L'ANALISI
11 Dicembre 2024 - 05:15
CREMONA - Il territorio preso di mira si allunga su una manciata di chilometri, racchiusi dalla via Bergamo su un lato e dalla via Brescia sull’altro: nel mirino, da una parte, le abitazioni di Castelverde e delle frazioni Costa Sant’Abramo e San Martino in Beliseto; e dall’altra, una villa di Olmeneta.
Lì, dentro quel perimetro ristretto, fra il tardo pomeriggio e la serata dell’altro ieri si è sviluppata la prima vera offensiva di Natale, periodo tradizionalmente a rischio sul fronte della criminalità predatoria. E hanno colpito duro, gli specialisti dello scasso: quattro furti a segno, uno solo tentato, con i ladri costretti ad andarsene anticipatamente dal passaggio di alcuni residenti, diventati testimoni della fuga del gruppo di professionisti, rapidi nello scavalcare il muro di recinzione quanto nel risalire in macchina.
Indagano i carabinieri, adesso: hanno già raccolto i primi elementi utili e sulla base di quelle indicazioni, univoche nel segnalare la scorribanda di almeno tre malviventi vestiti di scuro con a disposizione un’auto potente, hanno pochi dubbi nell’ipotizzare il raid della medesima gang. E del resto, lo lasciano supporre sia l’arco temporale breve degli assalti — fra 19 e le 21 — che, naturalmente, l’area limitata teatro delle incursioni. Attenzione massima. In attesa di sviluppi investigativi.
La prima richiesta di intervento all’ora di cena: a chiamare il 112 è il proprietario di una villetta di Costa Sant’Abramo. Sono le 19 quando rientra dopo la giornata al lavoro e si scontra con il caos fra le stanze: sono passati i banditi e non hanno risparmiato un solo angolo. Cassetti aperti, armadi svuotati, cofanetti ribaltati. Ad eseguire il sopralluogo sono i militari della Stazione di Casalbuttano: verificano che ad essere stata scassinata è una porta finestra sul retro e che sono stati rubati soldi e gioielli. Bottino da quantificare.
Meno di venti minuti e l’allarme scatta a Castelverde: stavolta il saccheggio è fallito e almeno una parte della ‘batteria’ è stata vista da alcuni degli abitanti del paese. Erano in tre. E quando gli inquirenti raggiungono il posto sono inevitabilmente già lontani.
Non troppo, però. Perché un quarto d’ora dopo, c’è un altro sopralluogo da effettuare: ancora a Costa Sant’Abramo, di nuovo una porta finestra forzata. Se ne occupano gli investigatori del nucleo Radiomobile della Compagnia e accertano che sono stati portati via braccialetti in oro e contanti. Poco da fare, se non aggiungere una denuncia al resoconto operativo del martedì.
E non è finita: perché alle 22, da San Martino in Beliseto, arriva l’allerta più preoccupante di tutti. «Mi sono entrati in casa, è tutto sottosopra». E soprattutto, c’è una cassaforte tagliata e l’odore tipico di bruciato che impregna i locali raccontando dell’utilizzo di un flessibile. Forziere sventrato, gioielli spariti. Valore ingente.
A Olmeneta l’ultimo alert: è già sera tarda ma il blitz deve essere storia del pomeriggio inoltrato, quando la villa era incustodita per l’assenza dei proprietari. Razzia fotocopia: la portafinestra come punto di accesso e di uscita, la camera da letto passata al setaccio. Quel che c’era, tra monili e ricordi preziosi, in particolare dal punto di vista affettivo, non c’è più.
C’è e si allunga, invece, l’ombra di una banda che sembra aver scelto il Cremonese come obiettivo. Guardia alta. Perché potrebbe anche non cambiare bersaglio.
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