Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

7 aprile 1950

Scomparso l'archivio del Monte di Pietà

Un danno irreparabile

Annalisa Araldi

Email:

aaraldi@publia.it

07 Aprile 2019 - 07:00

Scomparso l'archivio del Monte di Pietà

I suoi documenti risalivano al XIII Secolo - La scoperta è stata fatta da uno straniero - Forse le pergamene preziose sono state vendute come cartaccia

Un fatto eccezionalmente  grave, è stato scoperto in questi giorni: il prezioso archivio del nostro Monte di Pietà è scomparso. Se si considera che il Monte cremonese è uno dei più antichi del mondo, che i documenti che l'archivio conservava non soltanto erano costituiti dalle bolle di fondazione del Monte, ma anche da bolle papali che risalivano sino al 1200 e che all'Istituto erano pervenute per donazione, che in quelle carte era rinchiusa tutta l'antica storia del Monte dalle sue origini sino ai tempi attuali, storia che, in molti casi, si incrociava con quella più vasta della città, si comprenderà tutta la gravità e la portata della cosa.

Dove è andato a finire questo archivio? Nel 1934 c'era ancora. Sino a quell'epoca, il Monte era stato amministrato dalla Congregazione di Carità, la quale, consegnando l'istituzione alla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, passò regolarmente anche l'archivio, come risulta da una regolare dichiarazione agli atti dell'Ente Comunale di Assistenza. Vecchi impiegati della Cassa di Risparmio, ricordano benissimo di aver visto questi documenti; alcuni li hanno persino compulsati per particolare curiosità o per amore di cose di storia patria, tanto è vero che vi fu persino chi tentò di decifrare la paleografia delle antiche bolle. C’è chi afferma che l'archivio era custodito in alcuni grandi armadi disposti in una sala della Cassa di Risparmio.

Poi la misteriosa sparizione, il cui accertamento e avvenuto per puro caso. Purtroppo a Cremona gli studiosi di storia patria non sono molti: si riducono a due o tre in tutto. Niente di straordinario, quindi, che per lunghi armi nessuno abbia pensato all'archivio del Monte di Pietà. Poi, alcune settimane or sono, venne in Italia un forestiero che, per certi suoi studi, aveva bisogno di compulsare documenti e cronache degli antichi Monti. Poiché è noto nel campo erudito internazionale l'esistenza dell'archivio cremonese, egli venne nella nostra città a colpo sicuro. Riuscite vane le sue prime ricerche, lo studioso avvicinò personalità cremonesi, fra le quali lanciò l'allarme.

Vennero esperite indagini accurate. Purtroppo, ci si è dovuti convincere che il prezioso archivio è scomparso. Non esiste a Cremona alla Cassa di Risparmio: la sede centrale di Milano ha dichiarato che non è mai stato spedito nel suo archivio di via Giuseppe Verdi o altrove; né al Monte di Pietà cremonese, né a quello di Milano che attualmente lo gestisce, esiste traccia alcuna di questo archivio, che la Cassa non ha trasmesso quando il Monte è ridiventata istituzione autonoma. E allora? Due sono le ipotesi: o l'archivio è stato venduto come tale a qualche collezionista privato o, addirittura, i documenti preziosi sono stati venduti come carta straccia al fine di liberare gli armadi e destinarli ad altri usi.

È evidente che, in tutta questa grave faccenda, una colpa c'è. Ma a chi attribuirla? Non, senza dubbio, all'amministrazione della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, di cui è nota la perfetta correttezza in ogni tempo e il suo amore per tutto quel ch'è arte e per storia. Probabilmente, piuttosto, a qualche impiegato morto ormai da parecchi anni. Quel che è certo, è questo: se non accade niente di nuovo, uno dei più insigni tesori della storia cremonese è andato perduto.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400

Prossimi Eventi

Mediagallery

Prossimi EventiScopri tutti gli eventi