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Senza banchi e cattedra: «La scuola Montessori ci piace»

Reazioni entusiastiche di alunni e genitori della prima elementare. «L’ambiente è destrutturato rispetto a quelli più tradizionali e i bambini crescono felici»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

10 Dicembre 2022 - 05:15

Senza banchi e cattedra: «La scuola Montessori ci piace»

CALVATONE - «Sia i bambini che i genitori sono entusiasti del metodo Montessori». Parole di Umberto Parolini, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Gian Maria Sacchi di Piadena Drizzona, riferite alla esperienza che per la prima volta in assoluto si sta vivendo all’interno della prima classe della primaria di Calvatone, dallo scorso mese di settembre.

Esperienza che l’Istituto vuole riproporre anche ai genitori dei 18 bambini che frequenteranno la prima elementare dall’anno scolastico 2023-2024 e che verrà illustrata giovedì alle 18 presso la primaria di via Umberto I a Calvatone, in vista delle iscrizioni.

«Da settembre gli alunni della prima classe di Calvatone stanno sperimentando il sistema Montessori e i riscontri sono molto positivi – commenta il preside –. Gli elementi fondamentali riguardano il fatto che l’ambiente è destrutturato. Non c’è la cattedra, non ci sono i banchi, non ci sono insomma le caratteristiche tipiche della scuola tradizionale, ma gli alunni sono divisi in gruppi di lavoro. I materiali scientifici utilizzati sono espressione del metodo Montessori. Non esistono libri di testo, ma c’è una biblioteca di classe. E non ci sono le lezioni frontali dell’insegnante».

montessori

Le reazioni come sono? «Registriamo grande soddisfazione da parte dei genitori e una delle cose in assoluto più importanti è che i bambini sono felici di andare a scuola. La vivono bene. Oltre ai bambini di Calvatone, ci sono anche bambini che vengono da fuori paese, da Bozzolo e Asola, ad esempio».

La pedagogia montessoriana si basa sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo, entro limiti codificati, e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino, mirando a sviluppare una sorta di «educazione cosmica», cioè un senso di responsabilità e di consapevolezza verso la rete di relazioni.

«E dal 2024-2025, com’è noto, vorremmo avviare una esperienza analoga in una sezione della scuola media di Isola Dovarese».

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