,sulle idee e sui principi di gioco che vogliamo portare avanti».
L’Olimpico sarà esaurito e la Cremonese conta molti giovani. Che impatto sarà per loro, specie per gli esordienti?
«Capisco il momento, ma il giovane che ha la possibilità di giocare all’Olimpico deve essere felice e gratificato. Giocare contro la Roma deve essere una delle cose più belle che possa accadere a chi fa questo sport, quindi chiedo personalità e voglia di fare bene senza paura. Un po’ di ansia da prestazione ci sta, ma senza paura, solo gioia di poter giocare una gara simile».
Chiude mercato fra poco: c’è un organico da sfoltire, ma cosa si aspetta ancora?
«Il mercato personalmente mi tocca poco. Ci pensano Giacchetta e Braida. Posso solo dire grazie per quello che è stato fatto e non saprei che dire su quello che cambierà. Mi concentro solo sul lavoro e le cose che ci aspettano, oggi non saprei dire nulla sul mercato».
Lochoshvili e Aiwu a disposizione. Come stanno?
«Sono qua da una settimana. L’integrazione e la conoscenza importante. Li abbiamo voluti e sono in percorso. Potrebbero essere della gara e si stanno inserendo nel migliore modo possibile».
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