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Abili e competenti: i cremonesi vanno altrove

Sotto la lente del centro studi Cisl la comparazione tra gli skill del 2015 e quelli valutati nel 2023-2024

La Provincia Redazione

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11 Maggio 2024 - 19:12

Abili e competenti: i cremonesi vanno altrove

Dino Perboni

CREMONA - Il centro studi Cisl ha effettuato una comparazione dei livelli (skill) sul mercato del lavoro: i dati forniti dal sistema statistico di Regione Lombardia ci danno un quadro sia dei livelli (skill) richiesti per settore che per diversi periodi: e cioè quelli del 2015 raffrontati con quelli del 2023 e con i primi due mesi del 2024. Le abilità e le competenze richieste (skill) per entrare nel mercato del lavoro sono suddivise in high level, medium level e low level (alto, medio e basso livello) secondo delle responsabilità e dei compiti richiesti.

Nel 2015 gli high level sono stati 7.340 pari al 17,6%; i medium level sono stati 16.086 pari al 38,7%; low level sono stati 18.190 pari al 43,7% su un totale di 41.618 assunzioni.
Nel 2023 gli high level sono stati 8.450 pari al 16,4%; i medium level sono stati 23.436 pari al 45,4%; low level sono stati 19.685 pari al 38,2% su un totale di 51.571 assunzioni.

Nel primo trimestre del 2024 gli high level sono stati 1.723 pari al 12,8%; i medium level sono stati 6.110 pari al 45,5%; low level sono stati 5.592 pari al 41,7% su un totale di 13.425 assunzioni.

dati


Appare del tutto evidente che nel corso degli anni si sono registrati dei sensibili scostamenti fra i diversi skill richiesti dalle aziende: i high level erano 17,6% nel 2015 e nel 2023 sono scesi a 16,4% e 12,8% nel I trimestre 2024. I medium level sono stati 38,7% nel 2015 e sono saliti a 45,4% nel 2023 e 45,5% nel I trimestre 2024. Infine, i low level furono 43,7% nel 2015 per poi scendere a 38,2% nel 2023 e risalire nel I trimestre 2024 a 41,7%.

«Sostanzialmente, pur all’interno di un’oscillazione fra i diversi periodi analizzati — commenta Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po —, il mercato del lavoro cremonese presenta una predominanza degli skill di medio e basso livello in un range fra il 39% e il 45% medium level, seguito dagli skill di basso livello cha va dal 44% al 38% ed infine gli alti skill che si sono progressivamente abbassati passando da quasi il 18% al 13%».

Pertanto, stante i dati certificati dal sistema Sisal di Regione Lombardia, prosegue Perboni — «il mercato del lavoro cremonese predilige maggiormente i medi e i bassi livelli, mentre ha riscontrato una riduzione della richiesta di skill alti. Questo è un dato che può spiegare perché molti giovani cremonesi, con alti livelli di competenze e abilità, si spostano in altri territori, dove trovano sbocco sul mercato del lavoro».

È altresì vero che stante la maggior richiesta di skill medi rispetto agli skill bassi, registrati nel 2023 e nei primi tre mesi del 2024, si deve verificare se questo trend si consoliderà, dato che nel 2015 erano predominanti i low level. I dati pubblicati in pagina, qui riportano lo sviluppo, fra i vari settori, degli skill richiesti del corso degli anni. Il settore delle costruzioni e dell’agricoltura presenta una preponderanza dei medium level, seguito dal settore del commercio e dei servizi, poi dall’industria ed in fine dall’agricoltura. Il settore che presenta una maggiore richiesta di alti livelli è il commercio e servizi, seguito dall’industria, poi dalle costruzioni e da ultimo l’agricoltura. Infine, il settore che più richiede skill di low level è agricoltura, seguita dall’industria, poi dalle costruzioni e ultimo il commercio e servizi.

I dati del mercato del lavoro cremonese ci portano a due considerazioni, aggiunge infine Perboni: «La prima è che dal 2015 ai giorni nostri il mercato del lavoro è stato pressoché statico con una diminuzione della richiesta di alti skill, che si traduce in un blocco dell’ascensore sociale. Secondo punto che il mercato del lavoro cremonese è prevalentemente posizionato sugli skill medi e bassi rispetto a quello che riscontrato nelle altre province lombarde, dove i livelli di skill si posizionano di più sui livelli alti e medi: i high level in Lombardia sono mediamente del 20,3% contro quello cremonese del 15,6%, i medium level in Lombardia sono del 50% e nel cremonese o del 43,2% ed i low level si attestano sul 29% in Lombardia rispetto al 41,2% a Cremona.

Pertanto, affinché nel territorio cremonese ci sia una crescita dei livelli di skill occupazionali, e quindi con un’attrazione di competenze, in linea con la media lombarda, occorre certamente percorsi formativi e d’aggiornamento professionale, ma è del tutto evidente che è il livello di lavoro offerto che determina la richiesta di alti skill e questi sono determinati dagli investimenti e dalla crescita di imprese ed attività ad alto valore aggiunto».

Intanto, sul fronte del mismatch, il disequilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, c’è da registrare l’allarme lanciato nelle scorse ore, a livello nazionale, da Confcooperative, secondo la quale un numero crescente di aziende pronte ad assumere non riescono a trovare personale, nonostante 1/3 della popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni risulti inattiva. Per il presidente Maurizio Gardini, ha spiegato come il mercato del lavoro mostri «un’Italia del paradosso».

Cala la disoccupazione al 7,2%, con gli occupati che sfiorano i 24 milioni (23.849.000), ma sono 12.377.000 gli inattivi e tra loro 2.659.000 sono donne che non cercano lavoro per motivi familiari.

Inoltre i Neet, pur diminuiti, restano oltre la soglia dei 2.100.000. «Le imprese sono pronte ad assumere, ma circa la metà delle figure professionali è introvabile: a marzo 2024 su 447 mila posti di lavoro, il 47,8% è stato di difficile reperimento». E per quello che riguarda in particolare le cooperative, «le nostre 17.000 associate danno lavoro a 540.000 persone, potrebbero assumerne altre 30.000, ma non trovano figure qualificate». 

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