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I NODI DELLA SANITA'

Liste di attesa, esami senza una data certa

«Avevo la ricetta per una risonanza magnetica cervicale con priorità entro dieci giorni. Mi è stato proposto l’esame a gennaio 2024»: è la segnalazione di un cittadino cremonese, datata alla metà di giugno. La risposta dell'Asst

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

06 Luglio 2023 - 05:10

Liste di attesa, esami senza una data certa

Esecuzione di una risonanza magnetica (ANSA)

CREMONA - «Avevo la ricetta per una risonanza magnetica cervicale con priorità entro dieci giorni. Mi è stato proposto l’esame a gennaio 2024»: è la segnalazione di un cittadino cremonese, datata alla metà di giugno. Solo una delle tante che contribuiscono a delineare il quadro di un sistema sanitario locale pesantemente sotto stress.

Il problema è tanto annoso quanto diffuso: l’abbattimento delle liste d’attesa, infatti, resta la sfida prioritaria della sanità pubblica italiana. Il dato di fatto, però, è che l’ingresso nella stagione estiva, con le turnazioni che si complicano negli incroci del piano ferie, determina una dilatazione inevitabile delle tempistiche delle prestazioni sanitarie.

Così, in tutti i distretti del territorio, sono parecchi i cittadini costretti a rivolgersi al settore privato, pagando visite ed esami di tasca propria, pur di non restare sospesi nel limbo snervante di un’attesa interminabile.

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Gli esempi sono numerosi. Il 15 giugno un paziente si è presentato al Cup di Cremona per prenotare «una visita di controllo presso l’ambulatorio di Nefrologia»: con sorpresa e sconcerto, si è visto fissare l’appuntamento per «il febbraio 2024».

C’è anche chi, negli stessi giorni, ha dovuto subire il rinvio a data da destinarsi di una prestazione già concordata: «A dicembre 2022 — informa un altro utente — ho prenotato presso il Cup dell’ospedale di Cremona un’ecocardiografia prescritta dal mio medico, appuntamento accordato il 17 luglio 2023. Alcuni giorni fa, lo stesso Cup mi ha chiamato per dirmi che l’appuntamento è annullato per la diminuzione estiva dell’attività dei cardiologi. Per giunta mi hanno detto che non sono in grado di stabilire una nuova data».

Il risultato, soprattutto nei settori più sguarniti e già in apnea nell’attività ordinaria, resta lo stesso: la forbice fra la data di prenotazione e quella di erogazione si allarga fatalmente.

In Lombardia il tema delle tempistiche d’accesso alle prestazioni sanitarie rappresenta un autentico pressure test per la giunta regionale. Il governatore Attilio Fontana, a fine 2022, aveva spiegato: «Abbiamo iniziato un percorso e stanziato numerose risorse per consentire ai cittadini di accedere alle prestazioni nei tempi appropriati. Tanto è stato fatto, ma, anche per cause indipendenti dalla nostra volontà come la carenza di alcune figure specialistiche, figlie di programmazioni nazionali sbagliate, tanto si può ancora fare. Come, ad esempio, migliorare la collaborazione tra tutti gli enti del sistema, medici prescrittori e quelli che erogano le prestazioni, e anche i cittadini stessi che devono avere un uso consapevole e responsabile delle prestazioni offerte, come ad esempio evitare di prendere più appuntamenti in diverse strutture o non annullare appuntamenti quando impossibilitati a presentarsi».

Nelle scorse ore l’assessore alla partita, Guido Bertolaso, si è espresso così sul progetto di Cup unico, il nuovo centro lombardo di prenotazioni sanitarie: «Ero stato molto ottimista, forse perché quando mi occupavo di altri temi andavo dritto senza guardare in faccia nessuno. Oggi devo tenere conto della burocrazia, delle regole, delle procedure e dei vincoli».

Parole con cui il responsabile del Welfare lombardo ha certificato l’emergere di difficoltà impreviste nella creazione dell’agenda unificata di tutti gli appuntamenti per visite ed esami offerti dal servizio sanitario regionale.

In Consiglio regionale Bertolaso aveva già fatto sapere che il Cup unico non potrà essere operativo alla fine di quest’anno, come inizialmente era previsto: la gara, infatti, partirà ai primi di settembre e i risultati di aggiudicazione arriveranno a cavallo tra fine 2023 e inizio 2024.

«Dipendesse da me lo avrei già fatto — ha aggiunto Bertolaso — purtroppo dobbiamo seguire il codice degli appalti e tutte le procedure burocratiche che a me danno allergia e mi creano sindromi itteriche, come si dice in medicina. Ma non possiamo farne a meno».

I tempi «non li possiamo comprimere — ha aggiunto — a meno che non facciamo una mega dichiarazione di emergenza e superiamo tutti gli ostacoli. Per fortuna non siamo in emergenza da questo punto di vista, anche se la situazione è sicuramente delicata e vogliamo affrontarla e risolverla nel migliore dei modi».

Bertolaso, inoltre, si è soffermato sul progetto di riforma dei Pronto soccorso: «Entro la fine di questo mese — ha dichiarato — avrete altre notizie su quello che saranno i Pronto soccorso in Lombardia, che sono una delle nostre priorità importanti. Stiamo rivedendo completamente lo schema organizzativo dell’emergenza-urgenza».

LA RISPOSTA DELL'ASST DI CREMONA

L’Asst di Cremona, sollecitata a proposito delle segnalazioni a dir poco seccate di alcuni utenti, sottolinea: «La disponibilità delle agende dell’Asst garantisce di norma le priorità, purché appropriate: l’indicazione dei giorni utili per effettuare la prestazione può essere rivalutata e presa in considerazione con una certa flessibilità in base al tipo di patologia e al quadro clinico del paziente. Le urgenze trovano sempre una risposta. In genere per le prime visite i tempi rispondono ai criteri previsti, come per le patologie tempo dipendenti o quelle oncologiche».

Rispetto alle proteste specifiche, l’Asst puntualizza: «Poiché le segnalazioni sono anonime, non è possibile ricostruire con precisione il contesto».

Quanto alla visita di controllo nefrologica fissata a sette mesi di distanza, l’azienda fa sapere: «Di norma questi controlli vengono concordati e stabiliti dallo specialista in sede di visita, di volta in volta. In Nefrologia, per la tipologia dei pazienti e della patologia, la presa in carico è accurata e garantisce la continuità assistenziale».

E sull’ecocardiografia annullata: «Purtroppo la carenza di cardiologi che in questi mesi interessa il nostro Paese, e dunque anche gli ospedali di Cremona e Oglio Po, incide sulla lista di attesa. Questa carenza, sommata alle assenze programmate estive, condiziona lo svolgimento di alcune prestazioni. Le urgenze cardiologiche sono comunque sempre garantite».

Infine, l’attesa di oltre sei mesi per la risonanza magnetica cervicale: «Su una priorità a dieci giorni, la cancellazione senza data di recupero è una risposta che non corrisponde al comportamento abituale. La Radiologia e la Neuroradiologia prendono in carico le richieste con priorità e le valutano prendendo in considerazione il quesito diagnostico e la storia clinica del paziente, a volte anche confrontandosi con il medico di famiglia. In base alla condizione del paziente e alla disponibilità viene proposta la soluzione più adatta».

L’Asst, inoltre, precisa: «I tempi di attesa dipendono dal numero elevato di richieste, dalla carenza di medici, e da prescrizioni inappropriate. Negli ultimi anni è in crescita esponenziale il numero di pazienti che non si presentano all’appuntamento senza avvisare. Lunedì scorso l’assenza non dichiarata di due utenti che avrebbero dovuto sottoporsi a risonanza magnetica a più segmenti corporei è costata circa tre ore di lavoro».

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