L'ANALISI
OCCHI PUNTATI SUL GRANDE FIUME
26 Ottobre 2023 - 05:25
Il ponte di San Nazzaro
CREMONA - Nelle ore scorse il livello di allerta si è alzato nella vicina provincia di Piacenza, con il fiume Trebbia in piena e il Po che ha registrato una conseguente crescita arrivando infine a toccare – fra Castelvetro e Cremona – quota -3 metri nel primo pomeriggio. Per effetto dell’apertura delle paratoie della diga di Isola Serafini, però, il livello si è successivamente alzato a -2,67 metri.
Al momento a preoccupare non è tanto la pioggia dei prossimi giorni, quanto i detriti che stanno scendendo a valle e che si sono in gran parte accumulati all’altezza del ponte di San Nazzaro (Monticelli d’Ongina). Lì, come più volte riferito, da un mese si assiste ad un rimpallo di competenze relativo alla rimozione del legname.
Ma ieri la situazione è degenerata: «Ulteriori tronchi sono arrivati da monte – spiega il presidente della Motonautica San Nazzaro, Ezio Cremona – e hanno rotto il pontile».
Alle barche già intrappolate, infatti, si sono aggiunti i pesanti danni alla struttura di proprietà di Filippo Bulla e in comodato d’uso dal Comune di Villanova sull’Arda. Non solo: a causa della pressione dei nuovi detriti, una parte dell’isola di legname si è staccata e ha raggiunto la diga. Le griglie della centrale idroelettrica Enel Green Power fermano quanto possibile, ma l’apertura delle paratoie fa inevitabilmente passare una parte del materiale, che è quindi diretto verso Cremona e il Cremonese. Problema che, a breve, potrebbe interessare in primis le canottieri.
La pericolosità della vera e propria montagna di legname ha spinto il Comune di Monticelli e lo stesso presidente della Motonautica ad allertare tutti gli enti superiori: da Aipo alla Provincia di Piacenza.
La rimozione spetterebbe a quest’ultima: «C’è stato un sopralluogo ed è stata valutata la possibilità di spostare il legname con l’utilizzo di una draga, facendolo così arrivare alla centrale – spiega Cremona –, perché rimuoverlo significherebbe anche doverlo smaltire con costi superiori. Il problema è che Enel non avrebbe dato l’ok, perché il quantitativo eccessivo creerebbe problemi alle griglie. Insomma, ad oggi non è stato programmato alcun intervento e il legname continua a crescere».
Una situazione paradossale che a questo punto inizia a fare paura anche alla città del Torrazzo, perché in caso di piena i tronchi rischiano appunto di staccarsi e raggiungere valle. Infine, ne va della sicurezza dei piloni del ponte sannazzarese, che è tra l’altro già attenzionato proprio per problemi di staticità.
«Le sezioni principali del fiume Po negli ultimi giorni hanno registrato un incremento delle portate con valori prossimi a quelli tipici del periodo»: l’Autorità di bacino distrettuale fa sapere che, finalmente, il Grande Fiume è tornato nella media. Un autunno non più segnato dalla siccità e dagli spiaggioni, dunque. Con Cremona che registra una portata pari a 1.930 metri cubi al secondo, contro i 695 metri cubi del 16 ottobre.
«Per i prossimi giorni è atteso un progressivo aumento dei deflussi», continua l’AdbPo, che ha comunque convocato il prossimo Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici per la mattinata del 31 ottobre. Nel frattempo aumentano anche i volumi dei laghi: il Maggiore è al 127,3%, quello di Como al 74,7%, quello di Garda al 65,7%; d’Idro al 34,2% e d’Iseo al 38,6%. Portate quindi superiori rispetto ai valori di riferimento, ad eccezione del Lago di Garda che è però in linea con il periodo.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris