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Svolta a San Daniele Po: c’è il candidato sindaco

È Simone Cadenazzi: architetto, si presenta con una lista dopo il commissariamento

Antonella Bodini

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10 Aprile 2025 - 05:15

Svolta a San Daniele Po: c’è il candidato sindaco

SAN DANIELE PO - «Vorremmo togliere a San Daniele l’etichetta di paese commissariato». Si presenta così Simone Cadenazzi, architetto e già responsabile dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Casalmaggiore, come candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di San Daniele Po.

Una decisione ponderata a lungo, un’eredità pesante visto che il Comune è stato commissariato nell’ottobre 2022 per dissesto finanziario e attualmente è amministrato dal viceprefetto aggiunto della Prefettura di Lodi Stefano Musarra. «Sappiamo a cosa andiamo incontro – spiega Cadenazzi – la situazione del Comune è nota, ma il gruppo che si è formato si è mosso per cercare di evitare che il paese si perda, o peggio ancora muoia. Vogliamo recuperare il senso civile del Comune, ovvero di una comunità di persone socialmente organizzate, in equilibrio ed ordine, perché riteniamo che si possa ancora agire in tempo utile per tenere viva la nostra comunità e progettarne il futuro. Insomma, l’obiettivo principale che ci spinge a prendere questo impegno è il bene del nostro paese».

Un impegno a cui Cadenazzi ha cominciato a pensare a fine 2024. «Più o meno il gruppo ha cominciato a trovarsi concretamente in quel periodo. Dieci sono le persone che faranno parte della lista, ma per rispetto procedurale e correttezza istituzionale renderemo noti i nomi solo alla presentazione ufficiale della lista. Così come nome e simbolo. Posso dire che la nostra sarà una lista civica, meramente tecnica, perché lo impone la situazione del Comune, eterogenea per sensibilità ed appartenenza e con competenze diverse e specifiche».

Oltre ai candidati consiglieri anche altri hanno dato disponibilità per dare un aiuto concreto alla eventuale, futura amministrazione. «Persone che vivono il territorio, fanno parte di associazioni e realtà del paese, e che di esso possiedono un vissuto nell’attualità del contesto, che hanno esperienze mirate relativamente a quelle che saranno le problematiche da affrontare. E non sono poche. Noi vogliamo provare a contribuire a risollevare le sorti del paese, candidarci è come firmare un contratto con la comunità».

Quanto a programma e obiettivi «dobbiamo prima conoscere la situazione per poi calibrare i margini dei nostri progetti. La pesante eredità che ritroviamo comporta che i nuovi eventuali amministratori si troveranno con ristretti margini di manovra a causa delle pochissime risorse economiche disponibili. Dovranno cercare di gestirle nel miglior modo possibile, oculato ed efficiente, per poter garantire almeno i servizi essenziali. Poi se sarà possibile si pianificheranno scenari futuri nel medio e lungo termine. Gli ambiti di intervento saranno comunque economico, sociale, culturale e territoriale».

San Daniele Po è dunque pronto a ripartire e lo farà con persone che conoscono bene il territorio e la macchina pubblica. «In paese so che gira la voce che essendo residente a Cremona e non a San Daniele, anche se li ho sempre vissuto, potrei non assolvere bene a questo compito. Senza vena polemica, ma vedendo quanto è successo non credo che il requisito della residenza anagrafica sia stata una plusvalenza in questi anni».

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