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VOLTIDO. LA STORIA

«Un libro per mia madre, malata ma sorridente»

Il commovente omaggio del sindaco Borghetti nell’opera «Prima del sabato». «Curarla è stato prima un dovere e poi un volere: ho restituito il bene che mi ha fatto»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

26 Novembre 2022 - 05:10

«Un libro per mia madre, malata ma sorridente»

Il sindaco Borghetti con la madre

VOLTIDO - «Curare mia madre inizialmente è stato un dovere, che poi si è trasformato in volere, sempre più intenso».
Giorgio Borghetti, sindaco di Voltido, appassionato di pittura, ha deciso di mettere per iscritto — in un libro intitolato «Prima del sabato» — le sue riflessioni sul profondo travaglio vissuto da sua mamma Maria Cadoria, nata il 7 luglio 1924, per l’avvicinarsi della fine, avvenuta il 21 marzo scorso, il giorno dopo il compleanno del figlio, e il conseguente doloroso distacco, con un contorno di pensieri sulla vita, «tesoro prezioso, da non sprecare, per ciascun essere vivente che si affaccia a questo mondo, reso problematico dal conflitto senza fine di bene e male».

libro

La copertina del libro


Il titolo del volume, spiega l’autore, «descrive e segna il confine tra il venerdì, che è l’ultimo giorno di vita, e il sabato, ingresso nel mistero del dopo vita». Nella prima parte Borghetti descrive il venerdì della madre: «Sono stati quattro anni difficili e impegnativi ma anche una bella avventura in cui abbiamo ripercorso il film della nostra vita. Per me è stata una forma di ritorno all’infanzia, in cui le ho restituito il bene che mi ha fatto. Tutti i giorni era una battaglia, tra inevitabili alti e bassi. Ma in lei non c’è mai stata tristezza perché si era messa in testa di vivere sino a cento anni. Solo nelle ultime settimane ha compreso che era vicina alla fine».

Borghetti descrive questa quotidianità fatta di medicine, controlli, timori, sollievi, per poi passare alla descrizione dei tentativi falliti, nel corso della storia umana, di svelare quel che c’è dopo la morte.

«Nessuno veramente conosce la verità, perché si parla di una dimensione ultraterrena che va oltre la razionalità umana. Quella parte di noi che chiamiamo spirito è fuori dal contesto scientifico e tutte le rappresentazioni dell’aldilà sono falsate inevitabilmente. Chi si è avvicinato di più al mistero, a mio avviso, è padre David Maria Turoldo con i suoi scritti».

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