Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA: GRANDI LAVORI

Interventi del Dunas sui corsi d'acqua minori della città e della provincia

I fondi (un milione e mezzo) sono stati erogati attraverso il decreto Casa Italia e permetteranno quattro interventi principali, alcuni già portati a termine o in fase finale, altri in progettazione

07 Maggio 2023 - 05:05

 Interventi del Dunas sui corsi d'acqua minori della città e della provincia

CREMONA - Interventi del Dunas (Dugali-Naviglio-Adda-Serio) sui corsi d'acqua minori della città e della provincia, interventi per un milione e mezzo di euro. Un reticolo idraulico lungo centinaia di chilometri, antico come la città e che se da un lato aiuta ad affrontare la siccità dall'altro occorre tenere sempre sotto controllo, e dopo i fatti di Faenza ancora di più. I mezzi con la stampigliatura Dunas, infatti si incontrano ovunque: dalla Tombe Morte fino al Pozzolo e oltre. Precauzioni giuste, anche se ormai la pioggia è merce rara. I fondi sono stati erogati attraverso il decreto Casa Italia e permetteranno quattro interventi principali, alcuni già portati a termine o in fase finale, altri in progettazione. I primi due cantieri chiusi riguardano i colatori Morta e Baraccona, sono state ripulite le sponde da piante pericolanti e detriti vari e gli alvei sono stati liberati da ramaglie, e purtroppo a volte, di immondizia. Inoltre, in alcuni tratti, sono state rinforzate le sponde con pietrame. Inoltre nei mesi scorsi era stato sistemato anche il Cavo Robecco, liberandolo soprattutto dai detriti che si erano accumulati, non riuscendo a defluire a causa dell'acqua bassa e dunque della poca corrente.

Attualmente gli addetti del Dunas sono al lavoro sul Cavo Cerca, nel tratto che emerge subito dopo la tombinatura, in via Giuseppina-via Flaminia. Nei giorni scorsi sono state 'rasate' le rive dalle piante infestanti, tenendo però, anche se potate, quelle che contribuiscono a tenere compatta la sponda. Inoltre è stato dragato l'alveo da detriti che avrebbero potuto ostacolare il deflusso normale dell'acqua, poca a dire il vero, non copre neppure i cingoli dei mezzi Dunas. Ieri sono iniziati i lavori di consolidamento delle sponde con il posizionamento di massi e pietrame alla base della riva, per il momento il cantiere è arrivato all'incrocio con via Flaminia, all'inizio della pista ciclabile che porta al bodrio di San Rocco e poi verso la bassa: Gerre de' Caprioli, Brancere, Stagno.


E a proposito di territorio se gli interventi su Cavo Cerca, Baraccona e Morta sono costati poco più di 250 mila euro, la parte del leone la farà il Pozzolo, il corso d'acqua che da Bonemerse arriva a San Daniele per sfociare nel Po, con un investimento di un milione e 250 mila euro. «La sistemazione del Pozzolo è più complessa - spiega il direttore del Dunas, Paolo Micheletti - interverremo su tutto il corso d'acqua e in più riprogetteremo gli impianti di sollevamento, che ormai hanno qualche anno. Un cantiere importante, che stiamo già affrontando con la fase progettuale. Con un augurio però: che arrivi la pioggia». Un auspicio atteso, il Po è risalito, si attesta attorno ai sette metri sotto il livello idrometrico, che non è però una misura da far stare tranquilli. Qualche speranza potrebbe arrivare dai laghi, che stanno ricevendo un po' d'acqua dallo scioglimento della neve (poca).


In attesa basta osservare i corsi d'acqua della Bassa per accorgersi che i livelli sono bassissimi, basta una garzetta che pesca al centro dell'alveo della Morta per avere un idrometro naturale: l'acqua non copre neppure tutta la zampetta, e nel tratto mediano del Morbasco i germani preferiscono stare sulla riva, piuttosto che zampettare tra i sassi. Per non parlare poi dei bodri, ridotti a pozzanghere coronate da distese deserte di fango essiccato.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400