L'ANALISI
13 Dicembre 2022 - 05:10
CASALMAGGIORE/VIADANA - Dopo avere inaugurato il piano riservato alle superiori l’impegno di Amurt di certo non si ferma: la scuola in Togo realizzata e sostenuta dai volontari viadanesi e casalaschi verrà dotata di un nuovo edificio polivalente. «Per l’anno prossimo — conferma il gruppo guidato dal presidente Cosimo de Cillis — abbiamo in programma la costruzione di un nuovo edificio polivalente dedicato all’asilo, all’amministrazione, ai servizi igienici, alla biblioteca e a laboratori di musica e informatica. L’idea è di sistemare inoltre gli spazi esterni per permettere agli studenti di praticare sport: un campo sportivo per il calcio, pallavolo, pallamano, pallacanestro e un’area coperta adibita al pugilato».
Nel frattempo, non si è spenta la eco dell’inaugurazione del plesso delle superiori il 29 novembre scorso. fra i ricordi affiora «la terra rossa arsa dal sole, l’umidità soffocante, l’odore di diossina sprigionato dall’immondizia bruciata, le zanzare fameliche e il traffico caotico: questo è l’aspetto meno confortevole che si può raccontare del Togo ma poi arrivano gli sguardi intensi e profondi, i sorrisi disarmanti e gli abbracci carichi di gratitudine e tutto svanisce. Stanchi, sudati e assetati ma visibilmente emozionati soprattutto convinti — spiegano i volontari — che è qui che dobbiamo essere e che è qui che dobbiamo continuare a fare. Nella terra dove si impara a essere felici con niente e a sorridere con poco l’incontro con l’Africa è reale e ha regalato a tutti nuovi occhi. Il mal d’Africa è uno stato dell’anima prima che uno stato mentale. Noi completamente assorti dai balli e dai canti, dalla collettività di questo popolo, dalla condivisione del the con gli adulti alle caramelle con i bambini… l’Africa diventa così cibo e acqua per l’anima e ossigeno per il cuore, ti fa sentire al posto giusto al momento giusto».
L’inaugurazione è stato «il coronamento di tanti sforzi ma per gli studenti, gli insegnanti e i volontari è il giorno del progresso. Lo si capisce dai discorsi ufficiali che hanno caratterizzato questo bellissimo giorno di festa, tutti cercano di esprimere la propria gratitudine, i bambini ci abbracciano, gli adulti ci stringono le mani, i responsabili nel discorso ufficiale esprimono tutta la loro gratitudine scegliendo con cura ogni termine ma il concetto che emerge e che si stampa nelle nostre menti con il peso di un macigno è il progresso. I nostri sguardi si cercano, si trovano visibilmente commossi e tutto diventa reale».
Per Amurt «quando si lavora in condivisione ci son tante visioni da mettere insieme, ci si confronta, si progetta e alla fine il risultato si concretizza più facilmente ed è amplificato grazie a una rete fitta di persone: i nostri sostenitori in Italia, i volontari della scuola e le attività locali togolesi che si sono messe a disposizione contribuendo alla realizzazione della progettazione futura per il benessere dell’intera comunità». L’operazione «Un mattone alla volta» racconta in profondità «una modalità, un sentimento, un approccio funzionale alla filosofia che sposiamo da tempo. La prima volta di Antonio in Africa, il lavoro di Lisa e Andrea, il supporto e la propositività di Cristian, un team in ottima sinergia». Per dare un sostegno, l’Iban è IT50I0623058020000043467371. Causale: Scuola Togo.
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