L'ANALISI
27 Gennaio 2023 - 05:10
Una passata iniziativa a bordo della piscina sociale
CASALMAGGIORE - «Alla Canottieri Eridanea ci sono tre questioni aperte che a mio avviso dovrebbero essere affrontate con decisione: badge di ingresso, bar ristorante e presenze alle riunioni di consiglio». A parlare è Roberto Madesani, uno dei consiglieri «storici» del sodalizio, che precisa di non voler fare assolutamente polemiche ma di voler evidenziare «con spirito costruttivo e positivo» aspetti al momento irrisolti, per stimolare a superare gli ostacoli «il prima possibile».
«Un paio di anni fa il consiglio è stato cambiato per otto noni. L’unico rimasto della vecchia guardia è l’ex presidente Marzio Azzoni. Quando si è dimesso Marco Ponticelli, sono subentrato io, che sostenevo la rielezione di Azzoni, mentre a prevalere fu la lista della presidente Silvia Orlandini. Sono in consiglio da 21 anni e questo è il mio settimo mandato. Se parlo pubblicamente è perché sono tanti i soci che mi fermano e mi chiedono soluzioni a tre questioni. In certi momenti sono subissato di richieste».
«La prima è rappresentata dall’ingresso – spiega Madesani —. Da mesi, credo luglio, tutti i soci hanno il badge, per cui è stata pagata una quota da tutti, ma ancora non funziona, per motivazioni tecniche attualmente non ancora risolte. In diversi hanno paura che entrino non soci e che possa venire a mancare qualcosa. C’è da sperare che si possa finalmente trovare un rimedio».
La seconda problematica riguarda il bar ristorante: «Da dopo il periodo delle ferie è chiuso, il gestore che c’era se n’è andato e adesso è ancora chiuso. Credo che ci siamo impegnati troppo poco a trovarne uno nuovo. Capisco bene che non è una cosa semplice, ma a mio avviso, e di tanti soci, è indispensabile che il bar ristorante funzioni. Si tratta di un servizio essenziale in una realtà associativa come l’Eridanea. Io ora seguo gli eventi ma in passato ho sempre seguito l’aspetto del bar ristorante e conosco il tema, so bene quanto sia difficile. Però credo davvero che occorra un impegno molto più deciso. Non possiamo immaginare di arrivare in primavera senza bar e ristorante in funzione.
La terza questione sollevata dal consigliere riguarda le presenze ai consigli: «Si voleva un cambiamento con l’ingresso di giovani e c’è stato con le ultime elezioni. Tra l’altro i ragazzi entrati sono quelli che hanno preso più voti. Però, poi, per motivi professionali, assolutamente giustificati, questi giovani non riescono ad essere presenti alle riunioni, magari perché si trovano all’estero o hanno altri impegni. Mi chiedo, però, se abbia senso che continuino a restare in consiglio persone impossibilitate a dare un contributo».
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