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Villastrada: «Il conto finale non è stata una sorpresa»

La vicenda del Teatro Sociale. L’impresa edile: «Era stato tutto scritto e confermato in precedenza»

Nicola Barili

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09 Febbraio 2023 - 05:05

Villastrada: «Il conto finale non è stata una sorpresa»

Lo splendido Teatro Sociale di Villastrada dopo la ristrutturazione

DOSOLO (VILLASTRADA) - «Non è esatto affermare che l'Associazione Teatro Sociale di Villastrada sia rimasta sorpresa di fronte al conto finale per i lavori di ristrutturazione dell'edificio, perché era stato tutto scritto e confermato in precedenza, anche nei documenti inviati al Ministero, così come ha stabilito il Tribunale»: la precisazione arriva dal geometra Giancarlo Brognoli, titolare dell’omonima impresa edile di Borgo San Giacomo (Brescia) che ha eseguito dal 2009 i lavori di ristrutturazione e restauro dell'edificio teatrale, gioiellino in stile neoclassico del 1910. Il Tribunale ha riconosciuto alla ditta con sentenza di primo grado un credito di 1.560.000 euro, con pignoramento dell'immobile (e inevitabile annullamento della stagione teatrale già avviata) e successiva asta pubblica in data da definire. Una vicenda parecchio complessa che necessita di ulteriori precisazioni.

«L'originale preventivo presentato dall'impresa Brognoli geometra Giancarlo nell'anno 2009 venne modificato nel febbraio 2011, su richiesta dell'Associazione Teatro Sociale di Villastrada, essendo ormai assodata la necessità di realizzare opere inizialmente non previste», spiega il legale della ditta, l’avvocato Cristina Guerrini. «Successivamente, sia nella contabilità redatta dalla direzione lavori nel 2012, sia in una comunicazione inoltrata nel 2014 dalla stessa associazione e dal proprio direttore dei lavori al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo-Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, la proprietà riconosceva l'ammontare del dovuto all'impresa, importo che era poi approvato da detto Ministero, in quanto conforme e senza alcuna contestazione. Di tale somma la proprietà ha corrisposto all'impresa Brognoli soltanto una parte, rimanendo da pagare 971.638 euro. Nessun sorpresa, dunque, per la proprietà del teatro».

E gli ulteriori crediti avanzati dall'impresa? «Sono relativi a un'altra operazione. Nel 2013 l'impresa sottoscriveva il contratto preliminare di compravendita di una villa, con annesso terreno a giardino e piccolo edificio pertinenziale, situata a Villastrada, versando 780 mila euro a titolo di caparra confirmatoria all'Associazione Teatro Sociale di Villastrada, che ne era proprietaria». Era la villa che il maestro-mecenate Pietro Anselmi aveva lasciato in eredità, insieme con il lascito testamentario che permise l’acquisto del teatro da parte dell'associazione. «Nel 2015 questo contratto veniva legittimamente risolto per il mancato verificarsi di una condizione a cui era sottoposto, ma contrariamente a quanto stabilito per legge l'associazione ha omesso di restituire tutte le somme all'impresa Brognoli. Circostanze tutte verificate dal Tribunale che ha emesso la sentenza, immediatamente esecutiva in favore dell'impresa, riconoscendole l'ammontare dovuto».

Dopo la decisione del giudice, l'Associazione Teatro Sociale di Villastrada ha presentato ricorso, ma la Corte d'Appello non ha disposto la sospensione della sentenza di primo grado, aprendo così la strada al pignoramento dell'immobile e all'asta, che non sarà fissata a breve visto che devono essere ancora eseguite le perizie per attestare il valore dell'edificio. Tempi lunghi, dunque, che potrebbero aprire la strada a un accordo extragiudiziario. «Noi abbiamo sempre dato ampia disponibilità a un accordo, ma dalla proprietà del teatro non è mai arrivata una proposta formale», dicono Brognoli e il suo legale. Il Comune di Dosolo, per bocca del sindaco Pietro Bortolotti, ha espresso l'intenzione di partecipare all'asta per diventare proprietario dello storico teatro, chiedendo fondi alla Regione. Ma cosa accadrebbe se dalla vendita all'incanto l'impresa edile non riuscisse a ottenere l'intera cifra prevista dalla sentenza, cioè 1.560.000 euro? «Allora la ditta potrà agire nei confronti della proprietà del teatro per recuperare il credito rimanente», conclude l'avvocato Guerrini.

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